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Vincere o governare?

Renzi, Obama e la ricerca disperata di un nuovo collante per le sinistre

Era già successo durante l’incontro molto cordiale tra Matteo Renzi e François Hollande ed è successo di nuovo ieri durante l’incontro altrettanto cordiale tra Matteo Renzi e Barack Obama. Per carità. Ci sono gli abbracci. I sorrisi. Le battute. Le strette di mano. I flash dei fotografi. La profonda sintonia. La lotta senza quartiere contro le diseguaglianze. La battaglia comune per un mondo pieno di amore, di gioia e di piena occupazione. D’accordo. Ma oltre alle nobili dichiarazioni d’intenti. Oltre alle voci grosse contro i populismi. Oltre alla condivisione per un percorso sulla crescita. Leggi anche Ferraresi Il Papa incastra Obama sul laicismo, altro che sperequazione

28 MAR 2014

Twitter e la politica. Come si conquista il consenso? Una lezione per il Pd

Sara Bentivegna insegna Teorie delle comunicazioni di massa all’Università la Sapienza di Roma e ha appena pubblicato con l’editore Franco Angeli un libro (“La politica in 140 caratteri”) in cui ha provato a mettere insieme tutto quello che è utile sapere sul rapporto tra la parola “politica” e la parola “Twitter”. Bentivegna descrive l’impatto che il secondo social network più famoso del mondo ha avuto all’interno della comunicazione elettorale, racconta le reazioni a catena generate dai flussi comunicativi su Twitter, spiega come in alcuni casi gli “influencer” della rete siano diventati eredi dei vecchi opinion leader.

27 MAR 2014

Ceffoni e carezze

Ceffoni e carezze. Triangolazioni e cavalli di Troia. Messaggi incrociati e obiettivi paralleli. I ceffoni sono quelli pubblici che Matteo Renzi molla da alcune settimane ai sindacati più importanti d’Italia, ovvero la Confindustria di Giorgio Squinzi e la Cgil di Susanna Camusso, e sono ceffoni con i quali il presidente del Consiglio prova ogni giorno a segnalare la sua distanza dalle pratiche del passato e dalla parola “concertazione”. Le carezze sono invece quelle private che il capo del governo offre da alcune settimane ai leader ombra dei sindacati più importanti d’Italia, ovvero Gianfelice Rocca e Maurizio Landini, e sono carezze con le quali il presidente del Consiglio prova ogni giorno a segnalare la sua vicinanza alla parola rinnovamento e la sua volontà di far cambiare verso non solo alla sinistra ma anche a Confindustria e Cgil.  Leggi anche Lo Prete Perché a Confindustria e Cgil basta ascoltare Renzi per perdere la testa

25 MAR 2014

Veltroni e il film sul Quirinale

Un altro Lingotto, un altro film. Alla fine della serata, dopo essersi asciugati le lacrime, aver sbaciucchiato i vecchi compagni e aver stretto la mano a Giorgio Napolitano, Gianni Letta, Giuliano Amato, Enrico Letta, Fedele Confalonieri, Pier Luigi Bersani, Susanna Camusso, Giovanni Malagò, Raffaele Bonanni, Graziano Delrio, Dario Franceschini e Pietro Grasso, gli amici di Walter Veltroni erano lì, con lo sguardo sognante, a fissare negli occhi i cronisti e a dire ad alta voce quello che tutti, da ore, avevano cominciato a sussurrare da una poltrona all’altra dell’Auditorium: “Guarda bene. Ci sono due film. Uno è quello interpretato dai protagonisti del documentario. L’altro è quello interpretato dalle persone sedute in sala”. Leggi anche Berlinguer, una seduta spiritica

22 MAR 2014

Speciale online flash 12:40

La carta che Renzi si giocherà in Europa

Martedì scorso, alla fine della presentazione del libro di D’Alema, l’ex presidente del Consiglio, a un certo punto, si avvicina in privato al presidente del Consiglio e gli fa: “Matteo continua così. In Europa spara alto. Non essere rigido. Poi a sistemare le cose e mediare con gli altri ci penso io quando sarò lì”. Renzi in realtà non ha ancora deciso se sarà D’Alema ad andare in Europa a rappresentare nella prossima legislatura l’Italia tra i commissari europei (in ballo c’è anche Paolo De Castro, che potrebbe andare all’Agricoltura, il “ministero” europeo più pesante, quello che gestisce circa un terzo del budget europeo). Ma la strategia di Renzi, D’Alema o non D’Alema, è simile a quella suggerita da Max. Leggi anche Altro che Blair, la Thatcher Merlo Tra giravolte e sorrisi Renzi tratta sui soldi coi burocrati europei

