Mattarella: guardare al futuro, no a prigionieri del presente

Paese ragioni in termini di decenni, sarebbe sufficiente

    Milano (askanews) - È un invito a guardare avanti, attraverso la forza della cultura, quello rivolto a Milano dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, agli studenti della Iulm in occasione dei 50 anni dalla fondazione dell'ateneo. "È questo che contrassegna l'esigenza che tutti avvertiamo, questa capacità di guardare al futuro, di non essere prigionieri catturati dal presente, condizionati dal contingente. Il rettore ha ricordato un detto di Confucio. Non pretendo, non aspiro, che il nostro Paese ragioni in termini di secoli, sarebbe ampiamente sufficiente, sarei pienamente soddisfatto, se ragionasse in termini di decenni con la capacita di essere pronti a affrontare il futuro e progettarlo".

    "L'amore per la cultura - ha aggiunto il Capo dello Stato - è amore per sé stessi, amore per il futuro, il proprio e quello comune" e anche l'Europa, ha osservato, è attraverso la sua cultura che ha sviluppato il suo futuro. "In mezzo a tanti ritardi, tanti errori, tanti scontri fratricidi, tanti orrori, ma il suo tessuto culturale comune, che ha sempre superato i suoi confini, ha consentito all'Europa di andare avanti, di progredire con la capacità e che la cultura le ha trasmesso e assicurato di andare oltre il presente". Un tema evocato anche dal cantautore Roberto Vecchioni, che ha ricevuto un diploma ad honorem in Arti del racconto, secondo il quale è solo la cultura che ci permette di alzare lo sguardo.

    A cura di Askanews