Pensieri stupendi
Navigando tra i siti senza meta, saltando di palo in frasca sulla base della libera associazione, si incappa a volte in notizie bizzarre che fanno riemergere ricordi rimossi da molto tempo.
Navigando tra i siti senza meta, saltando di palo in frasca sulla base della libera associazione, si incappa a volte in notizie bizzarre che fanno riemergere ricordi rimossi da molto tempo. In pratica, quanto di più simile a una seduta psicanalitica si possa avere a buon mercato. In ogni caso, per quanto caro sia il vostro piano tariffario di internet, sempre molto più economico di uno psicoterapeuta.
Qualche notte fa sono capitato sul sito degli Annals of Improbable Research, una serissima rivista di scienza satirica che non mi capitava più di incrociare da anni. Per quelli che non la conoscono eccovi qualche esempio dei premi Ig Nobel (si legge Ignobel, ma viene detto amichevolmente Ig) che dal 1991 l'AIR attribuisce annualmente alla crème della scienza contemporanea distintasi con i progetti più meritevoli. Dei biologi norvegesi misurano gli effetti di birra, aglio e panna acida sull'appetito delle sanguisughe; un professore statunitense somministra il Prozac alle cozze; un veterinario di New York preleva acari dall'orecchio di un gatto, li inserisce nel proprio e annota le conseguenze; un fisico inglese individua il metodo ottimale per inzuppare un biscotto; un uomo si punge un dito e per cinque anni emana un odore fetido, senza che i medici riescano a curarlo; due sposi senza figli inventano una centrifuga per aiutare le donne a partorire; e, dulcis in fundo, il premio Ig Nobel per la Pace attribuito alla Marina britannica che ingiunge alle truppe di non sparare proiettili di mortaio ma di limitarsi a dire "Bang". E via di questo passo. Ciò che distingue queste stranezze da delle pure e semplici goliardate è l'inappuntabile apparato teorico, metodologico e sperimentale di cui sono corredate e che il Comitato dei saggi Ig Nobel pubblica affinché chiunque possa verificarlo nei minimi particolari. Non a caso i vincitori sono invitati alla cerimonia di premiazione che si svolge in ottobre all'università di Harvard alla presenza di insigni personalità che, non di rado, comprendono anche dei veri premi Nobel.
La notizia che mi ha colpito l'altra notte riguardava un'iniziativa di Snoop Dogg. Ora, per quelli che non sbavano per le tendenze musicali black d'oltreoceano, basti dire che Snoop Dogg, noto anche come The Bigg Boss Dogg, Bigg Snoop Dogg, Snoop D-O Double G o Snoop Doggy Dogg è un signore sulla quarantina scarsa che fa il rapper, il produttore, l'attore e il conduttore tv. Se volte saperne di più, su Youtube ci sono svariati suoi video dove da solo o con altri colleghi rapper dal cavallo dei pantaloni molto basso, dalle auto veloci e dalle ragazze non propriamente uscite dalle Orsoline, canta – o meglio snocciola – i suoi alati testi dove una parola su due è “motherfucker”. Insomma, il tipo che ogni padre prega tutte le sere che la figlia adolescente non gli presenti mai come proprio fidanzato. Ora accade che il caro Snoop abbia avanzato una richiesta per affittare l'intero stato del Liechtenstein come location del suo prossimo video. Sfortunatamente, come riporta il Mirror del 29 giugno, Karl Schwärzler, il responsabile di Xnet, la società che cura l'affitto del principato alpino, ha detto che il progetto è sfumato perché pare che lo staff di Snoop Dogg (probabilmente gente uscita direttamente da qualche scena tagliata di Pulp Fiction) avesse troppa fretta. Peccato.
Non so voi, mai io non sapevo neppure che fosse possibile affitare un intero paese. Eppure dal 2003 si può. Non a caso, nello stesso anno Karl Schwärzler e il Liechtenstein sono stati insigniti dell'Ig Nobel per l'economia – cito dalla motivazione ufficiale – “per aver reso possibile affittare l'intero paese per convention, matrimoni, bar mitzvahs e altre riunioni”. Letta la notizia mi sono eccitato e ho scoperto che basta andare su www.rentavillage.com (che è un'altra emanazione di quegli indemoniati della Xnet) per affittare una mezza dozzina di pittoreschi villaggi di Austria, Germania e Svizzera o, pagando un po' di più, tutto un paese, il Liechtenstein appunto. Con una spesa variabile da 320 a 530 dollari al giorno a persona – per gruppi fino a 1.200 people – è possibile accedere agli hotel, ai ristoranti, ai club sportivi e agli altri luoghi di incontro di tutto il Liechtenstein e perfino rinominare le vie cittadine con nomi che abbiano un senso per l'azienda pagante o apporre il proprio logo sulle montagne o battere moneta propria per tutto il tempo della convention. Già mi immagino quello che potrebbe accadere se la cosa dovesse prendere piede tra gli industrialotti del nostro Nord-Est. Rabbrividiamo.
Ho passato un'altra ora tra iniziative di marketing estremo e una notevole ricerca sulla dinamica di caduta del toast sempre dalla parte con il burro – parrebbe che legandone uno con il lato imburrato verso l'alto sulla schiena di un gatto, postulato che questo cade sempre sulle quattro zampe, sia possibile produrre un moto di rotazione perpetuo – e poi sono andato a letto, esausto. E ho sognato. Ho sognato Tremonti con una calcolatrice che sfogliava con l'occhio cupido dei depliant dei faraglioni di Capri, del Colosseo, della laguna di Venezia e della Costiera Amalfitana. Mi sono svegliato tutto sudato.


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