Libia, Conte: Italia preoccupata per l'escalation di violenza

"No a soluzioni militari, l'opzione politica è l'unica possibile"

    Roma, 11 apr. (askanews) - "Gli ultimi sviluppi della situazione in Libia sono motivo di forte preoccupazione per l'Italia, così come lo sono e devono esserlo per l'Europa e l'intera comunità internazionale".

    Il premier Giuseppe Conte, intervenendo in aula alla Camera dei deputati, a Roma, nel corso di una informativa urgente sulla situazione in Libia, non ha nascosto sentimenti di apprensione per l'escalation di violenza in corso nel Paese, dove le truppe dell'autoproclamato esercito nazionale libico, fedele al generale Khalifa Haftar hanno, di fatto, lanciato un colpo di stato militare contro il governo di unità nazionale (Gna) di al-Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale.

    Il bilancio di questa offensiva militare si aggrava di ora in ora e conta già diverse centinaia di vittime, tra cui anche civili.

    Conte ha confermato di aver avuto contatti diretti con gli emissari di Haftar e al-Serraj e, in accordo con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ribadito che la soluzione politica resta l'unica opzione disponibile.

    "Su impulso italiano - ha ricordato Conte - il 5 aprile scorso i Ministri degli Esteri dei Paesi G7 hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla situazione in Libia, che ben fotografa la nostra posizione. I Ministri hanno in particolare riaffermato che non esiste una soluzione militare al conflitto

    libico, reiterato il pieno sostegno al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Guterres e al suo Rappresentante speciale Salamé per trovare una soluzione allo stallo politico verso elezioni credibili e pacifiche, in linea con quanto convenuto da ultimo nella Conferenza di Palermo".

    Sulla vicenda sono intervenuti anche i vicepremier Salvini e Di Maio. "Se qualcuno per business gioca a fare la guerra, con noi ha trovato il governo sbagliato e con me il ministro sbagliato", ha detto Salvini, commentando il presunto ruolo di Parigi in sostegno all'offensiva di Haftar. "Non servono prove di forza - ha ribadito Di Maio - è inutile che qualcuno faccia il duro o dica 'ci penso io', l'unica cosa che questo governo deve fare è tenere in sicurezza l'Italia, le sue aziende e il Mediterraneo, supportando il piano delle Nazioni Unite".

    A cura di Askanews