Nave Diciotti, Save the Children: non possiamo negare assistenza

"Mettere in primo piano la protezione soprattuto dei minori"

    Catania (askanews) - Il procuratore di Agrigento Luigi

    Patronaggio è salito a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, ormeggiata al porto di Catania con a bordo 177 migranti salvati nel Canale di Sicilia ai quali però il Ministero dell'Interno ha negato lo sbarco. Il magistrato è titolare dell'inchiesta, al momento a carico di ignoti, sul trattenimento dei profughi a bordo della nave militare italiana. Qualcuno, come lo scrittore Roberto Saviano, ventila addirittura l'ipotesi del "sequestro di persona".

    L'associazione umanitaria Save the Children da giorni segue la vicenda lanciando un allarme sulla situazione delle persone a bordo, in particolare dei minori come ha spiegato Giovanna Di Benedetto.

    "È da sette giorni che i migranti sono a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera - ha detto - un periodo lunghissimo per chi, come loro, è già fortemente provato. A bordo ci sono minori, ci sono donne, ci sono persone che sono state in Libia un periodo lunghissimo nei centri di detenzione, anche un anno, un anno e mezzo, con tutto quello che questo significa in termini di violenze di ogni tipo e di torture. Non si può negare lo sbarco in un porto sicuro e l'assistenza necessaria a queste persone. Bisogna trovare una soluzione immediata che metta in primo piano la protezione delle persone, sopratutto dei più vulnerabili come i minori e il rispetto dei loro diritti".

    Al termine del sopralluogo Patronaggio ha dichiarato che a bordo ci sono già diversi casi di scabbia e che almeno i minori non accompagnati dovrebbero sbarcare quanto prima.

    A cura di Askanews