Il rebus Enrico Letta: premier senza politica Che animale politico è Enrico Letta? Si comporta come fosse Mario Monti, che ha governato un’emergenza ed è affondato nella politica, ma la sua legittimazione non è l’università Bocconi,il Bilderberg, un laticlavio a vita, la senioritas di un ex commissario a Bruxelles. Se la magistratura bastona Berlusconi e il Pd vuole metterci il timbro, è un suo problema, ed è un problema politico, non tecnico, non istituzionale. Monti poteva comportarsi da estraneo alle vecchie questioni della democrazia italiana, la guerra dei vent’anni. 23 SET 2013
Tondeggiante e torreggiante Angela, antipapessa forte, da hard discount Quella di Angela Merkel è una straordinaria lezione di stile. Voglio parlare del suo impaccio personale, del suo corpo e del corrispondente linguaggio. L’ho vista nell’ultimo giorno di campagna fotografata in un discount: che il paese dell’Übermensch sia rappresentato da una massaia dolcemente e goffamente ancheggiante tra i banconi, o alla cassa con carrello e gran pacchi imballati, è meraviglioso. Essere corporalmente banale, appunto, essere qualunque, smentire la moda: ma che bonanza, che benedizione per un leader di quella forza, di quella serena e malinconica potenza. Leggi anche Germania, Merkel stravince ma dovrà condividere il governo - La quieta rivoluzionaria - Merkel, la mamma dominatrice - Le mani della cancelliera 22 SET 2013
La sposa infedele “E io che me la portai al fiume credendo che fosse ragazza, e invece aveva marito”. Bergoglio nell’intervista al giornale gesuita parla della Casada infiel, della Sposa infedele, quella che García Lorca si porta al fiume, dove “i suoi seni si aprivano come rami di giacinto”, senza immaginare che fosse un adulterio. Quando insegnava, il nuovo Papa racconta che trovò le vie per indurre i suoi allievi, curiosi della sensualità del poeta, a distrarsi in cose più serie. Ma ormai l’ha detto, la Casada infiel, e siccome è anche un lettore e seguace di Michel de Certeau, una specie di mistico Lacan dei gesuiti, l’incidente o lapsus si è irreversibilmente prodotto, almeno per quanto mi riguarda. 21 SET 2013
I falchi e altri rapaci A noi sembra che i rapaci siano loro, altro che i falchi. Il partito che vuole la morte politica e civile di Berlusconi, e che inneggia alla giustizia uguale per tutti da vent’anni, in un paese in cui nessuno può negare che l’azione penale è amministrata con criteri di amicizia e di inimicizia politica, va avanti come una macchina schiacciasassi. Via la libertà personale. Via i diritti civili. Via la carica di senatore della Repubblica. Via i quattrini, che passano direttamente a Carlo De Benedetti, finanziere, editore del gruppo Espresso-Repubblica, piuttosto impegnato nel partito degli Arcinemici del Cav. e tessera numero uno del Pd. Merlo L’esproprio e i traditori spingono Berlusconi all’ultima battaglia 18 SET 2013
Il salotto snob spera di spartirsi le spoglie di Berlusconi I linguisti, e molti che non se lo possono permettere, lo chiamano il sottotesto. Tu leggi ciò che accade, e apparentemente i fatti si allineano. Formano un intero comprensibile. C'è logica, ragazzi. E la chimica delle emozioni segue questa logica. Il Delinquente è a terra. Tra poco avrà ai polsi le manette o qualcosa di simile. La vita penitenziaria diventa bella. La legge è uguale per tutti. Anche i ricchi piangono. E via con le filastrocche dell'impresentabile invidia, della spietatezza dei mediocri. È il loro momento. Ci sono spoglie da spartire. La legge è uguale e la vita è bella. 16 SET 2013
Il giornale di carta e l’ombrello di Salisburgo, attenuanti sentimentali Il fallimento dell’ultima impresa di Tina Brown, la giornalista glossy, brillante, brillantissima, mi ha indotto ad aprire l’ombrello. Tina ha inanellato splendori al Tatler e poi a Vanity Fair, infine al New Yorker e al digitale Daily Beast, da dove il poisson bau-bau (copyright di mia moglie Selma) suo editore, Barry Diller, l’ha appena licenziata. Questo mi ha fatto pensare all’i-Pad, il tablet. Tutti quelli che lo usano per leggere i giornali sono felici di non sporcarsi le mani, di avere il simulacro all’ora preferita, anche di primissimo mattino, di poter scandagliare il mondo intero in un’edicola senza confini, e anch’io. Certo. Però tutto passa in fretta, anche il giornale per tablet et similia di Tina B. Benini Amore di carta 15 SET 2013
Relativismus Ratzinger voleva che la ragione diventasse più grande e meglio capace di percepire il suo limite, che è il mistero. L’Io e le sue voglie sono l’irrazionale moderno onnipotente, il Relativismus con i suoi profili filosofici ed etici. Papa Francesco scrive a Scalfari, che gli aveva chiesto lumi sulla salvezza per un non credente, rassicurandolo: la verità cristiana è una relazione, e alla fine quel che decide è l’amore di Dio per noi e attraverso di noi, insomma la coscienza. 11 SET 2013
Ah, i comunisti d'una volta Perché il Partito democratico non si comporta con sapienza e lascia invece nell’aria l’impressione di una volontà vendicativa da plotone di esecuzione? Il rispetto della legge non c’entra. Berlusconi e i suoi non vogliono cassare la sentenza Esposito, che delegittimano come ingiusta (ma è l’opinione loro e di molti milioni di italiani, non l’oggetto di un voto parlamentare). Non vogliono essere obbligati a rispettare un dispositivo e motivazioni che ritengono ingiusti, ma sono osservanti delle conseguenze. Cerasa Il vero Pd da rottamare - Merlo Il Cav. nell’angolo, tra cupio dissolvi e lotteria dei referendum - L'editoriale Perché Napolitano non accetterà un’altra maggioranza rappattumata 11 SET 2013
L’ingenuo Allende. Quanti errori dietro la favola bella della rivoluzione socialista Viene da me Stefano Di Michele, ormai un vecchio amico oltre che uno scrittore della Civiltà Fogliante, e mi dice che per l’anniversario del colpo di stato in Cile vuole scrivere una doppia pagina con i suoi ricordi di tredicenne comunista di famiglia e di partito. Io quasi svengo dal piacere, ma siccome i suoi sono i ricordi della retorica aperta e necessaria di un partito che allora stava dall’altra parte rispetto ai Kissinger, alle Cia e al governo americano, sono ricordi magici e musicali e sentimentali. I miei sono ricordi di un ventunenne di ambiente togliattiano, smagato, con illusioni realiste se così si può dire, sempre da quella parte, che però assimilò, a dimostrazione della estrema forza e flessibilità storica della doppia verità comunista, tutta un’altra versione delle cose. 09 SET 2013
Il partito dei faziosi che odia la tv libera Il partito Mediaset non esiste. Eppure esiste. Tutto cominciò dalla rottura del monopolio della Rai sulla coscienza nazionale e sul mercato pubblicitario. Il partito Rai esisteva, e in parte esiste ancora. È un partito di centro che guarda a sinistra. Nel tempo è stato colonizzato dal format del contropotere informativo, una balla che ci ha rifilato altre balle, la lagna, l'irresponsabilità, il politicamente corretto in onda tutto il giorno su tutti i canali di Radiorai, lo scandalismo, il conformismo, la furbizia manettara, Massimo Ciancimino. 09 SET 2013