• Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
Il Foglio
  • Abbonati
  • Il Foglio AI
  • La guerra in Ucraina
  • Medio oriente
  • Podcast
  • Editoriali
  • Leggi il Foglio
  • Newsletter
  • Lettere al direttore
Il Foglio
  • Politica
  • Esteri
  • Chiesa
  • Bioetica e diritti
  • Giustizia
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Salute
  • Scuola
  • Cinema
  • Scienza
Abbonati
Leggi il foglio
  • Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
  • Gran Milano
  • Roma Capoccia
  • Il Foglio europeo
  • Un Foglio internazionale
  • Terrazzo
  • Una Fogliata di Libri
  • Il Figlio
  • Mobilità
  • Agrifoglio
  • Rubriche
  • Conosci i foglianti
  • Lettere al direttore
  • Le vignette di Makkox
  • Gli articoli del direttore
  • Gli articoli di Giuliano Ferrara
  • Il Foglio Arte
  • Il Foglio della Moda
  • Podcast
  • Editoriali
  • Iscriviti alle newsletter
  • Stage al Foglio
Conosci i foglianti
  • 1
  • ...
  • 377
  • 378
  • 379
  • ...
  • 421

Un premier politecnico

Così Letta ha trasformato il governo del presidente nel governo di nessuno

“Sì vabbè: guardate che qui non si arriva nemmeno al venti febbraio”. Fino a qualche giorno fa era solo un pettegolezzo, un sussurro, un bisbiglio, un chiacchiericcio da Transatlantico, e l’ipotesi che Renzi potesse far fermare adesso la corsa del governo dai renziani veniva sempre seguita con lo sguardo divertito di chi stava ascoltando una buona barzelletta.

08 FEB 2014

I potenti che spingono Renzi a rottamare Letta

Stabilità chi? Se è vero che Matteo Renzi osserva il panorama politico con lo stesso sguardo di un surfista che non vede l’ora di poggiare la tavoletta su un’onda molto alta che potrebbe travolgere, sì, alcuni bagnanti (ciao, Enrico) ma che potrebbe forse lanciare con rapidità il surfista verso un orizzonte di successo, si può dire che il vento che soffia con maggiore forza sulla superficie dell’acqua è generato dallo scontro tra una serie di correnti che hanno un nome preciso e che si ritrovano sotto la categoria di una particolarissima massa d’aria che ha improvvisamente cambiato direzione e che potremmo inquadrare con una definizione semplice: l’establishment.

06 FEB 2014

Renzi e le elezioni per sopravvivere alla rinascita del Cav.

Lei è una deputata di Forza Italia, ha quasi cinquant’anni, è amica di Silvio Berlusconi, stima Matteo Renzi, riconosce che la visita alla sede del Partito democratico ha rivitalizzato il Cavaliere e pensa che il segretario del Pd farebbe un regalo al centrodestra se decidesse di non staccare la spina al governo e farsi inghiottire dalle larghe intese guidate dal nipote dello zio Gianni. Lui, invece, è un deputato del Pd, ha più di quarant’anni, conosce bene Renzi, pensa che la visita del Cav. alla sede del Pd sia stata un’arma formidabile per dare un’accelerata alle riforme.

05 FEB 2014

Giocare con la vocazione

Al governo o al voto? Il Pd, Letta e l’impossibile terza strada di Renzi

I gol in mezza rovesciata con doppio salto carpiato e triplo avvitamento mortale sono colpi da maestro che riescono poche volte nella vita e che solitamente si manifestano quando il giocatore è molto carico, decisamente in forma, sente l’affetto del gruppo, la stima dell’allenatore, la fiducia del pubblico. E quando insomma la congiuntura astrale è particolarmente favorevole e tutto, molto semplicemente, gira per il verso giusto.

04 FEB 2014

Esca strategy

Non solo Italicum. Così nasce la sfida (e la pesca) parallela tra Renzi e Grillo

La richiesta di impeachment, lo scontro con i parlamentari, le minacce in sala stampa, l’ostruzionismo sulla legge, i sondaggi che non vanno, la riforma in arrivo, i programmi sovrapposti, le candidature future e un percorso che promette di essere semplicemente parallelo. In questo momento Matteo Renzi e Beppe Grillo bisogna immaginarseli così: seduti uno accanto all’altro di fronte a un lago pieno zeppo di pesci e con una canna da pesca in mano e due esche nel proprio borsello.

