Amaro Braulio, il liquore alpino con oltre 140 anni di storia
Dal 1875 una famiglia di Bormio custodice una ricetta segreta
Bormio, 28 mar. (askanews) - L'Amaro Braulio nasce in Valtellina, in un labirinto di cantine che si snoda in profondità tra mille cunicoli sotto la città vecchia di Bormio. Un luogo ricco di storia, fra le montagne e le sorgenti d'acqua calda. È qui che da oltre 140 anni una famiglia si tramanda di generazione in generazione una ricetta segreta che oggi è custodita gelosamente da Edoardo Tarantola Peloni.
"L'amaro Braulio ha origine nel 1875. Il mio bisnonno ha creato un infuso di piante officinali. Il nome viene dal Monte Braulio dove mio bisnonno raccoglieva gli ingredienti della ricetta", ha spiegato.
Tutto è nato con la farmacia di famiglia. Il dottor Francesco Peloni saliva sul monte Braulio, nel parco dello Stelvio, per raccogliere erbe aromatiche, bacche e radici che insieme all'acqua e all'alcol costituscono la miscela dell'amaro. Veniva prodotto in poche piccole botti disposte sotto la farmacia dove poi era venduto. Piano piano la produzione è cresciuta e i cunicoli sono aumentati, fino a costituire una piccola città sotterranea.
"Ci stiamo allargando a livello di cantine - ha spiegato Peloni - L'invecchiamento oggi ha una certa capacità. Lo scopo è di raddoppiare la produzione: dobbiamo quindi triplicare l'invecchiamento, quindi arrivare ad avere una capacità di invecchiamento di quasi tre milioni di litri".
Dal 2014 Braulio è entrato a far parte del Gruppo Campari che continua a promuovere l'amaro nel rispetto della tradizione e del legame con il territorio. Dai 700 mila litri annuali nel 2018 sono diventati 1.100mila. E nel 2019, l'obiettivo è quota 1,3 milioni. Edoardo Peloni, ogni giorno, continua a supervisionare la produzione con la stessa passione dei suoi avi e seguendo ancora i fogli con le istruzioni scritte a mano dal bisnonno. Della ricetta segreta sappiamo solo che nella miscela ci sono: genziana, ginepro, assenzio e achillea moscata. "La ricetta è composta di piante officinali. Il segreto non è solo nel non sapere quali sono gli ingredienti, ma il vero segreto è saperli riconoscere e lavorare. Tutta la produzione deve essere fatta in un certo modo rispettando la ricetta originale".
Non è un segreto invece il modo di bere l'amaro. "L'amaro Braulio viene bevuto a fine pasto. Essendo un mix di erbe l'ideale è berlo liscio, a temperatura ambiente", ha concluso Peloni.
A cura di Askanews