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Nichilisti al parlamento

Prodi fatto secco da un Pd allo sbando, ma al buio

Nichilismo politico. Agire senza calcolare le conseguenze dell’azione. Così. Al buio. Spinti da una propulsione oscura, da una logica vendicativa, da un’insopportazione caratteriale, culturale, e da un’ambizione politica che poggia su una sola certezza: distruggere più avversari possibile, scompaginare i giochi, spaccare il partito e la coalizione, fare sponda con chiunque pur di raggiungere lo scopo immediato, distruttivo, anche senza avere una mèta definita. La malattia nichilista è un morbo parlamentare conosciuto, e la Prima Repubblica morì a quel modo, tra le bombe di mafia e l’imperversare di bande in conflitto nel corso dell’elezione di un presidente. Cento e più franchi tiratori, ieri. Segui La diretta della quinta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica  

20 APR 2013

Patto flop, con il Cav. non si tratta

Il patto non regge, come previsto ieri. I nemici del patto gongolano, e forse hanno anche un piano risolutivo su Romano Prodi, sebbene anche quel nome provochi divisioni e diffidenze, in specie con il gruppo Espresso-Repubblica. Marini ha raccolto molti apprezzamenti, alcuni dei quali anche sinceri, ma pochi voti. Come da noi scritto ieri, è risultato un tentativo di mettere una pecetta su una ferita aperta e profonda, che sanguina. La ferita è il blocco della politica e della governabilità, e la sua sostituzione con giochi di guerra che durano da molto tempo e, campagne anticasta aiutando, sono cresciuti a dismisura. Merlo Berlusconi vede Prodi e pensa al voto - Cerasa Bersani, i pugnali, il dramma dell’abbraccio al Caimano

19 APR 2013

Marini è una pecetta, republicones contro, forse regge

Sul Quirinale si prospetta il solito scontro di cui nessuno è in grado di prevedere l’esito. Establishment e lobby militanti di vario ordine, dentro una filosofia dell’intransigenza e della canea antiberlusconiana, contro quel che resta di un sistema dei partiti che cerca e, pare, trova in Berlusconi una sponda ragionevole. Il potere giudiziario d’assalto sta a guardare la preda ambita e i movimenti che si scandiscono intorno a essa. L’incognita è il voto segreto, accordi relativamente trasparenti, nomi indicati e numeri ci sono, ma poi sono i singoli che decidono con la scheda.

18 APR 2013

L'outsider

L’outsider è Sabino Cassese, a quanto pare. Ve lo raccontiamo qui . E’ un grande professore, giurista amministrativista, conoscitore dello stato, ministro tecnico con Ciampi, accademico di caratura internazionale, uomo mite e politicamente collocato nel centro borghese e riformatore dello specchio parlamentare (ma senza esperienza di parte o di partito). Qualche anno fa i lettori del Foglio lessero una recensione di un suo libro di grande interesse, e di grande spregiudicatezza intellettuale, sullo stato fascista (“Lo stato fascista”, il Mulino, Bologna). Il giurista giusto

17 APR 2013

Che cosa manca a Prodi

Sebbene gli inglesi non lo sopportino, e anche tra gli europei ortodossi si contino parecchi detrattori del suo curriculum di economista e di politico di lungo corso, Romano Prodi non è privo di qualità, ovvio. Gliene manca una decisiva: la visione. Ha sempre presentato se stesso, dopo la fine della stagione democonsociativa dei governi Andreotti e del regno baronale sull’Iri, in un assetto da combattimento. E ha sempre e solo costruito steccati, fossati e ponti levatoi, come un guerriero medievale, in relazione a una stella fissa nel firmamento dei suoi nemici: Silvio Berlusconi, e l’Italia che bene o male Berlusconi ha rappresentato, dandole corpo politico, da due decenni. Merlo Il partito No Prodi - Rizzini Casaleggio è contro il Prof. Ma chi farà esplodere il Pd? - Grillo provoca Bersani: "Vota la Gabanelli"

16 APR 2013

Il Pd genera mostri

Il sonno della ragione genera mostri, e il disastro di Bersani genera Prodi. Andiamo con ordine. Il segretario del Pd è a fine carriera per un motivo che tutti capiscono: insufficienza personale, inidoneità alla leadership. Non ci sa fare. Si ritrova con una non vittoria elettorale, dopo una campagna soporosa. Ma si ritrova con la massima responsabilità per lo stallo in cui ha cacciato il Paese. Voleva la foto di Vasto con Vendola e l'alleanza con il centro. Vasto, Vendola e il centro sono scomparsi nelle brume. Mario Monti lascia come capopartito (era ora: lo dico per lui e per noi), e restano truppe sparse senza nome che si metteranno agli ordini di Renzi o di altri feudatari piddini dell'ultima ora.

15 APR 2013

Primomaggio e disaggio, ma che musica geniale quella di Elio

14 APR 2013

Una telefonata in redazione

Prodi, un’incongruenza curricolare (una laurea e un PhD in più)

Ecco i fatti, ricostruiti magistralmente da Marco Valerio Lo Prete, nostro capo dell’economia. “Mercoledì. Mi accorgo che sul sito del Watson Institute e della Brown University , il profilo del professore Romano Prodi, lì ‘professor at large’, è associato a una lunga biografia che contiene un dettaglio del tutto nuovo, perlomeno per me. Si parla, in particolare, di due lauree e un dottorato in Economia alla London School of Economics (‘Prodi earned economics and law degrees from the Catholic University of the Sacred Heart in Milan and a PhD in economics from the London School of Economic and Political Science’).

13 APR 2013

La Thatcher e i cretini

La grandezza vera della Thatcher è nell’aver lasciato aperta e sanguinante la ferita storica aperta con la sua rivoluzione. La memoria di un leader di quel tipo, un fatale e glorioso primo ministro di una democrazia moderna, muore quando smette di dividere, di appassionare, di fanatizzare perfino, nel contrasto di idee e fino all’iracondia dei ricordi, i sopravvissuti. Altrimenti è potenzialmente immortale.

12 APR 2013

Quirinale, governo, inciuci

La Costituzione più bella del mondo, iperbole scema di un comico ripetuta da anime belle in cerca di gratificazione, stabilisce che il presidente di questa Repubblica sia eletto a mezzo di un inciucio. Letteralmente. Inciucio vuol dire chiacchiera sottopelle, spazio negoziale parallelo, mal definito, opaco. Il Papa è eletto nel teorico segreto il più assoluto, ma dopo nove giorni di riunioni, le Congregazioni, nel corso delle quali il corpo elettorale discute dei problemi della chiesa, ciascuno ha il diritto di dire la sua e di esporsi ed esporre le proprie idee, la personale identità.

11 APR 2013
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