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I modelli Kosovo e Libia

L’attacco alla Siria sarà uno strike di punizione oppure “Kill Assad”?

Gli Stati Uniti non sono mai stati così vicini a lanciare una serie di strike contro bersagli in Siria, in risposta a una strage di civili compiuta con armi chimiche dall’esercito del presidente Bashar el Assad. C’è però una questione di fondo non risolta: l’Amministrazione Obama non dice ancora qual è il suo obiettivo finale. Qual è lo scopo di questa guerra? Si tratta forse di sferrare strike limitati che dovrebbero funzionare da deterrente e convincere il governo siriano a non usare più le armi chimiche contro i civili? Il New York Times ha avallato questa tesi già domenica, scrivendo in un titolo di “una campagna aerea come in Kosovo nel 1999”. Oppure c’è di più?

27 AGO 2013

Come funziona la catena di comando che ha dato l’ordine di usare le armi chimiche a Damasco

Come ha funzionato la catena di comando che mercoledì ha impartito l’ordine di fare strage con le armi chimiche alla periferia di Damasco? L’intelligence israeliana sostiene che l’attacco è stato “ordinato dai vertici” del regime siriano, secondo il sito della rivista tedesca Focus, che dice di avere sentito un ex ufficiale del Mossad. Il settimanale scrive che l’unità militare israeliana 8200, specializzata nel raccogliere informazioni via radio, telefono e Internet, ha intercettato le comunicazioni dell’esercito siriano durante l’attacco. L'editoriale Cinismo scadente sulla pelle dei siriani

27 AGO 2013

Bonino: “Israele ci mostri le prove dell'attacco chimico in Siria che ha”

Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, dice che chi sostiene di avere prove certe sull’attacco con armi chimiche di mercoledì scorso alla periferia di Damasco dovrebbe condividerle, perché il fatto è troppo importante e ne derivano conseguenze enormi (l’intervento armato internazionale, che sembra imminente). Chiediamo al ministro: “Si riferisce a Israele? Secondo la stampa tedesca, gli israeliani avrebbero intercettato le comunicazioni dell’esercito siriano durante l’attacco e il loro ministro dell’Intelligence, Yuval Steinitz, sostiene che è ‘chiaro come il cristallo’ che la responsabilità è del governo siriano. Deve condividere?”. Bonino, annuisce, “dico a chiunque abbia informazioni che provano con certezza cosa è successo". Leggi anche Come funziona la catena di comando che ha dato l’ordine di usare le armi chimiche a Damasco - L'editoriale Cinismo scadente sulla pelle dei siriani - Ferraresi   Innegabile e inaccettabile, Mr Assad - Scolari L'allerta di Israele

26 AGO 2013

Dopo la strage a Damasco

L’intelligence americana ha visto movimento negli arsenali chimici di Assad

Il giornalista David Martin della rete americana Cbs ha detto ieri che l’intelligence americana ha osservato “movimento nei siti delle armi chimiche dell’esercito siriano” prima del presunto attacco con il gas che mercoledì ha ucciso centinaia di civili nella periferia controllata dai ribelli della capitale Damasco (per essere più precisi: le morti sono avvenute in otto quartieri diversi). L’informazione è importante perché secondo gli esperti molti tipi di gas – incluso il gas nervino sarin – sono prodotti instabili nella loro forma finale e per questo gli ingredienti devono essere mescolati e spostati poco prima dell’utilizzo. E’ questo il movimento osservato dall’intelligence americana?

24 AGO 2013

L’Amministrazione Obama e l’aviazione siriana

Lo studio che smentisce il Pentagono: fermare Assad si può (ma non si vuole)

Un think tank di Washington smentisce il capo di stato maggiore americano, Martin Dempsey, che il 19 luglio in una lettera al Congresso ha spiegato che un intervento militare in Siria è rischioso, costosissimo, richiede l’impiego di centinaia di aerei, navi e sommergibili e si trasformerà in un impegno a lungo termine. I numeri allarmanti del generale sono: un’operazione di almeno un anno e dodici miliardi di dollari, con la possibilità concreta di essere costretti infine a mandare anche le truppe di terra (l’incubo “boots on the ground”, l’esatto contrario della politica del presidente Barack Obama). Il paper che sbugiarda la cautela del Pentagono è del 31 luglio ed è firmato da Christopher Harmer.

