Perché rifiutare l'aborto fa rinascere il buon senso Le poche esperienze di santità laica, come quella di Paola Bonzi alla Mangiagalli di Milano, dovrebbero diventare leggenda e mito, invece che essere trascurate e umiliate in favore delle sciocchezze sulla libertà riproduttiva 23 DIC 2013
Meglio il cazzeggio dei pischelli che il risaputo degli hommes d’Etat Certo che fanno un po’ ridere, una che scambia ministro o ministero e l’altro che lo bocciano all’abilitazione in piena lezione cattedratica all’Italia su come riformare l’economia e il lavoro, e anche il mentore di Madia e Taddei, il Renzi capotavola della segreteria che si riunisce in ore antelucane, non si toglie di dosso, nonostante la scaltrezza e le strategie di marketing e una autentica voglia di fare nuova politica, la sindrome che Salvatore Merlo chiama “dei calzoni corti”. Ma io insisto. Li ammiro, sebbene con il sorriso sulle labbra, perché sono la speranza di un mondo salvato dai ragazzini, e scusatemi se è poco. 23 DIC 2013
Il Santo Padre di Bergoglio Francesco il 17 dicembre compiva il suo settantasettesimo e ha fatto santo il primo compagno di Ignazio di Loyola, Pietro Favre (1506-1546), il miglior regalo che potesse offrirsi. Sulle orme di Pio IX, che aveva beatificato Favre nel mezzo del suo apostolato di infallibilità e critica del moderno, il Papa “modernista”, ma del XVI secolo, ha canonizzato un uomo stupendo e straordinariamente ambivalente anche allo scopo di chiarire bene il proprio apostolato. 22 DIC 2013
La chiesa non antiabortista Papa Francesco ha dato nuovi segnali di avere in uggia chi rompe i coglioni contro l’aborto ( vedi qui ). E’ figlio della chiesa, come dice, è per la vita, ci mancherebbe, ma la sua riforma spirituale è un ritorno al cuore e alla fede, ha un impasto di mistica e di ascetica gesuitica incompatibile con ragionamenti di dottrina troppo rigidi sulla società contemporanea. Siamo sempre lì, alla casuistica secentesca, al conflitto tra il giansenista cristiano Pascal e i Reverendi Padri delle Provinciales. Matzuzzi Via quel card. che non si adegua 18 DIC 2013
Perché bisogna fermare il vento giustizialista Un petulante giudice costituzionale, che ci ha messo tutti nei guai ratificando quello che a molti italiani sembra uno sgorbio giudiziario ai danni di Berlusconi, una giustizia a sfondo politico, dunque una accanita ingiustizia, non si limita a battere quattrini nei tribunali amministrativi (che eleganza), ai danni di editori e giornalisti che hanno criticato la sua attività giurisdizionale, ma parla parecchio anche al telefono. Parla con avvocati sotto indagine per mafia, con sindaci di comuni sciolti per mafia, con altre figure di presunti innocenti sempre utili per negoziare, eventualmente, qualche favore. Rizzini Il Joker del Cav. 16 DIC 2013
Certe idee sull’eguaglianza di fatto mi sembrano truffaldine I figli tutti uguali, per decreto. Non gli effetti giuridici sui diritti civili, il che è giusto. Proprio loro, i figli. Non possono essere definiti altro che figli senza distinzioni tra naturali e legittimi. Con l’eccezione degli adottati maggiorenni, perché quelli e solo quelli (Dio sa perché) resteranno di pertinenza degli adottanti, senza relazioni con i loro parenti. Mah. Ci sarà pure un criterio, sottolineato da Enrico Letta in un giubilante “i figli finalmente tutti uguali, lo ha stabilito il Consiglio dei ministri”, ma la faccenda ha una sua risonanza sinistra, altra faccia della benevolente disposizione, e sacrosanta, per impedire che le famiglie infelici siano infelici ciascuna a modo suo (lo scriveva, com’è noto, il conte Tolstoj). 16 DIC 2013
Coopetition, che sciocchezza Non c’è tempo e non c’è spazio per la coopetition, cooperation e competition in una sola parola, formula sciocchina coniata da un ideologo entusiasta del renzismo che si chiama Filippo Sensi (credo sia molto giovane e quindi ha ragione, ma io sono abbastanza vecchio per dargli torto). Anche le renzine mandate in televisione parlano come tante lettine, spiccicano banalità l’una sopra l’altra, non sembrano avvedersi di quel che è loro successo, del mandato a fare cose nuove senza lasciare cosa niuna intatta, secondo le parole primarie del secondo segretario fiorentino della nostra storia plurisecolare. Merlo Così, tra Renzi e Letta, il triumviro Franceschini vive di vecchia rendita 13 DIC 2013
Sul carro degli sconfitti Non sul carro del vincitore, su quello degli sconfitti. Questo giornale, direttore e alcuni suoi amici a parte, è fatto da ragazze e ragazzi non solo anagraficamente magnifici. Ma il suo giovanilismo, alimentato da commenti e analisi di firma senile che leggete in questi giorni (il più vecchio si chiama Pace), non deriva dalla vittoria di Renzi quanto dalla sconfitta della classe dirigente, noi compresi, che in questi vent’anni ha cercato di chiudere i conti con il passato senza riuscirci. 12 DIC 2013
La Repubblica di Matteo, sostenibile e divertente Politics is fun, dicono gli americani, che sono ingenui ma non stupidi e hanno, loro sì, la Costituzione più bella e più antica del mondo. Le acrobazie e galanterie e bizzarrie della Repubblica di Silvio sono un unicum, ma la Repubblica di Matteo, va detto approfittando dello stato di grazia, appena prima delle tremende delusioni che probabilmente ci attendono, si annuncia sostenibile e divertente, nonostante la crisi della vita pubblica e il dramma sociale e privato indotto dalla stagnazione e regressione di economia, produttività, competitività, consumi, imprenditoria e lavoro. Leggi anche Merlo Odi et Amo. La fascinazione di Berlusconi per Matteo - Cerasa Governo Leopolda - Mennheimer Breve analisi statistica di alcuni tratti del voto renziano 10 DIC 2013
Napolitano ci porti presto alle urne Napolitano sostituisce al principio di realtà la pratica di una stentata sopravvivenza, e i suoi più improvvisati portavoce la chiamano «stabilità». Il principio di realtà era il sostrato della responsabilità che il Quirinale, dopo la rielezione per un secondo mandato, sorprendente e del tutto inusuale, si assumeva: stipulate un governo di compromesso tra forze diverse, una larga coalizione il cui programma è fare riforme significative in un torno di tempo accettabile, nel segno di un interesse del Paese che supera gli aspetti faziosi del conflitto tra berlusconiani e antiberlusconiani. 09 DIC 2013