Ciriaco De Mita (foto LaPresse)

Rapina a casa De Mita, ma il peggio deve ancora arrivare

Andrea Marcenaro

Il drammatico racconto dell'ex democristiano sui ladri incappucciati a caccia di denaro

Ha fatto impressione vedere e sentire Ciriaco De Mita, lucidissimo novantenne, mentre racconta per filo e per segno la rapina avvenuta a casa sua, a Nusco, la moglie svegliata per prima, i ladri che si spacciano per finanzieri, lo spavento e il sangue freddo che i due anziani coniugi hanno dovuto, ma sono stati capaci di mantenere in quell’orrenda situazione. E l’orario, le due e mezza del mattino, e quei ladri incappucciati a caccia del loro denaro. Ecco, non pensiamo certo con queste parole di consolare i signori De Mita, e tanto meno di allarmarli ulteriormente, ma considerino questo: stanno circolando, proprio in questi giorni, due tipastri, uno con l’accento nordista, l’altro con inflessione più del sud, che si presentano casa per casa, a tappeto, con l’intenzione di rapinarci tutti. Il colpo del secolo. In pieno giorno, senza cappuccio, e se gli spari t’arrestano.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.