Andrea Orlando (Foto LaPresse)

Che bella la violetta, ricorda Andrea Orlando

Andrea Marcenaro

È un fiore virtuoso, sensibile e pudico, preferito dalle persone semplici e riservate

La viola, la violetta. È un fiore bellissimo, molto piccolo, che rinvia alla modestia. Zeus, il padre degli dèi, perdutamente innamorato della timida, dolce e riservata Viola, bellissima ninfa, la trasformò un giorno in una piccola giovenca bianca per proteggerla dall’ira di Giunone, tremendissima e gelosissima moglie. Le lacrime della ninfa vennero allora trasformate da Zeus in violette profumate che solo lei, ormai bianca giovenca, aveva il permesso di mangiare. È perciò il fiore preferito dalle persone semplici e riservate, la viola, di animo delicato e amorevole, sensibile e pudico. È virtuosa, anzi più che virtuosa, che due maroni, d’altronde. Ricorda molto il candidato Orlando.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.