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Renzi o la rottamazione del Pd

L’offensiva consegnata ieri da Matteo Renzi al Corriere della Sera, con la bocciatura della strategia “umiliante” scelta da Bersani per tentare di formare un governo andando a rincorrere quegli stessi grillini che quotidianamente si rivolgono al segretario proponendo varie sfumature del famoso gesto dell’ombrello, ha riportato al centro della scena una questione cruciale legata a una domanda che da giorni gira nell’universo Pd: che diavolo di piano ha il sindaco di Firenze? La prima risposta pigra che si potrebbe dare a questa domanda è che in realtà Renzi non ha un piano e che semplicemente ogni tanto non riesce a trattenersi e con i cronisti si lascia un po’ andare. C’è del vero ma non è tutto.

05 APR 2013

Il berlusconicidio senza monetine

All’interno della gettonatissima pellicola sull’uccisione politica del Caimano, nel Pd esistono due scuole di pensiero molto diverse che in queste ore si stanno confrontando per capire quale potrebbe essere il modo migliore per girare quell’atteso finale che il popolo del centrosinistra attende da anni: il berlusconicidio. Se una buona parte del Pd sogna di regalare ai propri elettori il fotogramma di un Berlusconi che esce di scena con i ferri alle mani e una pioggia di monetine sopra la testa, c’è un’altra fetta del partito che da tempo lavora per un finale diverso. Merlo La rimozione del Caimano

04 APR 2013

Assedio a Bersani

Ampie intese, già, ma con chi? Le parole offerte ieri da Bersani durante la prima uscita da presidente del Consiglio incaricato non risolutivo e dunque commissariato hanno confermato che da qui alla prossima elezione del capo dello stato la linea del centrosinistra rimarrà identica a quella illustrata tre settimane fa durante la direzione del Pd: niente inciuci con il centrodestra, niente patti con il Caimano, niente scambio Palazzo Chigi-Quirinale, niente governissimo, niente larghe intese, sì al governo del cambiamento e sì al tentativo di trovare un canale estremo per dialogare con i grillini. Merlo Allarme rosso ad Arcore, “il Pd a 5 stelle si prende il Quirinale e ci stronca”

03 APR 2013

Dopo Bersani

Il Pd studia l’operazione paracadute per salvare il partito dal commissariamento

A prescindere dal nome sul quale Napolitano alla fine deciderà di scommettere per offrire al paese un nuovo governo, da oggi pomeriggio nel centrosinistra si apre una fase delicata in cui le anime del Partito democratico saranno impegnate a trovare alla svelta un paracadute per evitare che il possibile tonfo di Bersani si trasformi in una rovinosa caduta libera per tutto il Pd. Quale che sia infatti il destino dell’attuale segretario, dopo la certificazione del cambio di direzione offerta da Enrico Letta al Quirinale nel centrosinistra è partita una sorta di “operazione salvataggio” che sarà destinata a rivoluzionare la geografia del Pd.

30 MAR 2013

Così il Quirinale commissaria il Pd

Bersani ha provato fino all’ultimo secondo a giocarsi le sue chance per trasformare l’incarico in una nomina utile a formare un nuovo governo ma alla fine della surreale giornata di ieri a Napolitano sono bastate poche telefonate per scoprire che dietro l’ultima puntata e dietro l’ultima scommessa del segretario non si nascondeva una carta vincente bensì un clamoroso bluff. Il bluff tentato dal segretario come ultima mossa per rimanere aggrappato al suo possibile governo è stato quello di spiegare al capo dello stato che senza di lui, senza Bersani, il Pd non avrebbe dato l’appoggio a nessun altro premier. Merlo Napolitano si dà l'incarico

