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“Il governo Monti? E’ nelle mani di Berlusconi”, dicono al Pd

C'è un dubbio grande così che riguarda il futuro del possibile governo guidato dal neo senatore a vita Mario Monti. Il dubbio riguarda il Pd e le condizioni richieste dal segretario del maggior partito d'opposizione per dare il proprio appoggio a un governo tecnico. Ecco: ma quali sono queste famose condizioni? Cosa chiede il Pd per far sì che questo governo tecnico non assomigli a un ribaltone? Lo abbiamo chiesto a uno dei quarantenni (bersaniani) più ruspanti del partito, Stefano Esposito.

10 NOV 2011

Addio Santa Alleanza

Nell’attesa che il Pd sciolga la sua riserva sulla linea da adottare per accelerare la fine del berlusconismo (elezioni? Governo tecnico? Governo di decantazione?), c’è una questione importante con cui il maggior partito d’opposizione si è ritrovato improvvisamente a dover fare i conti. La questione – sempre più cruciale vista anche la precarietà dimostrata ieri dal governo alla Camera – è presto detta. Leggi L'occasione di Bersani

09 NOV 2011

Perché l'accordo tra il Cav. e il Quirinale scombina i piani del Pd

Nel pomeriggio tutto sembrava andare per il verso giusto per il Partito democratico, e invece proprio quando il leader del Pd già si leccava i baffi immaginando concretizzata la propria richiesta di dimissioni succedeva quello che nessuno nel centrosinistra si aspettava: Berlusconi invece di offrire le sue dimissioni a Napolitano propone al presidente della Repubblica di approvare subito la legge di stabilità alle Camere, si impegna a presentare le sue dimissioni un minuto dopo l’approvazione del maxi emendamento.

08 NOV 2011

Opposizioni molto, molto, molto compatte

In questi giorni di grande responsabilità, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è spesso ritrovato a dover fare i conti con una questione politica non proprio di poco conto. Problemino: ma se davvero dovessero presentarsi le condizioni per una nuova fase al governo le opposizioni in che modo si comporterebbero?

04 NOV 2011

Renzi e la sua carta di identità

Prima delle parole, delle provocazioni, delle rottamazioni, delle immagini, delle proposte, dei contenuti e prima ancora degli abusati resoconti di tutti quei gggiovani (con molte “g” a seconda del grado di coinvolgimento con l’evento) ammassati ad ascoltare i Matteo Renzi, gli Alessandro Baricco, i Giorgio Gori, i Fausto Brizzi e i Luigi Zingales, con il tablet nello zaino, la cuffietta nell’orecchio, il computer sulle ginocchia e l’occhio furbo.

01 NOV 2011

Che cosa viene fuori dalla Woodstock renziana

Firenze. Tutti alla Leopolda già se la immaginavano la scena: Matteo Renzi che sale sul palco, che saluta il pubblico, che fissa la telecamera, che osserva la platea, che si aggiusta il microfono, che fa partire la musica, che inizia a parlare, che fa l’occhio furbetto, che lancia un messaggio a Bersani, che lancia un altro messaggio a D’Alema, che lancia un altro messaggio ancora a Vendola e che poi alla fine dice quello che tutti si aspettavano che dicesse e che invece oggi il sindaco di Firenze non ha detto affatto: ok ragazzi, ci siamo, sono pronto, stavolta mi candido. 

30 OTT 2011

Come nasce la Leopolda

Intendiamoci: il Matteo Renzi che da ieri sera ha ricominciato a mollare scappellotti ai vecchi volti del vecchio establishment del vecchio Partito democratico non nasce solo sulla spinta di quella famosa definizione di successo (“Rottamazione”) che negli ultimi mesi ha contribuito ad amplificare ogni suo tentativo di stuzzicare, di spaventare, di incalzare e di stimolare (e a volte di fare incazzare) i grandi dinosauri del maggior partito d’opposizione.

29 OTT 2011

Il programma che non c’è

Prima le iniziative dei quarantenni. Poi l’attivismo dei giovani turchi. Quindi il documento dei trentenni, il manifesto di Nicola Zingaretti, la kermesse di Pippo Civati. E infine – da oggi – la Leopolda di Matteo Renzi. Ci sono due ragioni per cui negli ultimi tempi il mondo del centrosinistra si è ritrovato a fare i conti con quella che potrebbe essere definita una sorta di “primavera democratica”.

28 OTT 2011

Una Terza via per il Pd. Il senso del primo manifesto politico zingarettiano

Il presidente della provincia di Roma ha voluto pubblicare sul Foglio il testo del suo primo documento politico

27 OTT 2011

Ahi, e se tocca a noi?

Pier Luigi Bersani si sta accorgendo che nel suo stesso partito le policy economiche sono contestate da un fronte così ampio di esponenti democratici tale da far sembrare quasi minoritaria la linea del segretario e del suo braccio destro Stefano Fassina. Un fronte, questo, la cui linea politica potrebbe essere sintetizzata perfettamente con il titolo di un famoso libro scritto a quattro mani da Francesco Giavazzi e Alberto Alesina. Avete capito bene, sì: forse il liberismo un po’ di sinistra ancora lo è.

26 OTT 2011
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