Foto LaPresse

Andrea's version

Fino a prova contraria

Andrea Marcenaro

La pericolosa - e ahimè comune - dinamica secondo cui accusa equivale a condanna, potrebbe portare anche degli insperati vantaggi

Senti dire un po’ più spesso di qualcuno che ha imparato per esperienza, lungo decenni di cronache giudiziarie, come le persone indagate e sbattute in prima pagina vengano poi prosciolte di sovente ma con gravi danni collaterali. Che certamente è vero. Stravero. Mai commettere l’errore, però, di diventare unilaterali per l’altro verso. Le numerose vittime di inchieste giudiziarie piene soltanto d’aria (dove può perfino succedere che l’inquirente si pavoneggi) subiscono senz’altro i gravi danni chiamati collaterali. Questi riguardano loro stessi, le loro famiglie, i loro lavori poi diciamo pure, per comodità, la rovina di tutto il resto delle loro vite. Eppure è giusto ammettere che gli indagati e sbattuti in prima pagina e infine prosciolti producano, accanto ai danni, anche benefici collaterali di una qualche consistenza. La signora Fiorenza Sarzanini, persona mi dicono simpaticissima, tra l’altro, grazie a quei benefici collaterali è diventata vicedirettore del Corriere della Sera. Più che soldi, status.

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.