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L’isola è strategica

E se Putin si prendesse Cipro e abbandonasse Assad al suo destino?

Il presidente siriano Bashar el Assad dovrebbe seguire con attenzione quello che sta accadendo a Cipro, isola dirimpettaia. Il governo cipriota potrebbe prendere il posto del governo di Damasco nel cuore dei russi, grazie alla posizione strategica dei suoi porti nel settore est del Mediterraneo. Il Cremlino ha bisogno di una base sicura in quella zona di mare e fino a oggi s’è appoggiato a Tartus, sulla costa della Siria.

20 MAR 2013

Sorvegliato a Nuova Delhi

Ritorsione dell’India contro l’ambasciatore italiano

16 MAR 2013

Al Qaida transfrontaliera

Il doppiogioco della Cia sul confine tra Siria e Iraq

A dieci anni dall’intervento americano contro Saddam Hussein del 2003, il Wall Street Journal rivela che l’Amministrazione Obama ha aumentato le operazioni della Cia in Iraq, assegnando all’intelligence il ruolo che durante la guerra è stato delle squadre speciali del Pentagono, a fianco delle unità antiterrorismo comandate dal primo ministro di Baghdad, Nouri al Maliki. Il passaggio di responsabilità dall’esercito ai servizi segreti è cominciato già nel novembre 2011 – data di un primo memo segreto letto dal Wall Street Journal – ed è andato avanti nel 2012.

13 MAR 2013

“It’s complicated”

Il primo viaggio del segretario alla Difesa americano Hagel in Afghanistan è stato una catastrofe

“Afghanistan? Well, it’s complicated”. I reporter che accompagnavano il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel nel suo primo viaggio in Afghanistan – dove il Pentagono è impegnato nella sua guerra più grande – hanno notato l’uso frequente di “complicated” per descrivere il paese e la missione. Complicated. Il viaggio del SecDef è stato un disastro. E’ cominciato venerdì con un attacco all’interno di una base americana nella regione di Kapisa. Leggi Obama usa i tagli alla Difesa per fare le guerre a modo suo (blitz e droni) di Paola Peduzzi

12 MAR 2013

Le rivelazioni di un insider

Nella guerra per bande della Casa Bianca s’è persa la vittoria a Kabul

Ieri mattina Foreign Policy ha pubblicato un pezzo di Vali Nasr, l’esperto di medio oriente e Asia cooptato per due anni a lavorare con l’Amministrazione Obama. Molto lungo, sofisticato, pieno di dettagli inediti, il resoconto è parte di un libro appena uscito sulla crisi profonda della diplomazia americana durante il primo mandato del presidente (“The Dispensable Nation: American Foreign Policy in Retreat”). Nasr è sempre stato un tecnico, interessato alle questioni di politica estera e non di politica interna, ma la sua testimonianza dall’interno del dipartimento di stato e dell’Amministrazione descrive la scena di un massacro tra bande rivali.

05 MAR 2013

Gioco di sponda

Così Obama non aiuta i ribelli in Siria? Smascherato dal Nyt

Il New York Times scopre finalmente chi sta armando i ribelli siriani moderati per controbilanciare il potere dei ribelli islamisti e anche per imprimere più velocità alla guerra contro il presidente Bashar el Assad, che per il momento va avanti con esasperante lentezza. “Secondo fonti del governo americano e di governi occidentali”, l’Arabia Saudita ha finanziato un acquisto massiccio di armi pesanti da fanteria in Croazia e le ha trasferite con discrezione sul fronte siriano, e questo spiega i numerosi avvistamenti sul campo di battaglia che erano stati descritti anche dal Foglio quindici giorni fa .

27 FEB 2013

Antiterrorismo addio

Karzai prende a Obama il controllo del ritiro dalla guerra afghana

Il governo afghano ha vietato alle forze speciali americane di operare ancora in una provincia strategica dell’Afghanistan non lontana dalla capitale Kabul, perché gli abitanti del luogo accusano gli americani e i soldati afghani assieme a loro di violenze e di torture. Il divieto entrerà in vigore entro le prossime due settimane e arriva dall’alto, dal presidente Hamid Karzai.

26 FEB 2013

Battaglia per Damasco

Ieri due colpi di mortaio sono caduti vicino allo stadio della capitale Damasco, vicino agli spogliatoi, e hanno ucciso un calciatore che si preparava a entrare in campo per gli allenamenti. Muore l’illusione che la capitale possa essere risparmiata dall’onda della guerra, ed era già successo il giorno prima, quando un gruppo di fuoco dei ribelli ha sparato cinque colpi di mortaio (calibro 120 millimetri, colpi pesanti, pericolosi) contro il palazzo presidenziale di Bashar el Assad, non quello sul monte Qassioun che affaccia sulla città, l’altro in basso, Qasr Tishrin, il palazzo d’Ottobre.

20 FEB 2013

La rivoluzione laica vive ancora

Il jet gira basso perché sta dando la caccia ai carri armati dei ribelli, o almeno è così che pensiamo. A soli tre chilometri c’è una base dell’esercito siriano sott’attacco da giorni, oggi le nuvole si sono aperte, questo Mig solitario è arrivato a bombardare la linea del fronte. Invece no. Punta le case dei civili. Il rumore di un jet che colpisce è così: rombo sulle case, poi un intervallo di silenzio perché l’aereo non accelera, si sta tuffando con il muso verso il basso per sganciare la bomba, poi di nuovo il rombo perché apre di nuovo i getti e riprende quota, a questo punto non importa più perché tutto è coperto dallo scoppio della bomba che è arrivata al suolo. Leggi Battaglia per Damasco

20 FEB 2013

Un generale iraniano è stato ucciso dagli israeliani in Siria?

Un generale iraniano con falso nome ucciso in Siria da uno strike israeliano? Il giorno di San Valentino un servizio fotografico dell’agenzia iraniana Fars, considerata vicina alle Guardie della rivoluzione (i pasdaran), coglie un crocchio eccezionale a un funerale nella capitale Teheran. Ci sono il ministro degli Esteri, Ali Akbar Salehi, il comandante delle Guardie della rivoluzione, Mohammed Ali Jafari, e il generale dell’intelligence pasdaran Qassem Suleimani, attorno al feretro del generale Hassan Shateri, l’ufficiale più alto in grado a morire durante un’operazione militare fuori dall’Iran.

19 FEB 2013
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