Nicola Gratteri (Ansa)

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Gratteri e vinci

Andrea Marcenaro

La strana presa di posizione del Corriere della Sera che vuole sputtanare chi ha denunciato la puttanata scritta dal duo Bacco&Giorgianni. Ma non c'è da stupirsi

 Non mi stupisce che il Corriere della Sera affidi a Gian Antonio Stella il tentativo di sputtanare chi ha denunciato la puttanata scritta dal duo Bacco&Giorgianni alla quale il dottor Gratteri ha dedicato quella schifezza di prefazione. Non mi stupisce che Stella si attacchi al fumo della pipa per dimostrare che saranno pure antisemiti i due autori del libro, con magari chi li presenta, però nel libro non c’è traccia della parola “ebreo”. Ma tu pensa. Non mi stupisce che l’autore della Casta, cioè di un volumaccio che sublimava la carne di porco con ciò che ne è seguito, diventi tanto legato all’esattezza degli accenti quando si tratti di definire se si stia parlando di una mascalzonata o non piuttosto di un libro scritto da mascalzoni. Né mi stupisce che il maggior giornale italiano, circondato dal coro fitto e muto dei minori, eviti scrupolosamente di buttare un occhio nella palta dentro cui si sta avvoltolando un pezzo importante della magistratura italiana e provi invece a staffilare chi non si rassegna a tacerne. Non mi stupisce, perché sono trent’anni che questa gentucola di basso conio gioca a Gratteri e vinci.

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.