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La crisi del partito dei giudici

Marco Travaglio non ha torto quando rileva che la delegittimazione brutale di Antonio Ingroia e associati palermitani da parte del sindacato dei magistrati e dell’associazione sindacale progressista, Magistratura democratica, sa di zolfo. Bastonano i pm antimafia solo adesso che entrano in conflitto con il loro blocco di riferimento, istituzionale e politico, cioè con il Quirinale di Giorgio Napolitano, l’alto clero togato costituzionalista, e le stelle dell’empireo politico-giudiziario come Luciano Violante.

21 SET 2012

Ora Marchionne è spregiativamente “apolide”

La solita stupenda lettera scritta nella verità stilistica dell’Ottocento. Sottoscrivo dubbi, ricerca del fumus, ironie, attesa psicologica dell’evento prossimo ovvero la sabatina vocatio. Una sola glossa. Profitto privato, loisirs a parte, non è che la capacità di investimento da tutti esorcisticamente predicata (“mettetevi le mani in tasca!”, dice Della Valle; “basta conculcare diritti, ora investiamo, se necessario anche nel carbone!”, dice Bersani). Altrimenti la “privatizzazione dei profitti” è una tiritera moralistica. No profitti no party.

20 SET 2012

Viale ci imputa vista corta su Marchionne, e noi replichiamo

Marchionne si è messo in grado di pagare salari improduttivi, cercando di precostituire con una riforma delle relazioni sindacali le condizioni di una eventuale ripresa di mercato, invece che chiudere subito baracca e burattini. Ora, visto l’andamento delle vendite dell’auto, c’è qualche serio problema. I modelli? Quando a Torino c’era un movimento operaio degno del nome, lanciò la “vetturetta”. Ma era la Fiat di Valletta che doveva poi progettare, anche sulla base delle suggestioni di Egidio Sulotto. Non vedo vetturette, e disegni della Camusso.

18 SET 2012

In tv non c’è solo lo splatter dell’antimafia o la setta Casaleggio

Occhi guizzanti, espressione intelligente oltre che furba, astuta, clever, eppoi proprietà di lingua e di toni nel conflitto, nell’ironia, in qualche sorvegliato sarcasmo. Ho seguito su Otto e mezzo, ospite una Lilli Gruber in forma spettacolare, Francesco Giavazzi e Stefano Fassina che discutevano di economia, stato, mercato, lavoro, crisi, Marchionne, Fiat e politica. Ottimo spettacolo quaranta minuti anche parecchio divertenti intorno a fatti e idee.

17 SET 2012

L'articolo dell'Elefantino apparso sul Giornale di ieri

Perché Matteo Renzi per crescere forse ha bisogno di una sconfitta

Perché Matteo Renzi piace alla pancia della destra, all'elettorato di Berlusconi o a una sua parte ragguardevole? Perché tutti si aspettano, molto al di là del ragionevole, che i berluscones si apprestino a fare la fila in tanti al botteghino delle primarie del Pd, e questo per premiare con la scelta trasversale, il panachage, la star della rottamazione? La risposta alla domanda sulla trasversalità di Renzi, che egli stesso da furbone ha evocato alla sua prima uscita ufficiale dicendo che si augura di stanare e sedurre gli elettori della parte avversa, è semplice. Leggi La prima di Renzi al teatro di Verona - Leggi Chi scende in camper di Claudio Cerasa

17 SET 2012

Turpiloquio

Pirla detto da Bersani di Grillo non è turpiloquio, è un bel parlare schietto a un comico per sua natura oltraggioso, un modo di esprimersi chiaro che risolve un sacco di problemi. Un bel parlare è anche “container di merda liquida” detto da Grillo a proposito di chi scrive (basta che poi non faccia la vittima: la commedia dell’oltraggio chiama oltraggio da commedia). Anche “fottutissimi pm” o “quella storia della trattativa è una minchiata” non è turpiloquio e non è insulto, è ricerca purissima di uno spazio televisivo di verità, premessa di una domanda urgente (e senza risposta) in un paese intellettualmente e moralmente pigro, credulone.

05 SET 2012

Degli atei devoti e della dittatura del politicamente corretto

Atei devoti ovvero “laici che riconoscono che la ragione moderna è strettamente imparentata con il cristianesimo, e che cercano nella chiesa cattolica un rafforzamento dell’identità occidentale” (Carlo Galli, “Abbiccì della cronaca politica”, il Mulino). Stavo leggiucchiando il buon saggio introduttivo di Galli al “Leviatano” di Thomas Hobbes (Rizzoli), quando sono incappato in una sorpresa datata 2005. Per la prima volta, sebbene orientandosi tra mescolanze onorevoli ma improprie (Ferrara, Fallaci, Pera), uno studioso e giornalista definiva sine ira ac studio gli “atei devoti”, dopo tante scemenze da me provocate, apposta, con quella definizione, appunto, provocatoria. Leggi Reazionari, cioè liberali di Carlo Galli

05 SET 2012

A un vescovo scortese

E’ sgradevole e offensivo che un vescovo cattolico e teologo come Bruno Forte, titolare a Chieti e Vasto, si comporti in modo intollerante con chi dissente da lui e dai più. Ma ci passo sopra e vado presto al sodo. Si dice indignato con il mio giudizio sul cardinal Martini, e affida l’indignazione al vaticanista del Corriere Gian Guido Vecchi, che non cita l’oggetto dell’indignazione perché nasconde un vezzo professionale di serie B sotto modi che una volta erano da sala stampa (non più da quando c’è quell’uomo intelligente e simpatico che è Padre Lombardi, della Compagnia di Gesù).  Leggi B-XVI, una sintesi purificatrice con i luterani (nella fede) - Leggi Una verità su Martini nel giorno dell’addio al possente gesuita - Leggi Controversia su Martini - Leggi Il gesuita - Leggi Non barate, l'accanimento terapeutico non è mai piaciuto alla chiesa

04 SET 2012

L'articolo del direttore apparso sul Giornale di ieri

Caso Napolitano, l'intrigo si complica

Il direttore di Repubblica dovrebbe riflettere: il suo, il loro è un giornali­smo morto. Opulento, professiona­le, ricco di notizie e opinioni, ma com­posto nella bara dell’uniformità confor­mista. Avevano appena dato un segno di vita, richiamando una tradizione di pluralismo delle opinioni e di conflitto civile con lo scontro tra Scalfari e Zagre­belsky su Napolitano e la procura di Pa­lermo, avevano fatto saltare la copertu­ra della bara per un istante, ecco che si richiude. Leggi l'intervista a Silvio Berlusconi

03 SET 2012

Una verità su Martini nel giorno dell’addio al possente gesuita

Volevo scrivere il solito pezzo. Oggi i funerali del cardinal Martini, che non è mai stato ecclesialmente la mia tazza di tè. Forza, Giuliano, prendi le tante palle e le tante genericità che sono comparse sui giornali in sua memoria e tira il calcione necessario, attacca la compunzione sterile e ipocrita dei martiniani elogiatori del dubbio, del dialogo, dell’ascolto, questi credenti e atei così devoti quando si tratti di incensare un principe della chiesa che serve ai loro bisogni ideologici. Ma perché scrivere il solito pezzo? Leggi Controversia su Martini - Leggi Il gesuita - Leggi Non barate, l'accanimento terapeutico non è mai piaciuto alla chiesa

02 SET 2012
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