23 AGO 2013

Sotto il naso dell’Onu

Ipotesi su una strage con armi chimiche. Cosa è successo ieri a Damasco?

Tre giorni dopo l’arrivo a Damasco degli ispettori delle Nazioni Unite incaricati di investigare sull’uso di armi chimiche in Siria, l’opposizione siriana denuncia la morte di centinaia di civili in un attacco con armi chimiche. Ci sono numeri eccezionalmente diversi sui morti: da poche decine a 213 a oltre 650 fino alla cifra impensabile di 1.400 e arrivano tutti dai gruppi di attivisti anti Assad che hanno contatti sul posto, non ci sono conferme indipendenti. Il governo nega. Di certo c’è che ci sono video e foto di decine e decine di cadaveri anche di bambini che non presentano ferite evidenti, sembrano morti per soffocamento e quindi è plausibile che la causa della loro morte sia un qualche tipo di arma chimica.

21 AGO 2013

Il gran rovesciamento

Ieri mattina la polizia egiziana ha arrestato la Guida spirituale dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie, in un appartamento di Nasr City, quartiere nella zona nord-est del Cairo. Non era mai successo ai tempi di Hosni Mubarak. Il leader era vicino alla moschea distrutta di Rabaa al Adawiya, dove mercoledì scorso le forze di sicurezza hanno disperso un sit-in della Fratellanza con un’operazione violenta, con l’uso anche di cecchini e bulldozer – in cui è stato ucciso il figlio di Badie, Ammar. Una corte egiziana ha anche annunciato l’incriminazione di Mohamed ElBaradei per “aver tradito la fiducia nazionale”.  Leggi anche Al Cairo il re saudita si prende una vendetta da 12 miliardi su Obama

21 AGO 2013

A due anni da Tahrir

Al Cairo il re saudita si prende una vendetta da 12 miliardi su Obama

Secondo un senatore americano che ha parlato con il Daily Beast, l’Amministrazione Obama ha scelto di interrompere gli aiuti militari all’Egitto dopo la repressione brutale ordinata dal governo dei generali contro la Fratellanza musulmana (l’Amministrazione nega, dice che soltanto oggi Obama procederà a una “revisione” degli aiuti assieme ai consiglieri). Se ne parla da tempo, si è già decisa la sospensione di un’esercitazione militare congiunta con l’esercito egiziano – era sembrata una misura ridicolmente inadeguata, dopo i morti in strada – e anche il blocco di alcune forniture di armi già in programma, prima di caccia F-16 e poi di elicotteri Apache.

21 AGO 2013

Il peggio deve ancora venire

“Perché in Egitto stiamo dalla parte dei militari contro la Fratellanza”

Parliamo con un lavoratore egiziano di medio-alto livello, settore finanza, al Cairo, per capire perché la repressione militare contro i Fratelli musulmani raccoglie un consenso così largo in Egitto. Questo favore popolare è così forte che il governo due giorni fa è stato costretto a dichiarare fuorilegge le milizie scese in strada ad aiutare le forze di sicurezza, con bastoni e machete, contro gli islamisti. “La maschera dei Fratelli musulmani è venuta giù. Dopo il 3 luglio, dopo l’arresto del presidente Morsi, l’ambiguità politica della Fratellanza è finalmente finita e bastava ascoltare i loro proclami di violenza dai palchi dei sit-in.

20 AGO 2013

Polizia contro islamisti contro milizie. Prove per una guerra

Il calcolo freddo dei generali del Cairo, scatenare l’istinto jihadista dei Fratelli

Così prevedibile eppure così duro e sanguinoso e traumatizzante. Ieri il venerdì della rabbia proclamato dalla Fratellanza musulmana dopo il massacro dei sit-in di mercoledì è cominciato come una manifestazione – venti cortei in lenta convergenza verso piazza Ramses – e poi si è frammentato in una serie di scontri furiosi tra le strade, i ponti e le piazze del Cairo contro le forze di sicurezza del governo dei generali. Almeno altri 55 morti tra i simpatizzanti della Fratellanza musulmana, vanno ad aggiungersi ai 600 dei giorni scorsi, e altri 24 poliziotti uccisi (il numero totale sale così a 67, secondo una fonte della sicurezza che ha parlato con Reuters).

16 AGO 2013
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