Confimi Meccanica: ridurre il cuneo in cambio di formazione 4.0
Per le nuove assunzioni; tavola rotonda su manifatturiero a Roma
Roma, 2 apr. (askanews) - Più operai specializzati e meno tute blu. Due imprenditori su tre, infatti, hanno difficoltà nel reperire personale specializzato. Della necessità di maggiore formazione, competenze e innovazione nell'industria manifatturiera, che rappresenta il 30% del Pil italiano e che più di altri settori ha imboccato a tutta velocità la strada dell'industria 4.0, si è parlato al tavolo di confronto tra imprenditori e istituzioni promosso da Confimi Impresa Meccanica in vista dell apertura della fase negoziale del rinnovo del contratto nazionale del lavoro.
All'incontro "Come cambia il lavoro nell industria manifatturiera" - organizzato a Roma con il supporto di Consenso Business Unit del gruppo Hdrà - Confimi Meccanica ha proposto tramite il suo presidente Riccardo Chini, "la riduzione del cuneo fiscale sulle nuove assunzioni", in cambio di "una formazione sulle nuove tecnologie".
"Industria 4.0 è un modo per affrontare il tema della digitalizzazione delle attività manifatturiere e noi siamo fermamente convinti che si debbano utilizzare anche i contratti di lavoro per poter preparare il terreno in termini anche di formazione, in termini anche di inserimento dei giovani al lavoro in modo tale che ciò che serve per fare industria 4.0 sia disponibile".
In rappresentanza dei sindacati di categoria sono intervenuti Nicola Alberta segretario nazionale FIM - CISL e Luca Maria Colonna segretario nazionale UILM - UIL.
"Rilanciare l'industria vuol dire far ripartire gli investimenti e quindi sostenere le aziende che investono, tra gli investimenti rilevantissimi, c'è quello delle competenze, della valorizzazione dei lavoratori, uno dei deficit che abbiamo è un deficit di innovazione, ma anche di competenze", ha detto Alberta.
"È chiaro che la digitalizzazione è un dato di fatto, non possiamo nè opporci, nè respingerla. Dobbiamo cercare di individuare insieme le soluzioni e le proposte per far sì che questa digitalizzazione sia un'opportunità e non sia una ragione di crisi", ha aggiunto Colonna.
E sulla bocciatura di Quota 100 e Reddito di cittadinanza da parte dell'Ocse, Gianni Girotto, presidente della decima Commissione permanente Industria, Commercio, turismo del Senato, ha replicato:
"Se l'Ocse vuole farci ritornare a una politica di austerity che ha dimostrato ampiamente di essere assolutamente pro-ciclica, quindi di essere qualcosa che peggiora la situazione credo che non ci sia neanche bisogno di commentare".
A cura di Askanews