Teoria erotica Le riviste erotiche (intese non come giornali porno ma come teorizzazione patinata dell’erotismo) sono uno dei massimi ostacoli a quella faccenda complicata chiamata sesso. Anche, cioè soprattutto, se sono fatte con le migliori intenzioni liberatorie, raffinate e politiche, come il blog sul sesso di Libération, che si chiama “Les 400 culs”, parafrasando un film di François Truffaut: ieri la scrittrice Agnès Giard denunciava una grave discriminazione: “Alla televisione francese le donne non hanno il diritto di godere se non con il pene". 05 MAG 2011
L’amour fou L’amore folle era fare le valigie e andarsene in albergo, quando Yves Saint Laurent tornava all’alba strafatto e dopo pochi minuti usciva di nuovo con altri uomini 04 MAG 2011
Vecchi merletti La nonna è il predicato fondamentale di ogni trappola amorosa, di ogni affresco familiare, la nonna è quasi sempre l’Oscar al miglior attore non protagonista nella vita degli affetti. La nonna è ragù, strizzatine d’occhio e foto da ragazza (come ne “L’amica di nonna Speranza” di Guido Gozzano). Se i genitori ci parevano ottusi potevamo (qualcuno ancora può) correre dalla nonna a farci consolare, e la nonna, “eroina silenziosa”, disse Barack Obama. 01 MAG 2011
Sabina Rossa Sabina Rossa, deputata del Pd, si ricorda di quando era piccola e suo padre tornava dalla fabbrica e si fermava sotto casa, ai giardinetti, per guardare lei e gli altri bambini che giocavano. “Si arrampicava sulle srutture di ferro, attirava subito l’attenzione di tutti, e sapeva fare una magia speciale: raccoglieva i sassolini e li trasformava in caramelle da offrirci”. 27 APR 2011
Oh mamma mia E’ più complicato crescere i figli a New York, nell’Upper East Side, attorniate da madri competitive che iscrivono i figli in pre-scuole da diciannovemila dollari l’anno (per poi citarle in giudizio se i ragazzini quattrenni non superano i test di ammissione alle elementari a numero chiuso), oppure è più difficile essere cresciute, sempre a New York ma negli anni Ottanta, da una madre ultra femminista? Cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner , Twitter o Facebook 26 APR 2011
Donna delizia, Liala siamo noi Ho avuto due diversi incontri, da lettrice e non da studiosa, con Liala. La prima volta fu verso la fine degli anni Ottanta, avevo tredici anni e un’amica di mia nonna le passava in blocco i Liala già letti, forse non proprio tutti gli ottantasette ma comunque qualche decina, copie che andavano restituite una alla volta durante le domeniche pomeriggio di scala quaranta, con occhiatine e sospiri fra mia nonna e le sue amiche. 25 APR 2011
Gattemorte La gattamorta non prende la macchina da sola la sera, non si concede al primo appuntamento, neanche al secondo e forse nemmeno al terzo per precisa strategia d’accalappiamento, la gattamorta finge pudicizia, tace languidamente invece di fare battute cameratesche, si ubriaca con un sorso di birra ma senza risultare scomposta, ha freddo, le pesa la borsa, è misteriosa ma con bisogno di protezione, non commette mai lo stupido errore di diventare amica di un uomo, si fa desiderare. 24 APR 2011
Basta sesso Una sera, in un appartamento di New York, una donna ha annunciato allegramente alle altre ospiti: “Pagherei qualcuno perché facesse sesso con mio marito”. L’affermazione è stata accolta con risatine non di stupore e pare che una ragazza abbia anche applaudito. Meg Wolitzer, scrittrice americana, si è chiesta sul New York Times se questo significhi la fine del sesso, qualcosa che sta travolgendo soprattutto le donne dai trent’anni in poi. 19 APR 2011
Cattivissimo me Mentre gli odiatori di Silvio Berlusconi danno sfogo alla fantasia più feroce e a categorie di disumanità per far meglio coincidere il premier con il male assoluto da operetta (“incantatore da fiera”, “stregone”, “l’Imbroglione”, “delirio narcisistico”, “autocompianto posticcio”, “logorrea farfallina”, “Caimano”, “il malaccorto”, “sentimento narcisistico d’onnipotenza”, sono alcune delle definizioni rinvenibili nelle cronache di Repubblica su Berlusconi in aula a Milano), Silvio Berlusconi manifesta un’adesione elementare alla realtà. 17 APR 2011
Radical choc Alberto Asor Rosa si è sbagliato: pensava di essere a una cena après-concert, in cui ci si ritrova nel proprio ambiente, sicuri di essere compresi nella teorizzazione mondana del colpo di stato. Purtroppo il professore stava sbadatamente scrivendo su un quotidiano, e in questi casi diventa “complicato far capire a chi è fuori dall’ambiente come simili bisogni apparentemente volgari siano assoluti” (lo scriveva Tom Wolfe nel 1970 in “Radical Chic. Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto”). 15 APR 2011