L'equilibrio eclettico di Palazzo Maffei: casa museo per Verona

In mostra la collezione di Luigi Carlon dal '300 ai contemporanei

    Verona, 18 feb. (askanews) - Si provano diverse sensazioni entrando nella casa museo di Palazzo Maffei a Verona, dove l'imprenditore e collezionista Luigi Carlon ha deciso di creare un nuovo spazio museale pubblico, nel quale l'antico e il classico dialogano intensamente con il moderno e il contemporaneo. Un luogo che viene naturale pensare come "eclettico" dal punto di vista delle opere in mostra, ma che in realtà a noi sembra rappresentare più un percorso dentro la storia dell'arte, affrontato da una prospettiva personale, ma che, alla fine, restituisce una narrazione che non è solo quella del collezionista Carlon.

    "Bisognava dare alle opere uno spazio vitale - ha raccontato l'imprenditore ad askanews - perchè le opere devono essere viste in modo giusto, in modo razionale. Anche l'illuminazione in casa non può essere quella di una casa museo, io in casa avevo un'illuminazione normale che non valorizzava le opere. E quindi sono andato logicamente su questa strada".

    Affacciato su Piazza delle Erbe, Palazzo Maffei è un importante edificio secentesco e, attraverso una ampia teorie di stanze, ospita ora cinque secoli di arte, dalla pittura veronese del Trecento ai tagli di Lucio Fontana, dalle vedute del Settecento alla sorprendente "Cloud" del quarantenne argentino Leandro Erlich. Solo per citare alcuni nomi, ma l'elenco sarebbe lunghissimo: Burri, Picasso, Van Wittel, Boldini, De Chirico, Wahrol, oltre a tanto Futurismo italiano. Con i più i neon di Maurizio Nannucci ad accogliere il visitatore all'ingresso.

    "Questa è una casa-museo - ha aggiunto Luigi Carlon - quindi non è una mera esposizione dio opere in modo freddo, la sento come una casa mia, una seconda casa dove posso venire volentieri, guardo le mie opere, sto seduto e le osservo, come prima a casa, ma meglio di prima. A casa mia sono rimaste altre opere, quindi adesso ho due case dove godere le opere".

    L'impianto espositivo vuole espressamente suscitare emozioni e "corto circuiti emotivi" e la sensazione è che ci riesca, grazie alla creazione di un equilibrio instabile e stimolante all'interno di ciascuna sala. Quello che è certo è che Palazzo Maffei oggi rappresenta una realtà museale forte per la comunità di Verona e, trattandosi di una città di grande turismo, anche per i visitatori che vengono da fuori.

    A cura di Askanews