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Jannik Sinner si curi subito il gomito (e tutto il resto)
Che il tennista guarisca subito e sia perfetto in tutto, altrimenti la stampa italiana saprà sicuramente appigliarsi a qualsiasi cosa pur di trovare un modo per ritirargli fuori quella vecchia storia del doping
È italianissimo, intendiamoci, e a parte il cretino che non manca mai, su Jannik Sinner non c’è discussione. Ma melius abundare: a casa Sinner si parla tedesco e alcune sottigliezze, tipicissime dello Stivale, potrebbero talora venir trascurate senza volerlo. In sostanza, il fraterno consiglio che ci sentiamo, non richiesti, di fornire al giovane Sinner, è questo: si curi subito il gomito, anzi, tutti e due i gomiti, aggiusti le ginocchia, i mignoli, gli alluci, le orecchie, si aggiusti la Tromba di Eustachio, si lavi bene i denti, i piedi, le ascelle e si faccia magari un bel clistere. Sia perfetto in tutto. E si alleni, si alleni, si alleni fino al parossismo: 24 ore al giorno? Sono perfino poche. Perché? Perché, Dio non volesse, se il ragazzino dovesse perdere la prossima partita, o facciamo le prossime due, mi gioco le palle che una Procura di Frabosa di Sopra, o di Ovindoli di Sotto, o di Pontremoli di Mezzo, o magari di Firenze (Firenze è sempre pronta all’uopo), saprebbe trovare un modo per ritirargli fuori quella vecchia storia del doping. O qualcosa di analogo. Proverebbe a linciarlo, a smontarlo, a ridurlo in pezzettini per fare in proprio la ruota del pavone. E la stampa italiana, conosciuta nel mondo per la sua autonomia dalle toghe, il suo “eroe ragazzino” lo spellerebbe vivo.