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Non bisogna prendere sul serio Grillo, bisogna smascherarlo

Quando faceva cabaret politico, ma nei teatri e sbigliettando al botteghino, andai a vedere uno show di Grillo. Mi piacque, e lo scrissi. Era proprio bravo. Quel che lasciava sul terreno in fatto di sfumature, di sottigliezza e di humour, lo recuperava con la volontà polmonare, con l'agilità da palcoscenico, la presenza, con un elemento di energia e di vivacità dell'intelligenza che è raro, almeno in quelle proporzioni, nell'attore professionale e invece è spesso l'ingrediente decisivo nel politico come attore, nel tribuno. Leggi Chi ha paura di mister G.

25 FEB 2013

Quella caricatura del liberalismo che sono le inchieste sul Vaticano

Finalmente anche il Vaticano ha cominciato a reagire. La segreteria di stato e il portavoce della santa sede hanno detto sabato quel che tutti i non conformisti avrebbero dovuto dire da subito e nessuno si era azzardato nemmeno a sussurrare. Hanno detto che le inchieste farlocche sulla lobby gay e sugli appalti, e tutta la movimentazione sghemba e accidiosa delle notizie presunte sul malaffare vaticano e sulle connivenze del clero con gli abusi pedofili sui minori, sono orchestrazioni a sfondo politico ed elettorale.

24 FEB 2013

Ci vuole un pensiero in dissenso

La rivolta dei papisti

Il direttore di Repubblica si è messo con intelligenza sulla difensiva. Intelligenti pauca: è bastato dire lo scandalo di un abbassamento melmoso della transizione papale perché Ezio Mauro si preoccupasse, in modo civile, di mettere un argine. Ieri nella riunione di redazione per alcuni minuti, a favore di camera web, ha spiegato che tutto questo parlare di sex in the vatican city, come fosse una soap da giornalismo tabloid, non è intenzionale, non è cattiveria, non è laicismo becero e anticlericalismo dell’Ottocento, è giornalismo di fatti. Leggi Un papato messo sotto scacco di Piero Vietti

23 FEB 2013

Strategia della calunnia

La strategia della calunnia è scattata prima ancora che l’elicottero porti Benedetto XVI a Castel Gandolfo, prima che suonino le campane e che abbia inizio la sede vacante a Papa vivente, testimone orante nascosto al mondo. E’ in pieno corso, e nessuno ancora si ribella, nessuno grida lo scandalo. I grandi giornali ospitano pezzi che parlano di abiezione competitiva e di avidità di potere, di morbosità sessuali come cemento di lobby paracriminali che affliggono il clero. La chiave di interpretazione dell’abbandono del soglio di Pietro da parte del vescovo di Roma è la fuga davanti all’intrigo, al maneggio inteso come fondamento della chiesa.

22 FEB 2013

A Sanremo è andata in onda la prova generale della sinistra al governo

La poetessa Sylvia Plath, che conosceva l'umanità e se ne doleva, scriveva che «ogni donna ama un fascista». La Littizzetto, che usa l'umanità per divertirsi al botteghino delle idee facili, al primo buffetto («Se non ora, quando?») va dal magistrato a denunciare quello stronzo che l'ha toccata. Io odio la violenza sulle donne, non sono disposto a perdonarla per alcun motivo, e per questo non ho mai capito come la sinistra internazionale radical chic abbia potuto trovare in fondo elegante e amabile quel tipo di predatorio, di rapace del sesso, che è il loro idolo nascosto Dominique Strauss Kahn, mentre ha dannato gli scherzi da cherubino e le malandrinate cochon del dolce e gentile Silvio Berlusconi. Leggi Eternamente Sanremo di Annalena Benini

