Radiomica, la nuova frontiera della diagnosi per immagini

Convegno promosso da Cdi a Milano. Il 19 novembre a Napoli

    Milano, (askanews) - Applicare l'intelligenza artificiale insieme alla genetica per interpretare le immagini radiologiche e permettere così ai medici di fornire diagnosi e prognosi più accurate e calibrate sulle esigenze dei singoli pazienti. E' la radiomica al centro del convegno "Radiomica: il futuro è qui", organizzato dal Centro Diagnostico Italiano svoltosi a Milano il 27 ottobre e a Napoli il prossimo 19 novembre presso la Città della Scienza. Grazie all'intelligenza artificiale e alla potenza di calcolo dei computer di oggi è infatti possibile analizzare approfonditamente migliaia di immagini diagnostiche, cogliendo dettagli difficili da notare per l'occhio umano perché di dimensioni molto piccole, come quelle di un pixel, o perché ricorrono in maniera troppo discontinua nei pazienti.

    Giuseppe Scotti neuroradiologo del Centro Diagnostico Italiano e fra gli organizzatori del convegno: "Con l'intelligenza artificiale ci si aspetta che grazie all'aiuto del computer, in grado di analizzare più a fondo le immagini radiologiche se ne ricavino maggiori informazioni che l'occhio del radiologo forse non è in grado di vedere e utili pertanto a capire quale sia la terapia migliore per il paziente e migliorare anche la prognosi".

    Più che l'immagine diventa così centrale il dato, cioè l'informazione o big data. Bradley J. Erickson, neuroimaging Mayo Clinic, Rochester: "La radiomica e l'intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui analizziamo le immagini radiologiche. In passato le immagini si studiavano ricavandone interpretazioni. Con l'intelligenza artificiale invece riusciamo a essere molto più quantitativi, possiamo misurare i volumi delle strutture, identificare la consistenza dei tessuti e avere dei dettagli impensabili in passato. Ad esempio possiamo individuare i marker molecolari dei tumori che sono molto importanti per identificare le terapie più adeguate".

    Fra le applicazioni della radiomica cui sta lavorando il Centro Diagnostico Italiano, c'è la diagnosi del neurinoma del nervo acustico, un tumore benigno del cervello. La radiomica serve per identificare i pazienti da trattare con la radiochirurgia attraverso l'avveniristico Cyberknife, un acceleratore lineare montato su un braccio robotico che può assumere oltre 1.500 posizioni differenti intorno al paziente, e monitorare i risultati ottenuti. Per essere sfruttata al meglio la radiomica implica anche una evoluzione della figura del radiologo che deve essere sempre più una cerniera fra i medici e i nuovi sistemi di analisi sempre più automatizzati e guidati da algoritmi.

    "Il senso di questi convegni è proprio quello di renderci consapevoli della necessità di stare dietro a queste evoluzioni in modo da esserne co-protagonisti insieme a chi le fa", ha concluso Scotti.

    A cura di Askanews