Risiko Rai

“Arriva il toy boy di Orietta Berti” e tutto cambia. Nuovi vincitori, nuovi epuratori

Rai, di tutto, di più. Nuovi, i vincitori. E nuove, le nomine. Manco il tempo di vedere brillare le Cinque Stelle di Beppe Grillo e lo Spadone di Alberto da Giussano che in viale Mazzini, sede centrale della Radio Televisione di Stato, è ormai tutto un via vai per le pulizie di primavera: nuovo Cda, nuovi direttori, nuovi conduttori.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. La profezia di Fiorello – la divinazione che il grande showman fece dal palco di Sanremo – si avvera. I lettori ricorderanno: il Festival trionfava, Mario Orfeo Orfei detto Moiro – l’attuale direttore generale – se lo godeva tutto lo spettacolo ma Rosario, scorgendolo seduto in platea, glielo aveva detto: “Orfeo, attento, il 4 marzo si avvicina… dopo di che, a casa, si va a casa…”.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. “Arriva il toy boy di Orietta Berti, e si va a casa!”. E così è: vince Luigi Di Maio, indicato dalla Berti quale unico timoniere (finché la barca va…) e anche Orfeo, pur bravissimo, deve lasciare la circense tolda della Rai renziana. Al suo posto, già in possesso di 73 like – nonché indicato da Rocco Casalino che ne garantisce tutte le qualità manageriali – arriva un altro partenopeo ma anche partenapolitano, come Moiro. E’ Domenico De Masi, il teorico dell’ozio creativo.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. Nuovo Cda, intanto. Matteo Renzi difende con i denti quel poco che gli resta, cerca il meglio del meglio per la propria ridotta e poiché in consiglio vuole il mastino dei mastini – vuole, insomma, chi possa difendere con onore le insegne del Giglio Magico – ecco che punta dritto per Gianni & Riotto detto Johnny.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. La decisione di Renzi non può che addolorare profondamente, tra gli eroi del Giglio, il nostro a noi più caro: Joe. E Servegnini, allora, per la seconda volta, dopo un’altra profonda delusione (aveva scoperto Renzi consultarsi con Tommy-Tommy Cerino all’anagrafe Cerno e non, come faceva prima, con lui e solo con lui) ripete ciò che nessuno di noi avrebbe voluto ripetesse.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. E vecchi dolori! Servegnini s’è presentato davanti ai cancelli di viale Mazzini, s’è accovacciato accanto al Cavallo e lì, armato di katana, ha fatto harakiri mozzando in un sol colpo la sua proverbiale frangetta bianca da suora laica. Non senza essersi tolto, prima, aiutato dall’intera redazione di 7 (vero, Irene?), l’altrettanto suo proverbiale impermeabile bianco, che è quasi un’uniforme ormai.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. Collocato Johnny, in quota renziana, leghisti e cinquestelle si prendono tutto: Arturo Diaconale è confermato al Cda mentre Dino Giarrusso, mitica Iena, va al posto di Carlo Freccero che lascia ma per andare a dirigere la rete ammiraglia, Rai1. Successore di Monica Maggioni, alla presidenza della Rai, va da sé non c’è che un nome.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. Ci lavora da tempo, coltiva da sempre i rapporti con il portale Rousseau e non è certo sgradito alla Lega di Matteo Salvini. Non c’è da faticare per indovinare e non c’è che un nome, infatti, per la presidenza della Rai – anche dal Vaticano trapela un giudizio lusinghiero – ed è quello di Massimo Franco, autorevole editorialista del Corriere della Sera, pronto a fare di tutto e di più.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. Vi sarete chiesti – e se lo chiedono tutti – perché mai Di Maio sia vestito sempre da prima comunione. Ebbene, nel frattempo, l’ha fatta la prima comunione, neppure una settimana fa. C’è stata una grande e bella festa alla Link University organizzata da Vincenzo Scotti che, felicissimo all’idea di fare adesso da padrino di cresima, non ha tenuto conto di un temibile concorrente al traguardo della spalla di Di Maio.

 

Rai, di tutto, di più. Nuovi vincitori, altri epuratori. E altri accompagnatori. Appunto – di tutto, di più – ed è Massimo Franco ad appoggiare la propria mano sulla spalla di Luigi Di Maio per accompagnarlo innanzi al Vescovo. Dove può Franco, non arriva Scotti perché poi, Massimo e Luigino, coi loro abiti Facis, fanno pendant e la cerimonia della cresima si guadagna la diretta di Rai1 con due commentatori di vaglia: Ezio Mauro (che ha preso il posto di Flavio Insinna a “Cartabianca” su Rai3) e lo stesso Mario Calabresi, a sua volta chiamato a sostituire Bianca Berlinguer, per la prima volta nella storia repubblicana, sostituita e non più confermata (la trasmissione “Cartabianca”, va da sé, da adesso in poi è ribattezzata “Cartamario”).