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Nel X arrondissement

Giustiziate tre donne a Parigi per sabotare il negoziato Turchia – Pkk

Ieri poco prima delle due di notte tre donne sono state trovate uccise con colpi di pistola al petto e un colpo finale di sicurezza alla nuca dentro l’Istituto di cultura curda a Parigi. La porta della stanza era chiusa a chiave: “Sembra la scena di un’esecuzione”, ha detto il ministro dell’Interno francese, Manuel Valls, dopo un sopralluogo dentro l’edificio al 147 di Rue Lafayette.

11 GEN 2013

Tre uomini a Kabul

Biden, Kerry e Hagel. E’ il team per “l’opzione zero” in Afghanistan

Tre senatori americani partono per un viaggio esplorativo in Afghanistan nel febbraio 2008, due democratici e un repubblicano. E’ una spedizione più avventurosa del solito, il loro elicottero è persino costretto ad atterrare in mezzo al nulla per colpa di una tempesta di neve e i senatori sono portati al sicuro da un convoglio americano. L’ora più drammatica è la cena a Palazzo con il presidente Hamid Karzai: alla domanda su come intende risolvere il problema della corruzione, piaga endemica che strangola il paese e rende odioso il governo di Kabul, l’afghano dà una risposta ineffabile: “Qui la corruzione non c’è”.

09 GEN 2013

Anno nuovo, nuovo problema

La passione del Pakistan per la nuova generazione di armi atomiche mignon

Il Pakistan sta sviluppando una nuova generazione di armi atomiche cosiddette “tattiche”, che sono ordigni di potenza inferiore ai missili balistici nucleari e hanno come bersaglio non le grandi città dell’India (che è l’arcinemico del Pakistan) ma le divisioni di carri armati indiani in movimento sul campo di battaglia. Queste bombe atomiche tattiche hanno un raggio ridotto, ma restano bombe atomiche. La loro proliferazione in Pakistan è una questione aperta da almeno due anni e a questo ritmo di produzione – il più veloce nel mondo – il paese del sud Asia in dieci anni avrà un arsenale più potente di quello del Regno Unito.

04 GEN 2013

“Dateci i resti di Eli Cohen”

Israele incontra i ribelli siriani per preparare un intervento nel Golan

Il giornale arabo al Quds al Arabi scrive che c’è stato un incontro tra militari israeliani e ribelli siriani in campo neutro, ad Amman, capitale della Giordania, “per preparare un’eventuale operazione israelo-americana e mettere in sicurezza le alture del Golan”. L’altopiano del Golan è un’area di confine contesa da Siria e Israele fin dalla Guerra dei sei giorni del 1967. Particolare che aggiunge verosimiglianza alla notizia: gli israeliani hanno subito chiesto ai ribelli siriani un aiuto per recuperare le spoglie di Eli Cohen, la cui esecuzione a Damasco fu uno dei capitoli più disperati nella storia dello spionaggio di Israele.

03 GEN 2013

Lento collasso a Damasco

La prima e discreta operazione della Cia dentro il regime di Assad

E’ passato un mese esatto dal 2 dicembre e dalla sparizione di Jihad Makdissi, il portavoce del governo siriano. Makdissi è ora in America e sta collaborando con la Cia, che è in cerca di informazioni sulla struttura del potere a Damasco attorno al presidente Bashar el Assad, dice Martin Chulov, giornalista del Guardian che entra ed esce clandestinamente dalla Siria. Makdissi lavorava con il ministro degli Esteri, Walid al Moallem, e con il ministro dell’Informazione, Adnan Mahmoud.

02 GEN 2013

Françafrique dove?

Scottato dal disastro di Bengasi in Libia, il dipartimento di stato ha ordinato ieri l’evacuazione dell’ambasciatore americano e di 40 persone dello staff da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, con un volo per il Kenya (le forze speciali del comando Africom sono invece rimaste sul posto). Colonne di ribelli arrivano da nord, dopo avere rotto una tregua e conquistato senza difficoltà dieci città minori, e marciano verso la capitale.

29 DIC 2012

La dottrina russa

In Siria Putin lavora per togliere agli occidentali ogni ragione d’intervento

La Russia toglie ai paesi occidentali ogni possibile ragione d’intervento in Siria in modo sistematico e preventivo. Crescono i rumor sulle chance di un’azione militare di Washington per mettere in sicurezza i depositi delle armi chimiche che rischiano di uscire dal controllo dell’esercito siriano e di cadere nelle mani dei gruppi ribelli? Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dice ai giornalisti – sabato, su un volo di ritorno da Bruxelles – che “le armi chimiche della Siria sono state portate al sicuro, in uno o due posti, dall’esercito, che opera con l’aiuto di consiglieri militari russi”.

28 DIC 2012

Il rapporto sulla strage di Bengasi

Sintesi: la Libia è quasi una zona di guerra, al dipartimento di stato avreste dovuto trattarla come tale. Ieri è arrivato un atteso rapporto indipendente – mostrato in anticipo al Congresso – della commissione d’indagine sulla strage di Bengasi dell’11 settembre. La parte pubblica è lunga 39 pagine e sostiene che l’ambasciatore Chris Stevens e altri tre americani quella notte furono uccisi perché la protezione delle due ville che ospitavano la missione diplomatica in quella periferia libica era “terribilmente inadeguata” alle circostanze.

19 DIC 2012

Liberati in Siria

Il sequestro del reporter americano è stata una operazione di Hezbollah

Un sorriso che non riusciva a spegnersi mentre raccontava i momenti duri, e l’espressione di sollievo di chi si è avvicinato alla morte e si è tirato indietro in tempo. Lunedì sera l’inviato della rete americana Nbc, Richard Engel, è stato liberato dopo cinque giorni di sequestro in Siria, assieme ad altri quattri giornalisti che lavorano assieme a lui, e ieri mattina si è collegato con i colleghi in studio da una piazzetta di Antiochia, in Turchia.

19 DIC 2012

Le due facce di Jabhat al Nusrah

Jabhat al Nusra è il gruppo più efficace e pericoloso nella lotta al governo di Bashar el Assad, per i ribelli siriani. Per l’Amministrazione Obama invece è soltanto il nome di facciata di un vecchio nemico, al Qaida in Iraq, ed è anche la ragione per un intervento militare in Siria se e quando Assad perderà il controllo dei depositi di armi chimiche. “Combattenti per la libertà” o “terroristi”? Ecco lo stesso gruppo visto da ribelli e America, che in teoria sono appena diventati due alleati formali – la scorsa settimana gli Stati Uniti hanno riconosciuto l’opposizione come rappresentante legittima della Siria.

18 DIC 2012
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