18 FEB 2013

Papa, una botta di buonumore

Era di buonumore ieri, il Papa regnante che ha messo un limite razionale all’esercizio del ministero petrino, e ne ha ben donde, come si dice. Va dilagando una stupida e facile formula di interpretazione della rinuzia al soglio di Benedetto XVI: se ne è andato perché non poteva fare altro, gravato com’era da dossier che spettegolano di appalti e altre piccole miserie, urtato dall’infedeltà di un maggiordomo cattivo e dai leaks provenienti dall’appartamento pontificio, insospettito e indispettito da una curia romana insidiosamente molesta e proclive alle rivalità carrieristiche. Leggi Le ceneri ardenti di Pietro di Benedetto XVI - Leggi Luis Antonio Tagle, un Wojtyla delle Filippine per rilanciare la chiesa di Paolo Rodari

14 FEB 2013

I sermoneggi dei puritanucci ti fanno perdonare sempre Berlusconi

E’ in una forma strepitosa. Secondo me ha sbagliato tutto, lo dico con amore e senza supponenza, e stavolta non se la cava a buon prezzo. Ma la forma è smagliante. Il manifesto do ut des sul fatto che per ottenere il rimborso dell’Imu che hai già pagato devi votare la sua lista è di un cinismo corruttivo insopportabile, roba da caiman-commercialisti, ma di un’efficacia bestiale, credo. E poi le supposte di Tremonti. E’ il top del pop, dell’oratoria politica scombiccherata, amara, divertente, rivelatrice.

12 FEB 2013

Il senso del gran gesto che, per il Foglio, non è un fulmine a ciel sereno

Anticipare una notizia di portata millenaria come le dimissioni del Papa è un buon servizio reso all’informazione. Ci è capitato, il 10 marzo dell’anno scorso, di scrivere e pubblicare precisamente questa anticipazione. E ripubblichiamo senza variazioni, e con amorevole premura verso quel grande vecchio, la pagina su Ratzinger che lascia il pontificato. Avremmo potuto scriverla ieri, a dimissioni annunciate. Perché non era un pettegolezzo monstre. La fonte era Benedetto XVI in persona, in un passaggio della sua limpida intervista al giornalista della Süddeutsche Zeitung, Peter Seewald. Leggi Gli ultimi quindici giorni di regno, l’attesa del successore di Paolo Rodari

12 FEB 2013

La campagna elettorale è ormai lo spettacolo più pazzo del mondo

Non sbaglia il Cav quando dice che alle politiche di febbraio "ci giochiamo il nostro futu­ro". Ma quanto pesa il nostro futuro? La campagna elettorale, non solo quel­la di Berlusconi, è ormai lo spettacolo più pazzo e sconcertante del mondo, tra cani adottati da Monti, Berlusconi, Brambilla, 150 sigarette fumate dal gigante mangiafuoco Crosetto, gli abiti high punk del liberista da battaglia Giannino, i comizi di Grillo in pelliccia sintetica con folle oceaniche plaudenti nel freddo, i motti proverbiali dello smacchiatore Bersani rintuzzato da Crozza ("ma che cazzo dici?"), le caricature mirabolanti appunto di Crozza, la performance grottesca di un giornalismo televisivo mai così cordialmente (e magistralmente) asservito alle leggi del politics show.

11 FEB 2013

Grillo porterà alle Camere un po’ dei suoi, una risata li seppellirà

I comizi di Grillo sono molto affollati. Sono impressionanti. Bisogna anche tenere conto del fatto che siamo in inverno. Non era dunque vero che gli italiani sono così freddolosi che possono votare solo e soltanto in primavera. Balle e ciance della cosiddetta prassi repubblicana durata, custodita e protetta come un protocollo d’ordinanza, per oltre mezzo secolo. Le elezioni sotto la neve erano e sono possibili. Chissenefrega della legge finanziaria, della temperatura, e di mille altre scuse. Se quei comizi fossero parte di una strategia di piazza competitiva, direi che sono un botto pazzesco. Ma a quanto pare Grillo è l’unico performer che si presenta e batte i marciapiedi.

10 FEB 2013
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