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Tanto entusiasmo per nulla

Conferenza di pace sulla Siria what? Putin vende missili ad Assad

Ieri Israele ha chiesto alla Russia di non vendere al governo del presidente Bashar el Assad un sofisticato sistema di difesa aerea che renderebbe la Siria “impermeabile” agli attacchi dall’esterno. L’arma è l’S-300, un missile terra aria capace di intercettare e abbattere aerei e anche missili in un raggio di circa 230 chilometri. Secondo il sito del Wall Street Journal, che per primo ha dato la notizia, il pagamento di 900 milioni di dollari da parte di Damasco è già cominciato e la prima consegna sarà entro tre mesi: in totale arriveranno 144 missili, divisi in sei batterie, e anche due squadre di consiglieri militari russi per addestrare i siriani.

10 MAG 2013

L’azione di Teheran funziona

In Siria i ribelli le stanno prendendo dagli uomini del “piano Suleimani”

Una città in posizione strategica nel sud della Siria è stata riconquistata dalle truppe del presidente Bashar el Assad, hanno ammesso i combattenti dell’opposizione ieri nelle prime ore del mattino con l’agenzia Reuters. Khirbet Ghazaleh è sull’altopiano dell’Hauran, nel breve tratto che separa il confine con la Giordania dalla capitale Damasco, ed è importante perché da lì passa la rotta dei rifornimenti – munizioni, armi, uomini – che alimenta la battaglia attorno alla capitale Damasco. Ora che questa linea è tagliata, non è chiaro quanto resisteranno i gruppi che combattono contro l’esercito sul fronte che coincide con la tangenziale della capitale.

09 MAG 2013

Siria, strike e stragi casa per casa

Domenica Carla Del Ponte, magistrata svizzera e membro della Commissione delle Nazioni Unite che indaga sulle violazioni dei diritti umani in Siria, ha detto alla Radiotelevisione svizzera che ci sono “sospetti forti, concreti” che gli “opponenti” (così nell’intervista in italiano) hanno usato il gas nervino sarin. L’affermazione è stata subito ripresa dai media di tutto il mondo e anche in Italia: “L’autorevole magistrata sostiene che i ribelli e non il governo siriano usano il gas nervino”. Lunedì però, nel primo pomeriggio, la Commissione dell’Onu ha smentito.

06 MAG 2013

Perché adesso le armi chimiche ci fanno più paura di 70 mila siriani uccisi

Spappolati dalla ruota di gomma scolpita di un trattore. Due giorni fa da fonti della ribellione siriana è arrivato un video, per ora circolato poco, girato vicino Damasco e senza ancora conferme. L’ha girato con il telefonino un soldato del governo. Altri soldati che mettono in fila sull’asfalto alcuni prigionieri in abiti civili e poi un trattore passa loro sopra. La Siria è questa proiezione horror che va avanti da due anni e fuori la comunità internazionale è paralizzata, tanto che lo si vorrebbe far notare a tutti coloro che cianciano e sospettano di una congiura imperialista per mettere le mani sul paese: ma questi imperialisti, davvero, quando si decidono a intervenire?

04 MAG 2013

Obama il riluttante in chief

Come si racconta qui , l’Amministrazione Obama vive in piena crisi da armi chimiche siriane da quasi un mese, già impegnata in incontri riservati con gli alleati occidentali e arabi per decidere cosa fare. Ma è riluttante a intervenire, e questa è la ragione per cui ha aspettato fino all’ultimo – giovedì – per uscire allo scoperto. Una settimana prima i due leader militari appena sotto il presidente e commander in chief Barack Obama, il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, e il capo di stato maggiore, Martin Dempsey, avevano testimoniato in audizione al Senato sui rischi di una possibile azione militare. Ferraresi Il disagio dell’establishment democratico, che galleggia fra linee rosse e imperativi morali

27 APR 2013

Settimana frenetica sulla linea rossa

Ecco la settimana culminata con l’annuncio americano sulle armi chimiche in Siria di giovedì 25. Lunedì 22: il direttore della Cia, John Brennan, ha ricevuto l’emiro del Qatar, lo sceicco Hamid bin Khalifa al Thani, e il suo ministro degli Esteri (il Qatar sponsorizza i ribelli siriani) nella sede della Cia di Langley, in Virginia.

