Caso Siri in Cdm mercoledì 8 maggio, ancora liti nel governo

Salvini: tappatevi la bocca. Di Maio: crisi se solo se vuole Lega

    Milano, 6 mag. (askanews) - Il caso Siri continua a dividere il governo, alla vigilia delle elezioni europee del 26 maggio 2019. Le dimissioni - richieste dai 5 stelle e dal premier Conte - del sottosegretario ai Trasporti leghista, indagato per un presunto caso di corruzione nell'ambito di un'inchiesta in cui sono coinvolti anche personaggi ritenuti vicini alla mafia, sarà

    al centro di un CdM convocato per mercoledì 8 maggio alle 10 del mattino.

    Nelle ultime ore c'è stato un botta e risposta a distanza tra Salvini e Di Maio con il primo che durante un comizio a Roma ha invitato i suoi compagni di governo a "tapparsi la bocca" mentre il secondo dalla trasmissione di La7 "Non è l'Arena" ha ribadito: "Non ci si tappa la bocca con la corruzione".

    Il vicepremier pentastallato, tornando sull'argomento, ha tuttavia ribadito che il governo nonostante le beghe non rischia la crisi "a meno che non sia la Lega a chiederla dopo l'eventuale voto in Consiglio dei Ministri".

    Lo stesso Armando Siri, intanto, ha smentito anche le presunte irregolarità nell'acquisto di una palazzina a Milano al centro di una inchiesta giornalistica della trasmissione Rai "Report". "L'acquisto è avvenuto con una procedura regolare e trasparente nel rispetto di tutte le norme vigenti, comprese quelle anti riciclaggio", ha detto il sottosegretario, annunciando querele per chi sostenesse il contrario.

    Intervenendo sulla questione il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, appena dimesso dall'ospedale in seguito a un intervento per un'occlusione intestinale, ha ribadito che il governo giallo-verde ha le ore contate.

    "Non è possibile - ha detto - avere un coacervo di persone così distanti che sembra non sappiano fare bene che una sola cosa: litigare".

    A cura di Askanews