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E ora che farà Renzi?

Renzi, già. Che farà adesso il sindaco di Firenze? Come si muoverà? Che strada prenderà? Tornerà in campo? Resterà a Firenze? Non farà nulla? Roberto Reggi, che Matteo Renzi lo conosce bene e che con lui ha condiviso la battaglia delle primarie (era il suo braccio destro), un’idea su quello che il Rottamatore combinerà nei prossimi mesi ce l’ha e prova a sintetizzarla così a questo giornale. “Ve lo dico io che cosa farà Matteo: farà come i gatti. Leggi E ora che succede? Quattro ipotesi spiegate dal Pd agli interlocutori stranier i di Claudio Cerasa

28 FEB 2013

Bersani e le mosse per rimanere a galla

Niente accordo con Berlusconi, niente grande coalizione, niente modello tedesco, niente autocritica, niente chiarezza sul futuro. Sono le diciassette in punto quando Pier Luigi Bersani si presenta in Piazza Fanti, a Roma, sul palco che il Pd aveva allestito tre notti fa sotto la splendida cupola dell’Acquario romano per festeggiare quella che doveva essere una vittoria facile per il centrosinistra guidato dal segretario del Pd. Bersani arriva di fronte ai cronisti consapevole del risultato negativo ottenuto dalla sua coalizione e dopo aver ammesso di non aver vinto le elezioni, “nonostante i numeri indichino che il centrosinistra sia la prima forza sia alla Camera sia al Senato”, esplicita la linea che porterà avanti da qui ai prossimi giorni. Leggi l'editoriale La parola a Napolitano di Giuliano Ferrara - Leggi   Beppe Grillo il rottamatore

27 FEB 2013

La proposta di Bersani a Grillo

26 FEB 2013

La foto di Vasco

Vasco, scusa, c’è questo problema con le liste. Vasco, scusa, c’è questa questione in Calabria. Vasco, scusa, c’è questa faccenda in Sicilia. Vasco, scusa, c’è questo imprevisto con le candidature. Vasco, scusa, c’è questa storia con Matteo. Vasco, scusa, c’è questo caso con i sindacati. Vasco, scusa, c’è questa difficoltà con le regioni. Vasco, scusa, c’è questo intoppo sui collegi. E così via.

21 FEB 2013

Esiste un esodo dei renziani dal Pd? Forse sì. Piccola indagine

A otto giorni ormai dalle elezioni le rilevazioni demoscopiche consultate in queste ore dai massimi esponenti del centrosinistra escludono che si possa concretizzare una rimonta da parte del centrodestra, ma non escludono invece che la coalizione guidata da Bersani possa incontrare difficoltà nel conquistare una fetta importante del famoso (e forse determinante) bacino di elettori indecisi. Nel Pd nessuno crede che il Pdl e la Lega possano impensierire (almeno alla Camera) il “Nuovo Ulivo” di Bersani, ma ciò che piuttosto preoccupa un numero non indifferente di esponenti democratici è una questione delicata.

16 FEB 2013

Che si fa con Monti

Il Pd, Bersani e le strategie post elettorali sul futuro del prof.

Tra i molti e suggestivi “non detti” di questa fase finale della campagna elettorale ce n’è uno in particolare che riguarda un tema che in caso di vittoria di Pier Luigi Bersani avrà una certa importanza, diciamo un minuto dopo la chiusura delle urne: insomma, che si fa con Mario Monti? Bersani, naturalmente, sa che Monti non è un politico come gli altri e sa che in caso di vittoria difficilmente potrà limitarsi a contare e non “a pesare” i voti che otterrà alle elezioni il prof. bocconiano (un po’ per la storia di Monti, un po’ per la sua rete di relazioni e un po’ per il suo prestigio internazionale).

15 FEB 2013

Monti e Bersani, una controstoria

Ah Nichi ma che stai a di’? Nonostante le minacciose e accigliate dichiarazioni offerte in questi giorni da Nichi Vendola – “Flirtare con Monti ci fa perdere” (7 febbraio), “Io e Monti incompatibili” (6 febbraio), “Io al governo con Monti? Impossibile” (5 febbraio), “Io e Monti non saremo mai alleati” (22 gennaio), “L’alleanza con Monti è fantascienza” (20 gennaio) – c’è più di una ragione per sospettare che in realtà la storia delle convergenze parallele tra Monti e Bersani, evocate dallo stesso segretario del Pd tre giorni fa a Berlino di fronte al ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, sia qualcosa in più di una semplice, estemporanea e un po’ birichina speculazione elettorale. Leggi l'editoriale Vendola dista da Monti quanto Bertinotti da TPS. Finì male per Prodi

08 FEB 2013

La nevrosi della rimonta

Perché l’exploit europeo di Bersani segna una svolta nella campagna Pd

“Noi siamo prontissimi a collaborare con tutte le forze contro il leghismo, il berlusconismo, il populismo. E quindi certamente anche con Monti”. Pier Luigi Bersani ha scelto un palcoscenico non casuale per duettare a distanza con il presidente del Consiglio e lanciare, di fronte al German Council on Foreign Relations di Berlino e di fronte al ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, alcuni messaggi che saranno destinati a condizionare le prossime ore della campagna elettorale. Messaggio numero uno: cari amici tedeschi, non credete a chi vi racconta la favola della rimonta, la rimonta non esiste. Leggi l'editoriale Il kit del Pd genera abbiocchi

06 FEB 2013

Dall’effetto Balotelli alla grande Rimonta.

Quanto c’azzeccano i sondaggi? Non troppo, e un motivo c’è

E l’acquisto di Balotelli quanto vale? E l’uscita su Mussolini a quanto corrisponde? E la gaffe sulle bidelle quanto pesa? E il ritorno di Renzi quanto conta? E la performance da Santoro a quanto è stimata? E le battute su Monti quanto fruttano? E le inchieste su Monte dei Paschi quanto giovano? A poche settimane ormai dalle elezioni (24 e 25 febbraio) c’è un piccolo ma significativo fenomeno a metà tra il politico e lo statistico con cui ancora una volta i protagonisti della campagna elettorale sono costretti a confrontarsi a cadenza più o meno quotidiana.

02 FEB 2013

Chiacchierata con il segretario della Cgil

L'agenda Camusso per Bersani

“Monti? Un buon conservatore, ma non ha aiutato il paese a superare la crisi economica. Bersani? Il miglior candidato, le nostre idee sono simili e per questo lo voterò. Le riforme Fornero? Sia per quanto riguarda le pensioni sia per quanto riguarda il lavoro è necessario che il prossimo governo faccia modifiche non secondarie. Grillo? Vuole cancellare la partecipazione democratica. I precari? Su questo fronte abbiamo commesso errori anche noi. Il Fiscal compact? Beh, io un’idea per aggirare l’ostacolo dei 45 miliardi che dovremo mettere da parte ogni anno dal 2014 ce l’avrei…”. Camusso, nonostante questo giornale non sia mai stato tenero con lei, ha accettato di riceverci e in un’oretta di conversazione.

23 GEN 2013
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