Milano, pacco dono di rifiuti di Greenpeace contro Black Friday

L'azione in pieno centro lancia la Make something week

    Milano (askanews) - Nel centro di Milano, all'ombra del Duomo e nel pieno degli acquisti per il Black Friday, è comparso un enorme pacco dono composto da rifiuti in plastica, su cui campeggia la scritta "Il regalo che il Pianeta non vuole".

    È il simbolo scelto da Greenpeace e piazzato in una via dello shopping milanese per eccellenza, Corso Vittorio Emanuele II, per protestare contro il consumismo eccessivo, come ha spiegato ad askanews la responsabile del progetto "Make something week", Giorgia Monti: "Questo è proprio il simbolo di eccesso di prodotti usa e getta, di una mentalità irrispettosa che si ferma poco a pensare alle conseguenze per l'ambiente in termini di utilizzo di risorse e di inquinamento. Noi vorremmo far riflettere le persone a non comprare nulla ma fare qualcosa, partecipando alla 'Make something week', un festival di una settimana che si svolgerà in tutto il mondo con oltre 300 eventi in 38 paesi diversi".

    La "Make something week" si svolgerà dal 23 novembre al 2 dicembre e prevede decine di eventi in tutta Italia. L'invito di Greenepace è quello di portarci i bambini, farli partecipare ai laboratori per imparare a costruire cose, riparare, riutilizzare e dare nuova vita a oggetti inutilizzati e soprattutto comprare meno, perché riciclare non basta.

    "L'alternativa è assolutamente la riduzione", ha spiegato Giorgia Monti, elencando quali azioni concrete si possono mettere in pratica per difendere il Pianeta. "Un recente rapporto dell'Onu ci dice che se continuiamo così quadruplicheremo per il 2050 i volumi di plastica che mettiamo nell'ambiente, questo non è sostenibile perché se il riciclo è una parte della soluzione, non è la soluzione come vogliono farci credere le grandi aziende".

    "Il Pianeta non è usa e getta" recita lo slogan di Greenpeace, mentre lo sono i rifuti in plastica recuperati dall'associazione ambientalista per realizzare il pacco regalo gigante.

    A cura di Askanews