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Andrea's Version
In difesa delle bandiere
La bandiera americana rappresenta sia Trump, stronzo indicato come tale, sia il nobile Obama. Rimuovere ciò che consideriamo vergognoso di una bandiera equivale a cancellarla tutta
Le venti medaglie ai militari americani che nel 1890 compirono il massacro di Wounded Knee contro 300 nativi americani potranno essere conservate. Lo ha deciso ieri il governo Usa provocando a ruota l’ennesimo pandemonio degli ennesimi superbuoni. Stupida lezioncina, di nuovo, quindi, urge. Cioè. La bandiera di una nazione non rappresenta la parte cosiddetta buona della nazione. Ne rappresenta gli onori e gli orrori, le bellezze e le schifezze, le majorettes e la setta degli Hells Engels, Wouded Knee e la patetica Mamie di Via col Vento, rappresenta Travaglio e Lerner, quest’ultimo, in particolare, sia nella sua versione travagliesca, cioè canagliesca ma trasparente, sia in quella mascherata, cioè lerneriana, vale a dire almeno tre volte doppia.
La bandiera rappresenta quindi sia Trump, stronzo indicato comprensibilmente come tale, quanto il nobile Obama, alfiere di gonzi molto più à la page. Concludendo, rimuovere la parte considerata vergognosa di una bandiera equivale a cancellarla tutta. Si può fare, intendiamoci. Alla condizione, nel nostro caso, di una riforma costituzionale very, ma very woke, capace di alzare sul pennone più alto del Paese le sfolgoranti mutande del virtuosissimo Michele Serra, se già adagiate in candeggina da un mesetto.

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