21 MAR 2014

Numeri e triangolazioni

Non solo D’Alema. Renzi e le altre coperture coi baffi del governo Leopolda

“Vabbuò, hai capit’, sì?”. Antonio Bassolino riavvolge il nastro, lo porta a martedì pomeriggio e se la ride di gusto. “Quei due sono uguali, guagliò. Fortuna che uno ha i baff’, ca sinnò…”. Bassolino ha ancora negli occhi la scena dell’abbraccio tra Renzi e D’Alema, e lui – che di D’Alema è stato ministro, nel 1998, primo sindaco a far parte di un governo, e che di Renzi è tifoso sincero – oggi, da battitore libero, si diverte a provocare. “Diciam’ che io ved’ una certa continuità tra il govern’ di Massimo e il govern’ di Matteo”. Tipo? “Tutto. Il rapporto con l’opposizione. Con il Quirinale. Con i poteri. Con il partito. Con le riforme”. Sì, ma amarcord a parte? “Mi sembra una partita chius’, no?”. Chiusa cosa? “Mi sembra chiusa – dice facendosi serio – la partita tra D’Alema e Renzi. E’ un patto chiaro.

20 MAR 2014

Padoan, indagine sul Tesoro

Google Translate è un famoso servizio che offre in ogni momento traduzioni istantanee in decine di lingue diverse. Funziona così: tu vai nella pagina del traduttore, selezioni la lingua, incolli la frase da decifrare in una finestra, schiacci il pulsante “traduci”, e in un attimo, anche grazie al prezioso lavoro svolto dai tecnici che curano gli algoritmi di Google, ti ritrovi nella finestra accanto con la traduzione offerta dal motore di ricerca più famoso del mondo. Da un certo punto di vista, per capire la natura del rapporto che si sta andando a strutturare tra il presidente del Consiglio e il suo ministro dell’Economia bisogna partire proprio da qui. Leggi anche Lo Prete Ragioni ideali, motivi concreti e possibili effetti nefasti del “dàgli alla rendita!” renziano

19 MAR 2014

Speciale online flash 12:20

I cinque punti su cui si misurerà la forza di Renzi

Gli applausi per ora continuano ad arrivare, il consenso è ampio, le parti sociali non protestano, gli avversari si preoccupano, i nemici si nascondono e in fondo anche la missione di Renzi in Germania ha portato ancora acqua al mulino del governo Leopolda. Ma fino a quando potrà andare avanti così? Grazie alla pirotecnica conferenza stampa della scorsa settimana, quando Renzi, a colpi di slide, ha imposto una Pax che durerà fino al giorno previsto dal presidente del Consiglio per l’entrata in vigore dei provvedimenti annunciati in Cdm, l’inizio di maggio, la luna di miele del Rottamatore potrà durare qualche settimana. Leggi anche Pilati Dare soldi vedere cammello - Cerasa Il bisturi di Renzi - Lo Prete Non solo Merkel

18 MAR 2014

Il bisturi di Renzi

I sorrisi, e ok. Gli abbracci, e va bene. Ma una volta smaltita la sbornia generata dalla profonda sintonia registrata a Berlino con Angela Merkel bisognerà capire verso quale direzione si muoverà il bisturi del presidente del Consiglio. Domanda: Renzi potrà permettersi ancora a lungo di far sorridere tutti e non scontentare quasi nessuno? E fino a quando potrà concedersi il lusso di non far scorrere sangue e non scontentare alcuni blocchi sociali? Il messaggio che il bilaterale italo-tedesco ha consegnato ieri agli osservatori in fondo è riassumibile più o meno in un tweet: l’Italia si impegna a fare i suoi compiti a casa ma una volta fatti i compiti vuole andare all’incasso e ottenere un qualche strumento utile a stimolare la crescita (flessibilità sul deficit) e a combattere i populismi a cinque stelle (flessibilità sul Fiscal compact). Ecco.

18 MAR 2014

Speciale online flash 13:40

Alla ricerca del miracolo renziano

Leggi anche Cerasa Il metodo Renzi e lo stile della nuova concertazione spiegato nome per nome

14 MAR 2014
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