Cadavere bruciato a Milano, fu fatto a pezzi con un'accetta
Il pm Paolo Storari: fermati due colombiani di 37 e 20 anni
Milano, 1 apr. (askanews) - Prima lo hanno aggredito, lo hanno accoltellato e lo hanno ucciso tagliandoli la gola, poi lo hanno fatto a pezzi con un'accetta, tagliandogli la testa, le gambe e i piedi, e lo hanno messo in un grosso trolley che hanno caricato su un carrellino spingendolo fino al gabbiotto dei rifiuti condominiale dello stabile via Cascina dei Prati 25, dove hanno abbandonato il trolley, lo hanno cosparso di benzina e gli hanno dato fuoco. È la ricostruzione degli investigatori della squadra mobile di Milano che, coordinati dal pm Paolo Storari, ieri hanno fermato due cittadini colombiani: un 37enne con tre precedenti per furto che è stato accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà, e un ventenne incensurato in Italia dove è giunto circa un mese fa, accusato di vilipendio, soppressione e distruzione di cadavere in concorso con con il 37enne. La vittima è un uomo, presumibilmente loro connazionale che, al momento, non è stato ancora compiutamente identificato. l'impronta di un polpastrello che non si era carbonizzato, non risulta nella banca dati italiana sulle impronte digitali (Afis), e perché questo è stato chiesto la collaborazione delle autorità colombiane.
Nel corso di una conferenza stampa a palazzo di giustizia a Milano, Storari ha spiegato che l'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite, probabilmente alimentata dall'elevato tasso alcolico, "per ruggini pregresse probabilmente riferibili a quando vivevano tutti in Colombia", tra alcuni partecipanti alla grigliata organizzata nell'abitazione con giardino dove viveva il 37enne, distante a circa 800 metri dal luogo dove il cadavere è stato ritrovato dai vigili del fuoco chiamati da una persona che era affacciata alla finestra del palazzo.
È stato un vicino di casa del presunto omicida a segnalare alla polizia che la sera di sabato scorso "dei ragazzi avevano litigato durante una festa nella vicina abitazione", e che dopo "qualcuno si era messo a pulire la strada". Nell'abitazione del 37enne, i poliziotti hanno trovato l'accetta e il carrellino sporchi di sangue.
A cura di Askanews