27 APR 2013

Attacchi chimici in Siria

Anche Obama ammette: “Assad ha usato gas nervino su piccola scala”

Da ieri la linea rossa è superata, quasi. L’intelligence americana ha trovato tracce di gas nervino in campioni di sangue prelevati in Siria a vittime di diversi attacchi ordinati da Damasco. Così, in ritardo su altre fonti, anche l’Amministrazione Obama riconosce che il governo siriano “ha usato armi chimiche su piccola scala, specificamente gas sarin”. Il sarin è un gas nervino, uno dei più micidiali a disposizione del presidente Bashar el Assad. Ieri la Casa Bianca ha spedito un messaggio ai leader del Congresso per confermare di avere le prove degli attacchi, ma ha usato una formula piena di cautele: “La nostra comunità di intelligence ha stabilito con diversi gradi di sicurezza che…”. Come dire: “Su questo punto le nostre agenzie di intelligence litigano ancora. Qualcuna è certa, altre meno”.

26 APR 2013

Un attentato “discreto”

Chi sta ammazzando chi nella Libia delle bombe contro i francesi

Ieri un “attentato discreto” ha colpito l’ambasciata di Francia in Libia, nel quartiere al Andalus, “Andalusia”, di Tripoli. Un’autobomba è esplosa davanti al cancello d’entrata, alle sette del mattino, quando ancora non c’era nessuno: soltanto due guardie all’interno sono rimaste ferite, una gravemente. Difficile pensare che chi ha colpito non sapesse che a quell’ora l’ambasciata è quasi deserta. Poche ore prima, in Yemen, un fuoristrada ha parcheggiato vicino all’ambasciata francese: da dentro il veicolo qualcuno ha sparato colpi contro l’edificio. Non è arrivata alcuna rivendicazione, ma è possibile che entrambi gli attacchi siano legati al voto di lunedì al Parlamento francese che ha prolungato la missione militare contro i guerriglieri islamisti in Mali.

24 APR 2013

La ri-organizzazione

Assad prova la rimonta militare a colpi di milizie e massacri

I soldati della “resistenza anti israeliana” libanese, Hezbollah, entrano in massa in Siria per aiutare il loro alleato storico, il presidente Bashar el Assad. Secondo fonti siriane, i libanesi sono “migliaia, fino a quindicimila” e si comportano come se fossero una divisione dell’esercito di Damasco. Sono “le truppe d’élite di Hezbollah”, hanno ripreso il controllo di otto villaggi vicino al confine ovest e si ammassano attorno alla città di Qusair, che è la roccaforte più importante dell’opposizione nel centro del paese. E’ un pezzo di territorio strategico: è vicino al Libano da cui passano uomini e aiuti di contrabbando ai ribelli – e infatti gli elicotteri e i jet siriani bombardano la rotta dei rifornimenti anche dall’altro lato del confine – ed è a metà strada tra la capitale Damasco e le zone della costa ancora saldamente in mano al governo.

23 APR 2013

L’economia iraniana è in ripresa, le sanzioni non funzionano

Martedì la diplomazia occidentale, Stati Uniti più Unione europea, ha ricevuto una cattiva notizia: le sanzioni contro l’Iran non funzionano. Il Fondo monetario internazionale ha pubblicato il rapporto sul World Economic Outlook, che contiene le previsioni di crescita delle economie del mondo. Per inizio 2014 l’Iran segna un più 1,1 per cento. Vale a dire che anche se nel 2012 ha perso 1,9 e quest’anno perderà un ulteriore 1,3, la serie negativa si potrebbe interrompere perché l’economia è in ripresa. Il Fondo monetario è anche convinto che l’Iran conserverà un surplus di bilancio, il che rende molto bassa la probabilità di una crisi capace di cambiare il governo.

19 APR 2013
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