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Famiglia patchwork S.I.

Una qualche legittimazione del divorzio, nella comunionalità misericordiosa, è probabilmente giudicata necessaria nella chiesa di Francesco. Le parole in concistoro del cardinale Kasper, fine teologo, in piccolissima parte esposte alla conoscenza pubblica, lo dicono e non lo dicono. Il Papa ha escluso un procedimento caso per caso, casistico o casuistico, ma quella è l’inevitabile direzione. Matzuzzi Kasper imposta, Francesco dispone: giorni di fuoco aspettano la chiesa

22 FEB 2014

Ecce homo, e si chiama Matteo

Partenza grandiosa per Matteo Renzi. Drammone al Quirinale, poi un governo perfetto. La Mogherini al posto della Bonino, vecchio bonzo inutile. Un garantista come Orlando alla Giustizia. Un competente sviluppista all’Economia, l’ottimo Pier Carlo Padoan. (Matteo ha sbagliato l’accento del cognome: Padoàn, non Pàdoan). Un uomo di partito e di coop al Lavoro, il pratico Poletti. Una giovane donna al posto del bollito Mauro, la Difesa alla Pinotti. Un altro ragazzo all’Agricoltura, Martina. E poi metà donne, e poi qualche omaggio (Interno, Expo, Sanità) alla politica d’antan, e chissenefrega. Franceschini accontentato con la Cultura, e chi dice che debba fare male?

21 FEB 2014

Non importa la firma, ma l’ignavia

Quindi i testimoni o martiri dovevano riunirsi in preghiera e confortarsi nella fede comunionale invece di farsi ammazzare per il rifiuto di adorare l’imperatore. Bisognava mettere la messa eucaristica al posto del combattimento contro le eresie spirituali e mondane. Disertare l’appello dei papi alle crociate. Magari prosternarsi nell’interiorità del credo personale invece che assumere certe responsabilità sociali, ciò che fecero anche e soprattutto i monaci, invece di fondare università, formulare teorie e difenderle nella città. Leggi anche Io non firmo perché sono cristiano di don Federico Pichetto

20 FEB 2014

In Barca

Fabrizio Barca è il numero 279 della nomenclatura. Conta un cazzo. Nessuno gli ha mai chiesto di fare il ministro dell’Economia. E’ stato un funzionario bravino in Bankitalia, poi con Ciampi al Tesoro, poi con Tremonti e Berlusconi (buona performance sui fondi europei), poi ministro di un coesivo Nulla coccolato da Monti. Poi lo splash. E’ tornato a fare il funzionario del Tesoro. E fin qui, passi. Ma il giovanotto, privo di discernimento politico ma non di ambizione, è stato insignito di una immagine pubblica totalmente ridicola.

18 FEB 2014

Renzi post democratico

Un amico fraterno mi scrive: guarda che stai con generosità prendendo una cappella con Renzi, che è un fenomeno integralmente post democratico. Gli rispondo così, anche a beneficio dei nostri quindici lettori. Dal 1993-1994, quindi da vent’anni buoni, ho smesso di credere nelle virtù della democrazia italiana. C’era una democrazia dei partiti, piuttosto corrotta come tutte le democrazie liberali specie in area latina e cattolica, ed è stata divorata e risputata con violenza da un fenomeno reazionario di massa guidato da magistrati codini, imprenditori-editori pavidi e giornalisti imbroglioni.

18 FEB 2014

Monumento di sbronzo a quel cazzone del dottor Gribbels

Bisogna fare un monumento a quel grandissimo cazzone di Beppe Grillo. Con il suo solo esistere turpiloquente, con la sua sciocca immobilità prepolitica casaleggiana, con il suo mostrarsi e nascondersi da uomo mascherato della democrazia, con le sue scelte e non scelte, quel magico pirla ha portato nell’ordine a tre magnifici risultati per noi della casta: la rielezione di Napolitano, la liquidazione del Pdmenoelle di Bersani, l’incoronazione e la destituzione di Letta, così, per una fase di trastullo funzionariale senza arte né parte, e infine – non senza il passaggio della celeberrima resurrezione di Berlusconi, che non era mai morto ma certo grazie a Grillo oggi se la spassa alla grande – alla nomina a premier di Matteo Renzi.

16 FEB 2014

[email protected]

Propongo ai lettori, se sono d’accordo, di inviare questa mail a [email protected]. “Caro Matteo, molti di noi berlusconiani e anche no, anche avversari di Berlusconi ma non fanatici, pensano che mettere a soqquadro l’Italia per vent’anni non è stato invano, se alla fine il rinnovamento promette di manifestarsi con un trentenne che ha esordito con Mike Bongiorno, che è politicamente un self made man, che non ha paura delle giacche di Fonzie, di Briatore e della De Filippi, che ha detto e scritto più volte quanto gli stiano sulle scatole gli atteggiamenti pregiudiziali di chi considera il Cav. un Arcinemico”.

15 FEB 2014

Una lettera di stile ecclesiale contro la menzogna di stato

Che cosa sta succedendo? Niente di importante. La chiesa ha duemila anni e passa, il Foglio appena diciotto. Non ci facciamo illusioni. Non siamo mosche cocchiere e nemmeno vogliamo mettere bastoncini tra le ruote a gente, il Papa tra i primi, che crede in quello che fa, che cerca una strada nell’opacità di un mondo scristianizzato, dove il narcisismo abbatte il senso di realtà e l’importanza della vita umana, in un dilagare di sterminio eugenetico per legge, dal concepimento alla fine del corso degli anni (vedi il pezzo di Riccardo De Benedetti su Pierre Legendre e quello di Giulio Meotti sull’eutanasia in Olanda , guardata ormai con terrore anche da chi l’ha inventata come macchina di libera morte). Leggi anche Matzuzzi Firme caritatevoli - Lettera a Papa Francesco Contro le avanguardie fanatiche bisogna reagire con forza e sapienza. Firma l'appello

14 FEB 2014

Renzi e Letta, la battaglia politica e la lotteria

13 FEB 2014

Giallo Gagosian, anche i mercanti miliardari hanno paura del pol. corr.

La paura ideologica allaga con il pregiudizio cuori e menti. Una giovanissima fanciulla fa da modella, mezza nuda e mezza vestita, in pose sognanti o “lascive”, come dicevano i portinai mainstream e gli avvocaticchi degli anni Cinquanta. C’è del morboso in Danimarca, naturalmente. Ma c’è del marcio?

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