Adesso Frau Merkel avrà un suddito in più Il governo Monti ha già rinunciato a governare. La rinuncia è in una dichiarazione di sudditanza alla dottrina monetaria tedesca che è all’origine dell’attuale disastro finanziario capace di scuotere fatalmente il futuro della moneta comune e dell’Unione: non c’è ragione, ha detto il professore,di introdurre cambiamenti nel ruolo della Banca centrale europea. 21 NOV 2011
I dolori e i tremori della Repubblica, e un governo muto Per ora il governo del Preside è un governo muto. Non solo sull’euro e l’emergenza, anche su tutto il resto. Non una parola sui grandi problemi di un paese afflitto dal governo dei magistrati e dal loro partito combattente. Per esempio, l’inchiesta Enav e Finmeccanica riportano di stretta attualità, mentre si moltiplicano le ulteriori sessioni dei vari processi a Berlusconi, legittimo e incauto disimpegno, la questione della amministrazione della giustizia penale. Leggi Adesso Frau Merkel avrà un suddito in più di Giuliano Ferrara 20 NOV 2011
Bondi si consola, indirizzo sbagliato Caro direttore, deve essere accaduto qualcosa di importante se mi trovo in profondo disaccordo rispetto al suo giudizio sulla nascita del governo Monti. Sandro Bondi Caro senatore Bondi, lei se la conta giusta. Anche troppo giusta. Avete condotto al disastro una grande avventura politica, e alla fine avete anche ammazzato, imbavagliandolo, il suo e vostro padre, Berlusconi. Ascolta il commento Una tremenda, inappellabile vergogna 19 NOV 2011
Tutti a casa. E ora? Tutti a casa. Il 25 luglio dell’imbavagliamento del tiranno e l’8 settembre del Parlamento dei nominati che vara il governo dei nominati hanno preso rilievo plastico in una sola giornata, quella di ieri, triste solitaria e finale. Ma la vita continua. Siccome la fissazione è peggio della malattia, come dicono i siciliani d’alto mare, dalla prossima settimana smetteremo di ripetere la nuda verità civile, politica, culturale e morale rivelata dalla disfatta della democrazia politica in Italia. 19 NOV 2011
Una tremenda, inappellabile vergogna Ci siamo battuti con i nostri argomenti, e senza pretendere di avere ragione, contro la fine ingloriosa della parabola del Cavaliere, della parabola di Berlusconi. Siamo stati sconfitti; sconfitti come dei piccoli Napoleone in una piccola Waterloo senza rimedio, senza possibilità di riscatto, molto probabilmente. L’unico riscatto sarà continuare a vivere, a lavorare e ad essere ciò che siamo sempre stati, gente non ipocrita che sa dire la verità. 18 NOV 2011
Dottor Caimano, faccia attenzione Il Cav. ha vissuto un giorno da pecora, veramente triste perché determinato dall’urgenza dell’autodifesa personale, ed eccolo di nuovo dottor Caimano. Sorride magnificamente alle telecamere davanti al Senato, e dice che non scriverà le sue memorie. Si appresta a tenere un discorso alla Camera, discorso di linea, come si dice. Ma ne anticipa alcuni contenuti. Il governo dura finché lo vogliamo noi del Pdl, che siamo il partito di maggioranza in Parlamento. Voglio la riforma della giustizia e la legge sulle intercettazioni. 18 NOV 2011
Fiacco esordio del Preside. Non una parola sulla grande crisi europea Spiace doverlo dire, non per ipocrisia, ma la discesa degli onest’uomini nell’areopago, e il discorso da incaricato di pubblico servizio del Preside del Consiglio, è stata una prova estremamente deludente. Il professor Monti promette di rimettere l’Ici sulla prima casa e di disboscare qualche privilegio previdenziale, e sono promesse di contenuto finanziario e fiscale modesto; promette inoltre vaghezze riformiste e liberalizzanti sul mercato del lavoro, insieme a carrettate di parole vuote su equità, donne e giovani. 17 NOV 2011
Pessimo esordio Spiace doverlo dire, non per ipocrisia, ma la discesa degli onest’uomini nell’areopago, e il discorso da incaricato di pubblico servizio del Preside del Consiglio, è stata una prova estremamente deludente. Il professor Monti promette di rimettere l’Ici sulla prima casa e di disboscare qualche privilegio previdenziale, e sono promesse di contenuto finanziario e fiscale modesto; promette inoltre vaghezze riformiste e liberalizzanti sul mercato del lavoro, insieme a carrettate di parole vuote su equità, donne e giovani. 17 NOV 2011