A Roma ecco il primo Tempio mormone d'Italia, "lo sfarzo per Dio"

Tre piani, materiali di lusso, giardini aperti a tutti

    Roma, 5 feb. (askanews) - E' il più grande d'Europa e il primo Tempio in Italia dedicato ai fedeli del culto della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, meglio noti come mormoni. Impossibile non vedere questa guglia, anche da lontano. E' nella periferia Nord-Est di Roma, a pochi metri dal G.R.A. e dal centro commerciale Porta di Roma.

    Sette anni e mezzo per costruirlo. Qui prima c'era un casale con una cinquantina di ulivi, poi ricollocati nei giardini. La struttura è immensa. Un centro religioso e culturale che si estende per sei ettari e comprende un edificio polifunzionale, un centro visitatori, una foresteria con un centinaio di posti.

    Alessandro Dini-Ciacci, responsabile della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in Italia: "Abbiamo portato il tempio più vicino ai membri della Chiesa in Italia che prima andavano in altri paesi, è a Roma perché è la Capitale, un punto centrale della Penisola e non poteva mancare la nostra testimonianza di Cristo".

    "Questo tempio non servirà non solo i membri della Chiesa in Italia, anche quelli di Malta, Cipro, della Grecia, Romania e Albania".

    Il tempio è aperto per le visite fino al 16 febbraio, poi sarà esclusivamente per i membri della Chiesa. Gli spazi esterni, gli ordinati giardini, la piazza concepita come un Foro Romano con fontane e giochi d'acqua e il centro visitatori, resteranno invece aperti a tutti.

    Il 162esimo tempio al mondo di questo credo, il dodicesimo in Europa, si sviluppa su tre piani, per 18,25 metri. Sulla guglia est, alta più di 40 metri, c'è la statua dorata dell'antico profeta Moroni. Un'opera imponente e sfarzosa, all'interno tutto è curato nei minimi dettagli e realizzato nei materiali più pregiati.

    La sensazione entrando è di essere in una casa lussuosa con varie sale, ognuna con una sua funzione. Perché, spiega Dini-Ciacci, il tempio è la casa di Dio, ed è così sfarzosa perché a Dio bisogna esprimere il massimo. Qui gli si fanno promesse, si prendono impegni con Dio, si celebrano cerimonie come il battesimo e il suggellamento, cioè il matrimonio.

    Il progetto di uno studio americano è arrivato in Italia per

    adeguarsi alle normative. I materiali scelti vengono da tutto il mondo ma si è cercato di prediligere il territorio.

    Maria Camilla Rubei, responsabile della Cg EdilCoop che ha eseguito i lavori e ha coordinato circa 300 società tra italiane e straniere:

    "Marmi da Carrara, da Tivoli il travertino, vetri di Murano, usati per le cristallerie e le illuminazioni", "I legni, per esempio il ciliegio è americano, lavorato e installato da ditte italiane".

    E ancora moquettes intagliate a mano, lapislazzuli, cristalli Svarovski, affreschi, vetrate con il disegno del ramo di ulivo che cresce man mano che si sale, soffitti decorati in foglia d'oro. "La Chiesa quando progetta un tempio cerca degli elementi comuni al territorio dove verrà poi costruito, per Roma hanno scelto il disegno di Michelangelo per la piazza del Campidoglio e la foglia d'ulivo".

    L'ulivo, infatti, oltre a essere caratteristico del posto, ha una forte simbologia cristiana. E il numero delle foglie decorative aumenta salendo ai piani superiori, come il fogliame sugli alberi, anche per sottolineare come la vicinanza a Dio renda più ricchi, spiegano.

    Impossibile non domandarsi chi ha finanziato tanto lusso. "Tutto è stato realizzato grazie alla fede dei membri della Chiesa che applicano un principio biblico, la legge finanziaria del Signore, la decima".

    A cura di Askanews