Festa per 25 anni di Bandabardò: siamo sempre noi e ci rinnoviamo
Erriquez: dischi costano e vogliamo suonare dal vivo. Useremo web
Roma, (askanews) - 25 anni di carriera per la Bandabardò, gruppo fiorentino di rock e folk nato nel '93, una delle live band più vitali in Italia. Un evento da festeggiare sul palco della loro città, Firenze, il 7 dicembre al Nelson Mandela Forum.
"La Grande Festa della Bandabardò" sarà un concerto con ospiti amici: Tonino Carotone, Carmen Consoli, Max Gazzè, Piero Pelù e i Modena City Ramblers che per l occasione tornano a cantare con Cisco, hanno raccontato "Erriquez", ovvero Enrico Greppi cantante, chitarrista, fondatore ed ideologo del gruppo e Alessando M. "Finaz" Finazzo, chitarrista.
"Sarà una cantata di varie ore in cui faremo di tutto". Una festa che risponde in pieno a quello che volevano essere e sono ancora oggi, dopo 25 anni.
"Siamo cambiati fisicamente, avoglia a far ginnastiche varie e una vita come la nostra in cui sprigioni tante energie..., forse resti giovane ma qualche acciacco dell'età si vede, ma non siamo cambiati nell'idea di come fare questo lavoro. Noi abbiamo iniziato con l'idea di far cantare. Non vogliamo l'applauso ma la complicità dalle persone".
E ai loro concerti, dicono, c'è sempre più pubblico. Tre generazioni, nonni, genitori e nipoti.
"Cantano e si divertono, è un momento di libertà".
"Questo era l'unico progetto che abbiamo formulato, ci siamo detti scriviamo le cose che ci piacciono, e andiamo avanti finché dura, dopo 25 anni hanno cambiato lavoro tutti i nostri denigratori e chi ci disprezzava non c'è più, per cui siamo ben felici".
La festa è iniziata con un tour lungo un anno e una nuova versione di "Beppeanna".
"Beppeanna ha la fortuna di essere di un'immediatezza spietata, l'abbiamo rifatta e ricantata con Gazzè, Carmen Consoli, Caparezza, Silvestri e Stefano Bollani".
Niente album celebrativo dei 25 anni, anzi. La banda punta a rinnovarsi.
"C'è un progetto di cambiare radicalmente il punto di vista, fare dischi è costoso, anche emotivamente, è un progetto lungo e faticoso che toglie tempo a quello che noi vogliamo fare, cioè suonare dal vivo. Allora faremo come i giovani, che fanno un pezzo e lo mettono sul web gratis, io credo sia un buon modo per rinfrescare, e far sentire quello che abbiamo da dire...".
A cura di Askanews