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L’attività onirica di al Sisi

Yasir Rizk è da un anno il direttore di un giornale egiziano che si chiama Al Masri al Youm e simpatizza con il governo e voleva rendere un buon servizio al generale Abdul Fattah al Sisi, l’uomo più potente del paese, il reggente pro tempore che però aspetta di diventare reggente e basta (questa è materia complicata e se ne parla più avanti). A ottobre l’intervista ufficiale al capo militare è stata stampata con i dovuti tagli e aggiustamenti, ma la registrazione audio completa è finita nelle mani sbagliate – o giuste, dipende dai punti di vista – ed è uscita su Internet a dicembre. Rizk chiede al generale: “Aveva mai sognato di diventare il leader dell’esercito egiziano?”.

14 GEN 2014

No blood for gas

La Russia cerca in Siria una pax assadista e ricca di gas sottomarino

Ieri è stato formalizzato un accordo tra il governo siriano e la compagnia energetica russa Soyuzneftegaz per l’esplorazione del Block 2, un tratto di fondale marino nelle acque territoriali davanti al porto di Tartous. A quindici giorni dalla Conferenza di pace di Montreux, dove si tenterà di raggiungere un qualche tipo di compomesso non meglio specificato per far cessare le violenze in Siria, Mosca entra finalmente con una sua compagnia nazionale dell’energia nel Mediterraneo occidentale, una zona da cui era stata sempre esclusa. Soyouzneftegaz è una controllata della Banca centrale russa.

09 GEN 2014

Ora Obama e Iran suonano lo stesso spartito in medio oriente

L’America e l’Iran si stanno muovendo assieme su due dossier cruciali in medio oriente, Iraq e Siria. E’ come se l’accordo ad interim di novembre sull’arricchimento dell’uranio firmato a Ginevra si stesse trasformando in una sintonia più profonda – fatto il primo passo, perché non fare anche gli altri? Lunedì il governo di Teheran si è unito a quello di Washington nell’offrire aiuti militari al primo ministro dell’Iraq, Nouri al Maliki, alle prese con una rivolta in una parte del paese che è controllata per metà da al Qaida.

08 GEN 2014

I droni di Obama volano sull’Iraq

Il Los Angeles Times rivela che per otto settimane i droni americani non armati hanno sorvolato il governatorato iracheno di Anbar, dove da pochi giorni è scoppiata la rivolta sunnita contro il governo del primo ministro sciita Nouri al Maliki. I droni raccoglievano intelligence per dare la caccia agli uomini dello Stato islamico, il gruppo militare che ha raccolto l’eredità di al Qaida nella regione. Leggi anche Siriani contro lo Stato islamico

07 GEN 2014

Siriani contro lo Stato islamico

Si dice che lo sceicco Abu Bakr al Baghdadi abbia mandato a memoria tutte e dieci le riwaya più importanti, le letture con diverse intonazioni del Corano. Il capo dello Stato islamico*, però, che in questo momento esercita su Iraq e Siria un potere militare pari a quello del generale di un esercito, forse farebbe meglio a leggere anche l’ateo cinese Mao Tsetung, quando sostiene che la relazione tra la guerriglia e il popolo dev’essere come quella tra il pesce e l’acqua in cui nuota.

06 GEN 2014

Notizie per Obama

Così lo Stato islamico ingoia un pezzo d’Iraq in rivolta contro Baghdad

Venerdì 20 dicembre nel cielo di Baghdad si capisce che sta succedendo qualcosa di grosso: quindici elicotteri militari tutti assieme in volo verso occidente, verso il governatorato di Anbar. L’intelligence irachena ha ricevuto una soffiata dai suoi informatori e sa dove si nasconde lo sceicco Abu Bakr al Baghdadi, il capo dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (in arabo: ad Dawlah al Islamiyyah fi Iraq wa ash Sham, è un nome citato con frequenza sempre maggiore).

04 GEN 2014

Olimpiadi del terrore

L’antiterrorismo russo deve fare i conti con una coperta troppo corta

Ieri a Volgograd è arrivato Alexander Bortnikov, direttore dei servizi segreti federali russi con fama di duro. Fa parte del pacchetto d’emergenza spedito dal presidente Vladimir Putin, che non ha fatto dichiarazioni ma ha mandato lui e quattromila agenti di sicurezza a unirsi alla polizia locale, alle pattuglie di cittadini volontari e anche a duecento cosacchi già impegnati in città per evitare un terzo attentato di fila.

30 DIC 2013

Punire Aleppo

Il 15 dicembre il governo siriano ha lanciato una campagna di bombardamenti con gli elicotteri sui quartieri di Aleppo fuori dal suo controllo. L’attacco dal cielo è andato avanti per dieci giorni – giovedì e venerdì c’è stato un rallentamento – e ha ucciso almeno 400 civili, secondo il bilancio più cauto, e un quarto sono donne e bambini. La città si era tenuta a lato della ribellione cominciata quasi tre anni fa fino al luglio 2012, quando divenne suo malgrado un campo di battaglia aspramente conteso tra i gruppi ribelli e i soldati del presidente Bashar el Assad, ma non era ancora stata punita con un’operazione militare così dura e deliberata.

28 DIC 2013

S’apre la gara in Iran

A che punto è lo scambio tra sanzioni economiche e sicurezza nucleare tra l’Iran e l’occidente? Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, due giorni fa è arrivato in visita ufficiale a Teheran per aprire una “nuova stagione di incontri”, portandosi dietro anche gli altri paesi europei, e per posizionarsi bene nella “gara della collaborazione”.

24 DIC 2013

Prime time e autobomba

Al Jazeera intervista il capo di al Qaida in Siria, ecco che cosa ha detto

Ieri il canale al Jazeera ha trasmesso un’intervista di cinquanta minuti con Abu Mohammad al Joulani, il capo di un’organizzazione militare molto forte che si chiama Jabhat al Nusra e combatte in Siria in nome di al Qaida. L’impresa era tecnicamente complessa: al Joulani non era mai apparso in un video prima, è misterioso, ha un’ossessione comprensibile per la sicurezza personale e si copre il volto anche quando incontra i suoi collaboratori. Il giornalista che lo ha intervistato in arabo, Tayseer Allouni, dice di avere dovuto sottostare a misure di sicurezza più severe di quelle che dovette accettare quando intervistò Osama bin Laden nell’ottobre 2001 – un mese solo dopo l’attacco alle Torri.

21 DIC 2013
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