La retata non disonora il Parlamento, che altri e altro disonora, ma dipinge come osceno simulacro della procedura, come prepotenza incivile, la pretesa carceraria della magistratura. Non è questione di libertà su cauzione, che non è un affare per ricchi, perché la cauzione è commisurata alle sostanze patrimoniali dei custoditi in carcere, può essere fissata anche in un dollaro. È questione di prigione senza giudizio, prigione preventiva che segue tortuosamente la lettera, tradendola, ma non la ragione vera del codice.