
Foto ANSA
Andrea's Version
Le mille vite di Alessandra Mussolini
Dagli sberloni in tivù alla fase dipietrista degli applausi alla galera, passando per essere madrina dei gay pride, fino all'approdo alla Lega dei celoduristi. Il girovagare dell'onorevole
Mussolini Alessandra, attrice, o quasi, l’interessante girovagare, il nonno, le cose buone di nonno, l’onorevole nazionale, l’onorevole europea, il Msi, viva il fascismo, poi An, viva sempre il fascismo, poi Forza Italia e lei, fascista di centro, imperversava in tivù da sciantosa-esperta; allora gli sberloni in tivù, gli starnazzi in tivù, i balli con le stelle, sempre in tivù, la più famosa dell’isola, il marito dalle manette facili, la fase dipietrista degli applausi alla galera, cioè, e alle chiavi da buttar via; poi, col marito capitano delle adolescenti arruolate a ore, si cambia fase, recuperiamo le chiavi; e una vita per dare addosso froci, finché: da oggi son frocia anch’io, disse, anzi, madrina dei gay pride; e quelli, fesse e fessi, che la cosa gli piaceva; però, ora però è passata e no, da adesso non son più frocia; da un paio di giorni, anzi, l’approdo alla Lega dei celoduristi, con quella bella maglietta tette in fuori e scritta sopra: “C’hann scassat o’ cazz!”. O’ cazz ‘e madame sta a piezz. E nuie, ce l’avimm scassat. Nuie. A éssa.



Andrea's Version