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La notte della sconfitta, ma chissà

La notte che perse la rielezione, ma poi non si sa, Barack Obama era particolarmente charming, persuasivo per i beautiful people, equilibrato, malinconico, sexy e triste con il sorriso largo e la luce bianca dei denti. Mitt Romney era azzimato, era “di tutto punto”, era eccitato, voglioso, comiziesco, sfidante perfetto e una punta pacchiano in confronto all’incumbent. Leggi   Il “surge” di Mitt Romney di Mattia Ferraresi

05 OTT 2012

Appello a Michele Serra

Vale la pena di leggerla, l’Amaca di Michele Serra. Perché è ben scritta, spesso gli argomenti polemici sembrano obbligati, lineari, e sono espressivi di un mondo che esiste, con i suoi buoni sentimenti e le sue ansie e rabbie, e non sarebbe sensato negarlo. E’ il perfetto contrappunto della nostra sedia a dondolo dalla quale spencolandosi stordito l’autore della Versione di Andrea sputazza mozziconi di sigaro, memorie invalidate dalla corrosione neurologica delle facoltà e dal consumo dell’alcol, amarezze e buffonerie di genio e di suprema poesia corsivistica.

04 OTT 2012

Il Prof stia attento a non diventare leader usa e getta

Monti e i parassiti a caccia di voti che vorrebbero usarlo

Mario Monti farà bene a guardarsi dai parassiti. In politica è come in microbiologia. I parassiti sono pa­togeni, ti fanno ammalare. Dirsi grati a Mon­ti, perché ha fatto anche molti errori, ma ha dato una mano al suo Paese in un momento complicatissimo, è buona e onorevole cosa, secondo me. Tuttavia Monti non è un angelo custode della nazione né pretende di esserlo, perché è un uomo  intelligente, ironico, consa­pevole, dotato di senso del limi­te.

01 OTT 2012

Le domande stupide

La politica italiana è appesa all’ovvio, al già detto, al banale. Domandano di continuo a Mario Monti, presidente del Consiglio e senatore a vita, se non intenda per caso candidarsi alle elezioni. E’ una domanda stupida nella sua ripetitività, perché tutti sanno quale sarà la risposta, e la risposta si nutre di ragioni molto serie, visto che Monti è Monti, cioè un Grand Commis de l’Etat buono per il governo di una grande emergenza in circostanze eccezionali.

28 SET 2012

Melograni, storico, politico di una stagione, le sue idee erano importanti

La borghesia intellettuale romana ha prodotto anche belle sorprese, storie non pigre, personalità di un’intelligenza ironica e felicemente provocatoria. Una di queste è Piero Melograni (15 novembre 1930-27 settembre 2012), comunista, anticomunista, storico, saggista, cultore di musica, traduttore di Machiavelli in italiano moderno; e per una legislatura (1996-2001) parlamentare di orientamento liberale nel gruppo di Forza Italia. Come molti della sua generazione e del suo giro di amicizie e cultura, Melograni si iscrisse al Pci giovanissimo, alla fine del fascismo e dopo la nascita della Repubblica edificata sulle sue ceneri.

27 SET 2012

E Radio Londra?

Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno. E’ un problema piccolo piccolo, una perdita di tempo. Ho sempre detto che non voglio lavorare per un editore che non è dalla parte del mio lavoro.

27 SET 2012

L'articolo del direttore apparso sul Giornale di ieri

Il flop di Grillo: rivoluzione-farsa

Ho scritto e detto che Grillo è un flop con qualche anticipo sulla piazza semivuota di Parma. L'ho detto perché a me piace far ballare i cretini. Adoro il loro sorriso quando li inviti a un giro di balera, e tutti eccitati ti seguono in pista. Ora Grillo, furbetto, si aggira sotto il palco del suo similpartito, in una piazza dove si deve discutere di inceneritori, roba da cremazione e da toccarsi, e spiega che lui non vuole il 15 per cento, che non vuole sostituire una classe dirigente con un'altra, che vuole fare la rivoluzione, vuole il 100 per cento, e lui, uomo dei miracoli in rete, lui che parla solo con la televisione danese, lui già sa che oggi quelle carogne dei giornali italiani diranno che il comizio è fallito.

24 SET 2012

Parafarmacie e uffici postali, ma di che parla la storia di Bersani?

Bersani inteso come Pier Luigi, il candidatissimo a Palazzo Chigi, ha tre problemi. Il principale alleato potenziale a sinistra, Nichi Vendola, gli dice dalla ridente Vasto che deve ribaltare l’agenda Monti, cioè rinnegare tutto di se stesso, come partito e come esperienza personale di uomo di governo lenzuolante; il principale alleato potenziale di centro, Pier Ferdinando Casini, dovrà trasmettergli il messaggio del Papa appena pervenuto in Castel Gandolfo: ci si sposa tra maschietti e femminucce, per noti motivi; i suoi sostenitori bersaniani giovani, terzo problema, non vogliono fare una faticaccia per far scivolare un cuscino sotto le chiappe dei soliti Veltroni e D’Alema.

23 SET 2012

La crisi del partito dei giudici

Marco Travaglio non ha torto quando rileva che la delegittimazione brutale di Antonio Ingroia e associati palermitani da parte del sindacato dei magistrati e dell’associazione sindacale progressista, Magistratura democratica, sa di zolfo. Bastonano i pm antimafia solo adesso che entrano in conflitto con il loro blocco di riferimento, istituzionale e politico, cioè con il Quirinale di Giorgio Napolitano, l’alto clero togato costituzionalista, e le stelle dell’empireo politico-giudiziario come Luciano Violante.

21 SET 2012

Ora Marchionne è spregiativamente “apolide”

La solita stupenda lettera scritta nella verità stilistica dell’Ottocento. Sottoscrivo dubbi, ricerca del fumus, ironie, attesa psicologica dell’evento prossimo ovvero la sabatina vocatio. Una sola glossa. Profitto privato, loisirs a parte, non è che la capacità di investimento da tutti esorcisticamente predicata (“mettetevi le mani in tasca!”, dice Della Valle; “basta conculcare diritti, ora investiamo, se necessario anche nel carbone!”, dice Bersani). Altrimenti la “privatizzazione dei profitti” è una tiritera moralistica. No profitti no party.

20 SET 2012
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