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C’è la regia occulta di Obama nel film di “Point Break” Bigelow su Osama

Grazie a nove mesi d’inchiesta e a una causa federale in tribunale, un gruppo di attivisti di destra sta riuscendo a rovinare all’Amministrazione Obama il gusto del suo argomento preferito: la missione compiuta per trovare e uccidere Osama bin Laden. Judicial Watch ha ottenuto 153 pagine di trascrizioni dal dipartimento della Difesa e altre 113 dalla Cia che provano che la Casa Bianca ha dato alla regista Kathryn Bigelow e al suo compagno e sceneggiatore Mark Boal un accesso straordinario e senza precedenti a segreti militari che riguardano l’operazione.

25 MAG 2012

Presidenziali al Cairo

Che cosa succede nella testa dei Fratelli musulmani

C’è da capire che cosa sta succedendo in questi giorni ai quartieri generali della Fratellanza musulmana, ovvero dentro la testa pensante e collettiva dell’associazione, che ora è divisa in due tronconi situati in due parti diverse del Cairo: il partito è nel quartiere-isola sul Nilo di al Manial, la Fratellanza è nella nuova sede di Moqattam. Ieri gli egiziani hanno aspettato la sera, quando il caldo comincia a farsi sentire di meno, per andare a votare alle prime elezioni presidenziali degli ultimi trent’anni e scegliere chi mettere al posto di Hosni Mubarak.

24 MAG 2012

Tutti a casa

Obama smantella in fretta il sistema America in Afghanistan/Pakistan

Ieri mattina una notizia esclusiva di Reuters annunciava le dimissioni imminenti di Ryan Crocker, ambasciatore americano mandato dal presidente Barack Obama a Kabul, in Afghanistan. E’ il progressivo e rapidissimo smantellamento dello staff sceltissimo inviato dall’Amministrazione americana per mandare avanti la guerra e la diplomazia nella regione. La settimana scorsa è uscita la notizia di un prossimo possibile trasferimento del generale dei marine John Allen, che comanda tutta la missione Isaf, a un altro incarico.

23 MAG 2012

Presidente in armi

Sei bombardamenti americani sullo Yemen negli ultimi sette giorni e ora esce anche la notizia che ci sono “boots on the ground”, truppe americane a terra. La campagna militare nel paese arabo contro una filiale di al Qaida considerata “una minaccia diretta all’America” ora è più vasta e intensa di quella in corso in Pakistan. Per l’Amministrazione e il Pentagono è una contraddizione, non la prima, rispetto a quanto era stato annunciato nella prima fase del mandato. Leggi Un giudice mostra che la guerra al terrore di Obama è nei dettagli di Mattia Ferraresi

18 MAG 2012

Violenza oltreconfine

Le operazioni sporche della Siria per colpire le retrovie ribelli in Libano

Appena tre giorni dopo essere tornato in Libano dalla Siria per le solite vie clandestine che attraversano i monti, il predicatore sunnita Shadi al Mawlawi è stato convocato da un ufficio servizi sociali del ministero delle Finanze. Era a Tripoli, un centinaio di chilometri a nord di Beirut. “Ti abbiamo assegnato una cifra da spendere per le cure mediche, vieni a ritirarla”, gli hanno detto. Quando al Mawlawi s’è presentato, c’erano gli uomini del dipartimento di Sicurezza generale, il servizio interno di intelligence del Libano, che lo hanno prelevato e portato via.

17 MAG 2012

Silenziatore in zona di guerra

Un omicidio troppo sofisticato nei negoziati con i talebani a Kabul

Strano scenario di fine guerra a Kabul. Domenica il portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha detto al Times: non siamo stati noi a uccidere Arsala Rahmani. Rahmani era il leader dell’Alto consiglio per la pace, un comitato creato dal governo di Kabul per occuparsi dei negoziati. “E’ vero – ha detto il portavoce, senza  problemi – che all’inizio delle nostre operazioni di primavera avevamo annunciato che tra i nostri bersagli ci sono anche i membri del cosiddetto Alto consiglio per la pace e siamo ancora impegnati in quella campagna, ma l’assassinio di oggi non è opera nostra”.

15 MAG 2012

Che cosa sanno i sauditi più di noi

Questa arriva dalla squadra di ricerca che si occupa di commodity per la banca Goldman Sachs: “I sauditi hanno accumulato riserve di greggio per 35 milioni di barili nel periodo dicembre-febbraio. La prima domanda è: perché l’Arabia Saudita estrae greggio al ritmo più intenso degli ultimi trent’anni per metterlo semplicemente nelle riserve?”. Aggiornamento di ieri: il ministro del Petrolio saudita, Ali al Naimi, ha detto che ora le scorte di petrolio sono arrivate a più del doppio, 80 milioni di barili. Leggi: Il triumvirato d'Israele di Giulio Meotti - Leggi : “Ecco perché Israele teme i colloqui con l’Iran”. Parla Litvak - Acquista l'ebook di Giulio Meotti sul possibile attacco di Israele all'Iran

09 MAG 2012

Scontri in Egitto

Chi sono gli incappucciati armati in piazza al Cairo?

“Ci siamo infilati in una trappola”, si disperavano ieri i manifestanti egiziani che dopo il venerdì di preghiera a piazza Tahrir hanno marciato fino al ministero della Difesa, ad Abbasiya, una brutta area spoglia del Cairo dominata da un cavalcavia. Come era già successo mercoledì scorso, sono scoppiati scontri con la polizia – che ha sparato lacrimogeni e steso filo spinato per proteggere l’edificio – ma sulla via di fuga era in attesa la baltageyah, la teppaglia pagata con i soldi del governo per attaccare le proteste con coltelli e bastoni.

04 MAG 2012

Chi avverte in anticipo i talebani dell’arrivo di Obama in Afghanistan?

L’arrivo di Barack Obama in Afghanistan a un anno dall’uccisione di Osama bin Laden – che sta già diventando la carta preferita nel repertorio elettorale del presidente –  è stato un’operazione pianificata alla perfezione, eppure la notizia è uscita quando ancora l’Air Force One era in volo. Prima data da Tolonews, una televisione afghana, poi smentita dalla stessa emittente e dal presidente Hamid Karzai in persona (che deve aver pensato: smentita ridicola più, smentita ridicola meno, ormai), ma il pasticcio era fatto.

03 MAG 2012

Contro la crisi al Cairo

Nella Fratellanza musulmana crescono estremisti del capitalismo

Bloomberg Businessweek pubblica un articolo ben informato sulle idee che ha la Fratellanza musulmana per provare a rimediare al disastro economico egiziano. L’inviata Suzy Hansen racconta che i Fratelli sono sicuramente estremisti quando si tratta di applicare la teoria base del capitalismo: sono per una crescita spinta dall’iniziativa privata, per l’economia di libero mercato, per la riduzione della mano dello stato e per dare più potere al settore privato.

29 APR 2012
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