L’agenda Camusso, con aperture a Vendola e Casini, è un poco grottesca Al direttore - Sarà per il caldo di queste ore, sará forse per i miei modesti strumenti di comprensione dei fenomeni complessi descritti dal mio compagno di partito Fassina sulle sue colonne, ma leggendolo mi sono venute spontanee due domande. Riuscirà un giorno la politica almeno a sinistra (la destra sul tema ha fallito miseramente in tutto l’occidente) a capire che questa crisi globale va affrontata separando rigorosamente finanza ed economia? Leggi No agenda Monti, ecco il Pd di Claudio Cerasa 10 AGO 2012
Una moratoria anche per i maschi Finalmente lo stordimento emotivo e il rigetto razionale della strage delle bambine in Asia “si portano”. La bella formula del giuramento indiano nel nome di Gandhi, le voci dei divi di Bollywood, come notava Anna Meldolesi nel Corriere di ieri, sono un salto di qualità: impegno contro la selezione eugenetica su larga scala, e anche, se Dio vuole, un abito mentale che comincia a diffondersi, una moda. Perfino le Nazioni Unite, che ospitano organismi pro aborto mascherati da tribune della libertà riproduttiva delle donne, hanno ammesso le cifre inaudite dello scandalo denunciate dai pionieri. Leggi L'ultima bambina 10 AGO 2012
Just go C’era scritto “accordo tra le parti”, a quanto pare. Se ne era parlato e, parola di banchiere, l’accordo era stato escluso. Il papello è stato trovato nella cassaforte dell’avvocato del patto di sindacato di Mediobanca, il cui ufficio non è una portineria, e, parola di avvocato, alludeva a una comune volontà contrattuale del banchiere e del capofamiglia dei Ligresti. Il papello era firmato Alberto Nagel. Il banchiere, parola di banchiere, aveva negato l’esistenza di un accordo. Registrazioni di conversazioni compromettenti, in uso comune in questa Repubblica delle intercettazioni, dimostrano che i fatti sussistono. Leggi Mediobanca e il suono dell'Arpe - Leggi La Repubblica degli spudorati - Leggi Stampa pattizia, caso degradante di Giuliano Ferrara 09 AGO 2012
Tenetevi da conto Monti, che sa scusarsi e fa quel che può Traduciamo e pubblichiamo l’ottima inchiesta del Wall Street Journal sul governo Monti. La frase sullo spread a 1200 “se fosse rimasto in carica il precedente governo”, tanto infelice e anche surreale che il presidente del Consiglio se ne è scusato personalmente con l’ex premier Berlusconi, il “venerato predecessore”, non è in queste righe. Esaurita la legittima e rumorosa protesta di Brunetta, Santanchè, Alfano, Cicchitto, Napoli ed altri, con contorno di voti simbolici di sfiducia alla Camera, si dovrà riprendere a ragionare sulla realtà, non proprio una specialità dei partiti in questo momento. Leggi L'intervista di Mario Monti al Wall Street Journal 08 AGO 2012
Robert Hughes Larger than life, applicato a una persona, è espressione idiomatica traducibile variamente: un dizionario dice “uno che ha un’aura di grandezza, forse non sostenuta dalla persona reale che è”; un altro dice “esagerato, eccessivo, appariscente”; infine larger than life è traducibile semplicemente con Robert Hughes, morto ieri a New York, in un ospedale del Bronx, a settantaquattro anni: “più interessante e più eccitante di una persona comune”. Hughes, australiano di una storica covata intellettuale comprendente la scrittrice e femminista Germaine Greer e il poeta Clive James, ha scritto di arte per vent’anni su Time magazine, dettando le regole del gusto controcorrente. 07 AGO 2012
Di una sovranità limitata Il primo gennaio del 1948 abbiamo promulgato una Costituzione aperta al soviettismo (“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”). Il 18 aprile dello stesso anno, tre mesi e mezzo dopo, abbiamo votato per entrare nella sovranità tutelata militarmente, economicamente e culturalmente dagli Stati Uniti d’America. Molti anni dopo (1993), andata in crisi quella formula, abbiamo messo a Palazzo Chigi Ciampi, il migliore amico della Bundesbank in Italia, e progressivamente, con lui con Prodi e con tutti gli altri, Berlusconi firmatario dei nuovi patti di Roma compreso, siamo slittati nell’orbita economica franco-tedesca di Maastricht, suggellandola con la moneta unica senza una banca che la governi. 07 AGO 2012
Che tristi le bufale della politica d'agosto Uno spettacolo da circo. Berlusconi ha i suoi problemi, e anche di più. Ma a forza di stare defilato, con puntate rare di presenzialismo sulla scena politica, i suoi problemi, e anche di più, si vedono di meno. Ma la sinistra, ragazzi, e il centro: non so se ci rendiamo conto del grottesco abisso in cui i presunti vincitori delle prossime elezioni stanno sprofondando, una volta messo il capino di Bersani fuori del pelo dell'acqua del governo Monti. 06 AGO 2012
Dove un articolo dimostra che siamo circondati da cretini Grazie a un articolo clamorosamente illuminante e ben fatto del New York Times apprendiamo che chiunque parli dei mercati come di una macchina impersonale di esproprio della sovranità è un cretino. Lo sapevamo, almeno noi, ma è virtuoso sentirselo raccontare per filo e per segno. Coloro che tutti i giorni manovrano sul fronte dei titoli di stato, del debito sovrano, sono dei giovanotti professionalmente formati nelle facoltà di matematica o in altre discipline scientifiche, i famosi guru degli algoritmi, e qualcuno ha studiato in facoltà umanistiche; non sono anonimi. Leggi I guru americani che si scambiano i bond europei sul New York Times 05 AGO 2012
Stampa pattizia, caso degradante Non ho niente contro Alberto Nagel o Renato Pagliaro, i capi di Mediobanca. Enrico Cuccia era un bel tipo di italiano, piuttosto disinvolto con i “pisquani” (come li chiamava) e non particolarmente rispettoso dei canoni del perbenismo economico (che non si sa quali siano): simpatico, strano, lontano e portatore sano di errori bestiali per il bene della causa (la famiglia, anche in senso capitalistico). Il suo delfino Vincenzo Maranghi, un giornalista nemico delle notizie e delle interviste, mi era anche vicino come tipo umano e professionale (e il figlio Piero è un genio elegante della musica classica in divulgazione televisiva e documentaria). 04 AGO 2012
Preside, su le mutande A tutto c'è un limite La cosa che ci piace del Preside Monti, e per la quale lo teniamo da conto con ostinazione, è l’aria di distaccata e spesso anche ironica competenza esibita nello spiegare la decisione politica. 02 AGO 2012