29 MAR 2013

Pokeristi al Quirinale

Bersani e la mossa della disperazione per convincere Napolitano

Pier Luigi Bersani salirà oggi verso le 18 al Quirinale senza i numeri “certi” chiesti la scorsa settimana da Giorgio Napolitano come condizione necessaria per trasformare l’incarico offerto in una nomina utile a formare un nuovo governo. Le lunghe consultazioni portate avanti dal segretario del Pd non hanno dato i risultati sperati e dopo le chiacchierate con le parti sociali, con la Cgil, con Bagnasco, con Don Ciotti, con Saviano, con il Wwf, con il Touring Club e, infine, con tutti i partiti che fanno parte di questa legislatura (si chiude oggi verso le 16 con il Pd, che sarà veramente ricevuto dal segretario del Pd) Bersani, allo stato dei fatti, non ha in mano nessun accordo che possa tranquillizzare il Quirinale sulla questione numeri "certi". Giuli Quelli che “Napolitano non si azzardi”

28 MAR 2013

Convergenze parallele

Perché Bersani osserva con sospetto la strana coppia Renzi-Napolitano

Ieri sera la direzione del Pd ha nuovamente incoraggiato Bersani ad andare dritto per la sua strada e a tentare in tutti i modi di trovare i numeri per convincere Napolitano a trasformare l’incarico in una nomina utile a formare un governo. Sui numeri ancora non è chiaro quale siano le intenzioni del leader del centrosinistra e nonostante tra Pd e Pdl siano in corso trattative – come testimoniato da Enrico Letta che ieri ha ammesso che l’elezione del presidente della Repubblica “deve, ripeto deve, avvenire con un coinvolgimento molto largo” – almeno formalmente Bersani negherà di voler costruire un accordo con il Caimano e continuerà a portare avanti la linea di sempre: o si fa un governo con me oppure si torna al voto. Merlo Il Pdl prepara il dopo Bersani con un nome che piace a Napolitano - L'editoriale Monti-Galli della Loggia 2-0

26 MAR 2013

Bersani e il partito dell’inciucio

Sul rigido tracciato che Bersani dovrà seguire per trasformare l’incarico ricevuto ieri da Napolitano in una nomina utile a formare un governo, i rigorosi paletti fissati dal Quirinale (in Parlamento ci si va solo con numeri “certi”) hanno avuto sul segretario del Pd lo stesso effetto prodotto durante le gare di Formula uno dall’ingresso in pista delle luci gialle della safety car. La safety car è il veicolo che viene fatto girare sul circuito quando, in seguito a un grave incidente, gli organizzatori decidono di controllare la gara facendo rallentare le macchine e consegnando le chiavi della corsa a un incontestabile arbitro arrivato dall’esterno per regolare il traffico.

23 MAR 2013

“Grasso Koalition”

Il nuovo vaffa urlato da Grillo a Bersani e la disponibilità offerta da Pdl e Lega di appoggiare un governo di grande coalizione che – come chiede Napolitano – non abbia pregiudiziali sul centrodestra ha trasformato le consultazioni di Bersani in un referendum interno al Pd su un tema particolare: si può escludere di costruire una proposta finalizzata a raccogliere i voti dell’unica coalizione con cui si potrebbe costruire una maggioranza? In altre parole, aprire al Pdl è un tabù o i novanta minuti da Bersani al Quirinale hanno fatto cambiare qualcosa? Fino a qualche ora fa la linea del centrosinistra era quella uscita dalla direzione: andare alle Camere con una proposta “rivolta a tutto il Parlamento” per stanare i grillini a Palazzo Madama. Merlo Napolitano ascolta tutti ma al testardo Bersani chiede numeri sufficienti

22 MAR 2013

Romanzo Quirinale

Carta Grasso o carta Bersani? Così il Pd si prepara all'incontro (o scontro?) con Napolitano

Tra poche ore Pier Luigi Bersani, leader della coalizione (e del partito) che ha preso più voti alle ultime elezioni (anche se Beppe Grillo a quanto pare non se ne è ancora accorto), salirà al Quirinale (alle 18) e si troverà di fronte a due strade da imboccare: da una parte il segretario del Pd potrebbe chiedere al presidente della Repubblica un incarico per verificare se nei prossimi giorni esista effettivamente la possibilità di formare un governo (in fondo nella storia recente della nostra repubblica non sono stati pochi i tentativi di formare governi di minoranza). Merlo L’unico punto d’incontro fra le correnti del Pd è il fallimento di Bersani

21 MAR 2013
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