(Mike McCleary/The Bismarck Tribune via AP) 

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Quei trumpiani che potrebbero salvarci la vita

Andrea Marcenaro

Il lockdown permette di pensare molto, regala tempo a strafare. E allora arrivi a strane conclusioni 

Poi uno pensa ancora, dato che il lockdown regala tempo, a quell’America di merda innamorata del cialtrone senza scampo tolto (se Dio vuole) dai piedi. A quei teppisti che mai letto un libro, perennemente agganciati al tubo da cui sgorga la birra, ai razzisti che chiamano “mezza mulatta” una donna di valore come Kamala Harris; tutta gente che mena, che porta i figli nei supermarket ad ammirare le ultime mitragliatrici automatiche, con un’idea di cultura dove l’unica concezione consentita è la sua assenza e che bucherebbe il mondo da una parte all’altra per un misero barile di petrolio, insomma, pensa al peggio.

 

Pensa poi oggi e pensa poi domani, dato che il lockdown regala tempo a strafare, arrivi magari alla conclusione che quella massa irredimibile di figli di puttana, quella orrenda marmaglia infrequentabile, con Harley Davidson più droga da poco, potrebbe un domani risultare decisiva per liberarti dal fastidioso prurito sul collo che gli islamisti (quelli colti) tenderebbero a curarti col coltellaccio.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.