"Trip di Don Chisciotte", un viaggio nella libertà della fantasia

Francesco Giuffré regista dello spettacolo del Teatro Patologico

    Roma, (askanews) - "Il trip di Don Chisciotte è un viaggio nell'immaginazione. Don Chisciotte è un po' l'emblema dell'immaginazione, quindi la nostra riduzione del testo di Cervantes parla di questo: di quanto perdiamo un po', da quando siamo bambini e cresciamo, l'uso dell'immaginazione. Abbiamo l'obbligo di metterci delle maschere, non va bene più piangere, non va bene più ridere, ma dobbiamo omologarci": così Francesco Giuffré, regista de "Il trip di Don Chisciotte", spettacolo del Festival del Teatro Patologico in programma al Teatro Eliseo a Roma dal 12 al 14 ottobre.

    "Invece i ragazzi del Teatro Patologico, come i bambini, hanno un'immaginifico enorme. Lo spettacolo parla di questo: della potenza di immaginare. Quando sei bambino un pezzetto di legno diventa un castello o un principe, a seconda di quello che l'immaginazione ti fa vedere", ha sottolineato il regista, che da un paio d'anni lavora con la compagnia formata da ragazzi disabili creata da Dario D'Ambrosi.

    "Ho creato questa società un po' infernale, dove tutti indossiamo una maschera, che fortunatamente i ragazzi si leveranno e si mostreranno per la bellezza che hanno. Sarà un piccolo viaggio nella libertà della fantasia", ha aggiunto.

    "Nelle mie corde di regista non finirà bene, perché ritornerà questo mondo oscuro e l'unico è Don Chisciotte che alzerà la spada alla fine, che è interpretato da Paolo, attore straordinario del Teatro Patologico", ha sottolineato.

    "Lavoro da un paio d'anni con loro al Teatro Patologico. Tutto l'anno facciamo dei corsi di teatro e lo spettacolo è la punta dell'iceberg di un lavoro enorme. Il viaggio è più interessante dell'arrivo come sempre", ha concluso.

    A cura di Askanews