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I disperati del Pd, giovani turchi messi al bando dagli outsider

I disperati del Pd sono quelli che in tutta sincerità considerano una jattura la campagna dell'establishment contro la politica, detestano le élite tecniche alle quali non concedono un soldo che sia uno, rivendicano una solida cultura politica di tipo professionale, vogliono un ricambio anche generazionale che non sia legato alle pratiche linguistiche e ai vezzi giovanilistici dei modernizzatori alla Renzi, sostengono una linea di riformismo laburista legato agli interessi ben rappresentati di grandi masse di lavoratori e di giovani senza lavoro o con un lavoro precario, sbeffeggiano la cosiddetta società civile e considerano Grillo un piccolo qualunquista antidemocratico e nulla più.

24 MAR 2013

La parabola di Monti

Monti non avrebbe dovuto diventare presidente del Consiglio per nomina presidenziale senza legittimazione popolare. Meglio le elezioni, l’ordalia. Una volta deciso in contrario, Monti avrebbe dovuto chiudere il suo ciclo governativo assistendo da spettatore all’orrendo spettacolo della ritrovata democrazia elettorale, spartita da una classe dirigente senza visione. Ne sarebbe uscito fuori come un gigante. Una volta deciso in contrario, con buffo rovesciamento di un assunto più volte declamato in pubblico (tra poco avrò finito i compiti), Monti non avrebbe dovuto mischiarsi a una compagnia di giro improvvisata, un po’ di cattolici che non si impegnano, l’agenzia di Montezemolo, il quale se ne frega, e addirittura Fini e Casini.

22 MAR 2013

Padre, ho paura della tenerezza

Beatissimo Padre Francesco, sono tra quei pochi che hanno paura della tenerezza, e lo dicono senza troppa ostentazione, e tra quei pochissimi che considerano parte della misericordia divina anche il giudizio e l’esercizio dell’autorità, senza dei quali la persona umana, centro di relazioni impegnative e caritatevoli, si riduce alla sua identità originaria, piuttosto ferina prima di aver varcato la soglia della civilizzazione (cristiana, fra l’altro). La osservo da giorni, beatissimo Padre, con voluttà crescente di laico innamorato della fede degli altri, di papista tendenziale. La sua simpatia è travolgente. Porto scarpe brutte, simili alle sue. Mi piacciono le novità in un mondo penosamente stagnante. Matzuzzi L’estetica del pontificato nella mancata esibizione dei segni del potere - Tiliacos Nato per fare il Papa

20 MAR 2013

Il furbastro e la settaria

Naturalmente il Cav. dagli occhi azzurri e dagli occhiali neri l’altra mattina avrebbe dovuto dire ai suoi in Senato: “Fermi tutti. Si vota Grasso presidente: Renato si fa da parte, farà il capogruppo. Votando Grasso, tanto più in polemica con l’elezione settaria alla Camera della Boldrini, che rappresenta un’anticchia fanatica ed estremista dell’Italia racchia che vota per Vendola, realizzeremo risultati importanti: fallisce la manovra di Bersani verso i grillini, che la candidatura di Renato invece rafforza al massimo, e addio sogni di gloria per Palazzo Chigi.

19 MAR 2013

Che pena quei politici che tifano per le manette

La demenza al potere

La retata non disonora il Parlamento, che altri e altro disonora, ma dipinge come osceno simulacro della procedura, come prepotenza incivile, la pretesa carceraria della magistratura. Non è questione di libertà su cauzione, che non è un affare per ricchi, perché la cauzione è commisurata alle sostanze patrimoniali dei custoditi in carcere, può essere fissata anche in un dollaro. È questione di prigione senza giudizio, prigione preventiva che segue tortuosamente la lettera, tradendola, ma non la ragione vera del codice.

18 MAR 2013

Non è mica male un vescovo descamisado vestito di bianco

Ho un difetto. I papi mi piacciono tutti. Pio XII , sotto il cui regno fui partorito in Roma, ed era vivo ancora perfino Stalin, non lo afferravo, salvo la bellezza sacrale della sua postura e il gesto protettivo delle mani al cielo in San Lorenzo. Poi ho sposato per amore un’americana che lo aveva visitato con la scuola Marymount, la mia Selma che durante la visita, accarezzata che il Papa le ebbe la testa dopo il bacio dell’anello, scoppiò in pianto per l’emozione, la piccina. Inoltre ho letto un paio di sublimi encicliche, quella di cui fu coautore il cardinale Agostino Bea sul metodo storico-critico e quella sulla chiesa come corpo mistico, e sono rimasto pietrificato dalla forza di dottrina.

17 MAR 2013

Francesco in Laterano

Per secoli i papi hanno abitato e lavorato in Laterano, a San Giovanni sul colle del Celio, che come si sa è la cattedrale, il duomo di Roma. In Laterano c’è un magnifico palazzo apostolico, e nella basilica c’è la cattedra del Papa o santa sede. Il luogo ha un’importanza simbolica senza paragoni, per Roma e per il mondo, che notoriamente da Roma dipende, almeno in senso spirituale. Ha un nome latino anche facile da ricordare a memoria: Sacrosancta Papalis Archibasilica Maior Sanctissimi Salvatoris et Sanctorum Iohannis Baptistae et Evangelistae apud Lateranum, omnium Urbis et orbis ecclesiarum Mater et Caput. La dignità o rango del Laterano non ha rivali a Roma, nemmeno San Pietro la supera, con tutta la Sistina.

15 MAR 2013

La missione è partita

Le ambizioni della misericordia di Papa Francesco

L’invito alla misericordia rivolto ai confessori della Basilica di Santa Maria Maggiore (ai gesuiti sono sempre piaciute le messe frequenti e le frequenti confessioni, perché la direzione delle coscienze richiede buona pratica d’assoluzione)

15 MAR 2013

Un gesuita che si chiama Francesco. Due eccezionali notizie in una

Buonasera, sono il Papa. Un gesuita che si chiama Francesco, due eccezionali notizie in una, è stato scelto ieri sera in una Roma piovosa e fredda, a trentadue giorni dalla rinuncia di Benedetto XVI. Lo stile annunciato è di disarmante ed elegante povertà, in coerenza con il nome prescelto. Ha messo l’accento sul suo essere vescovo di Roma, una bella città da evangelizzare. Ha fatto gli auguri al vescovo emerito, Joseph Ratzinger. Ha instaurato un rapporto speciale con il popolo dei fedeli raccolto nella città, chiedendo loro di pregare per lui. Ha citato con amore più volte la madre della chiesa, Maria Vergine. Ha sorriso il minimo indispensabile, con inflessione ironica e malinconica insieme. Offriva l’immagine di una dolorosa consapevolezza.

14 MAR 2013

L'uveite della Repubblica

Cercando l’umiliazione di Berlusconi, braccandolo con inchieste multiple e oscure minacce, provandosi a stanarlo da una stanza d’ospedale come fosse un istrice, trattandolo come un disertore della giustizia, sforzandosi in ogni modo di mandarlo in galera, mettendolo nelle condizioni di non esercitare con fair play i suoi diritti di cittadino, affrettando senza ragione alcuna il passo chiodato della procedura, facendosi promessa e profezia di sciagura la Repubblica e la giustizia si fanno un immenso danno, svuotano il senso di una democrazia, usano la legge ad personam e ne abusano per scopi politici. Leggi La giustiziera di Lanfranco Pace

12 MAR 2013
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