01 FEB 2014

Le avventure della rottamazione

Fosse stato un altro, fosse stato uno come Massimo D’Alema, come Walter Veltroni, come Pier Luigi Bersani, uno come qualsiasi altro volto della vecchia filiera, della vecchia ditta, del vecchio apparato, del vecchio usato sicuro, ieri mattina Silvio Berlusconi si sarebbe comportato come tutte le altre volte: avrebbe trasformato il patto con l’avversario in un irresistibile pacco, e avrebbe fatto diventare la sua affettuosa stretta di mano in uno spietatissimo e cordialissimo abbraccio mortale. Invece no.

30 GEN 2014

Nichi ma che stai a di’? Il futuro di Vendola svelato da 15 perle di saggezza

Nei momenti di massima difficoltà politica, ovvero quando l’essere marginale non corrisponde più allo stato di grazia di chi può abilmente giocare con le armi della lotta fingendo di essere però pronto da un momento all’altro a trasformarsi in una straordinaria forza di governo, Nichi Vendola, consapevole che “la malattia della politica non è solo l’antipolitica ma quest’onda melmosa gonfia di passioni tristi, di livore che sostituisce l’analisi, e di grugniti che prendono il posto delle strategie”, si presenta sempre di fronte ai propri elettori mettendo in pratica una vecchia e formidabile strategia mutuata da un vecchio detto anglosassone che potremmo sintetizzare così: when in trouble, che stai a di’.

29 GEN 2014

Ultima tratta

Le mosse di Renzi per non trasformare in un pacco il patto con il Cav.

Matteo Renzi dice che non si farà ingabbiare, che sulla legge elettorale non si scherza, che le carte sono ormai in tavola, che nessuno può bluffare, che tutto è migliorabile e che però stavolta l’accordo c’è, viaggia sull’asse Palazzo Vecchio-Palazzo Grazioli, e che per questo il treno su cui il sindaco è salito con Berlusconi non si fermerà a metà percorso e arriverà in stazione. Questa la versione di Renzi, veritiera per molti versi. Ma la cronaca della giornata di ieri ci offre anche elementi utili a comprendere come sui binari del Pendolino esistano ancora alcuni ostacoli. Leggi anche D’Alema, la resistenza, Renzi e quella promessa: “Vedrete, quello lì lo batterò”

29 GEN 2014

D’Alema, la resistenza, Renzi e quella promessa: “Vedrete, quello lì lo batterò”

Lui non si rassegna, non ci rinuncia, non si convince, continua a non farsene una ragione, a considerare “quello lì” come se fosse solo un marmocchio di passaggio, e non il futuro, non la modernità, non l’inevitabile evoluzione della sinistra, e crede che prima o poi, come tutti gli altri, quello verrà inghiottito dalle sabbie mobili del partito, e dall’abbraccio mortale dell’apparato.

29 GEN 2014

Botte, risposte, incognite (Cav.)

Renzi gioca col pulsante finish e sfida ancora Letta sulla legge elettorale

Niente da fare: i due si inseguono, si studiano, si sfidano, si provocano, si rincorrono; dicono di fidarsi l’uno dell’altro – come no – di andare sempre d’accordo, di volersi molto bene, di essere grandi amici; ma alla fine dei conti, chissà quanto involontariamente, ogni giorno si ritrovano con il cerino dell’altro nella propria mano, e ogni giorno, chissà quanto casualmente, Enrico è convinto che Matteo sia sul punto di fargli uno sgambetto e Matteo è convinto che Enrico sia sul punto di fargli uno scherzetto. Leggi Oltre i decreti

25 GEN 2014
  • 1
  • ...
  • 377
  • 378
  • 379
  • ...
  • 421
Il Foglio
  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Pubblicità
  • FAQ - Domande e risposte
  • RSS
  • Termini di utilizzo
  • Change privacy settings
Torna All’inizio