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Quirico è vivo

Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, conferma che il giornalista Domenico Quirico è vivo e che c’è stata una breve telefonata con la famiglia dalla Siria. L’inviato della Stampa era entrato nel paese il 6 aprile, ma dal 9 aprile si erano persi i contatti, dopo un ultimo sms sulla strada verso Homs. Il suo direttore, Mario Calabresi, lo aspetta “per riabbracciarlo presto, ma non è ancora finita”. Anche la Farnesina avverte che la situazione “è ancora delicata”.

06 GIU 2013

Cosa sappiamo di Hezbollah in Siria

Com’è l’ordine di battaglia, ovvero la disposizione dei battaglioni sul campo, del gruppo libanese Hezbollah in Siria? Secondo fonti vicine a Sheikh Sobhi Toufayli, ex segretario generale del partito che ora parla perché è contrario a questo intervento in Siria, seimila combattenti hezbollah stanno facendo la guerra a fianco del presidente siriano Bashar el Assad e contro i ribelli (“aiutano a difendere i confini contro Israele”, ha detto Assad in tv con sprezzo del ridicolo) . E’ una cifra superiore alla stima data del ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, che due giorni fa ha detto che gli hezbollah in Siria sono “tremila o quattromila”, ed è di poco inferiore a quella del generale Selim Idriss, a capo del cosiddetto “Comando supremo” dei ribelli, che ha detto: “Sono settemila”.

31 MAG 2013

Presto, una copia del Monde per Obama

Ieri il Monde ha pubblicato in prima pagina un’inchiesta sugli attacchi chimici del governo siriano nella guerra contro i ribelli. Si tratta di un reportage importante perché è la prima testimonianza diretta da parte di giornalisti occidentali sull’uso di armi chimiche in Siria – l’Amministrazione Obama ha detto che questo comportamento da parte del governo Assad potrebbe essere la causa scatenante di un intervento armato internazionale, anche se appare riluttante a dare seguito a questo ammonimento. Si tratta anche di un pezzo di giornalismo rischioso da realizzare – per farlo il quotidiano francese ha mandato il giornalista Jean-Philippe Rémy e il fotografo Laurent Van der Stockton in clandestinità per due mesi nella zona dei combattimenti attorno e dentro Damasco.

27 MAG 2013

Conferenza entro 2 settimane

Pronti per un secondo disastro? Ecco il piano di pace per la Siria

Ieri la Russia ha detto che il governo siriano è d’accordo “in principio” a partecipare alla conferenza di pace che si terrà a Ginevra entro le prossime due settimane. Per la prima volta rappresentanti del presidente Bashar el Assad siederanno a un tavolo con l’opposizione, in un incontro sponsorizzato da Stati Uniti e Russia. Il piano di pace Ginevra 2 ricalca il Ginevra 1, proposto il 30 giugno 2012 e prevede un cessate il fuoco a tempo indeterminato e la creazione a Damasco di un governo di transizione a cui affidare i poteri.

25 MAG 2013

I convertiti dei servizi

Ieri fonti del governo britannico hanno confermato al Times di Londra che i due arrestati per l’uccisione in strada del  soldato Lee Rigby erano conosciuti ai servizi segreti che si occupano della sicurezza interna (MI5). Uno dei due è stato identificato dai suoi ex compagni di scuola come Michael Adebolajo, 28 anni, con passaporto britannico e origini nigeriane, grazie al video in cui rivendica l’uccisione davanti al telefonino di un passante. Il secondo assassino è anche lui inglese con origini nigeriane secondo fonti di polizia, ma la sua identità non è ancora conosciuta. I nomi di entrambi compaiono in diverse “operazioni antiterrorismo del MI5 ma nessuno dei due era considerato una figura chiave nei piani di attentati indagati”. Meotti I figli prediletti del multiculturalismo - L'editoriale Il briefing insanguinato

23 MAG 2013

Lo spione in chief

“L’altra guerra segreta di Obama” è quella contro i reporter

Il magazine online Slate la chiama “L’altra guerra segreta di Obama”, da distinguere da quella fatta con i droni in Pakistan, Yemen e occasionalmente altrove. La campagna contro i reporter americani che si occupano di sicurezza nazionale, colpevoli di agganciare fonti solide dentro il governo e poi di fare scoop, sta toccando proporzioni grottesche: l’Amministrazione Obama ha aperto più procedimenti penali di questo tipo che tutte le amministrazioni precedenti messe assieme.

22 MAG 2013

I ribelli siriani sono un osso duro per l’offensiva di Hezbollah

Hezb as Shaitan, il Partito del diavolo, o Hezbollat, il Partito degli Dei – così i ribelli sunniti chiamano ora il Partito di Dio libanese, colpevole di avere abbandonato la sua ragione d’essere, la “muqawama”, la resistenza contro Israele, per abbracciare la causa del presidente siriano Bashar el Assad (“degli Dei” va considerato come una storpiatura paganeggiante e quindi insultante del nome, considerato che il monoteismo è il primo pilastro dell’islam). Entrare ufficialmente in guerra nella città di Qusayr, alla testa delle truppe del governo siriano, sta costando caro al gruppo armato libanese.

20 MAG 2013

Il cantiere della violenza

Il poliziotto nel cantiere è incazzato. “Se fai le foto diccelo, che ci spostiamo”. Non vuole apparire nell’inquadratura. E’ stato un caso, ha girato l’angolo di un trailer al momento sbagliato ed è finito davanti all’obiettivo della macchina. Gli altri agenti arretrano. Nemmeno gli operai vogliono essere fotografati. “I traditori, i crumiri” (metà di loro è della valle). Niente volti, soltanto foto di spalle o da molto lontano per non essere riconosciuti mentre sono al lavoro – mentre, cioè, stanno aprendo un cunicolo geognostico in una piega della Val di Susa per capire se la ferrovia Torino-Lione può passare di lì. E nemmeno i soldati vogliono foto, mentre salgono lemmi lemmi i tre tornanti e sguazzano con cautela nella mota, a gruppi di quattro e con gli zaini per darsi il cambio alle postazioni di guardia.

17 MAG 2013

Ci vorrebbe una bella fuga di notizie

Quando fa comodo, la Casa Bianca favorisce le fughe di notizie. Ci sono giornalisti del New York Times che ormai sono specializzati e campano con gli scoop fatti grazie a “fonti anonime” interne all’Amministrazione Obama e questi scoop, curiosamente, non scatenano persecuzioni giudiziarie contro le redazioni e richieste di tabulati telefonici – anche dei telefoni personali e di casa – da parte del dipartimento di Giustizia. Esempio pratico numero uno. L’Amministrazione Obama ha bisogno di provare di essere attivamente schierata al fianco dell’opposizione siriana, senza però prendere ufficialmente posizione?

15 MAG 2013

Dopo la strage in Turchia

E’ guerra tra i servizi segreti di Erdogan e la mafia di Bashar el Assad

Reyhanli è l’ultimo miglio di Turchia prima di superare il confine e di arrivare in Siria, è l’ultima boccata di ossigeno prima di entrare nella guerra civile. Una città e un territorio ancora pacifici. Almeno fino a sabato scorso, quando due autobomba sono esplose poco dopo l’una di pomeriggio davanti a due uffici pubblici:  46 morti, quasi tutti turchi e tre siriani, palazzi semidistrutti. Lanciare questo tipo di messaggi mafiosi è una specialità del mukhabarat siriano – la polizia segreta – e si può chiedere a Beirut, in Libano, insanguinata da una serie di grandi attentati a partire dal marzo 2005.

14 MAG 2013
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