Progetto NeOn, pubblico-privato alleati per ricerca farmaceutica
Dompé capofila istituti e aziende lombardi, 7 milioni da Regione
Milano (askanews) - Sviluppare una piattaforma dedicata a ricerca e sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento di patologie del sistema nervoso centrale, come l'Alzheimer, e oncologiche, con un'alleanza pubblico-privato, tra istituti di ricerca e aziende della Lombardia: è l'obiettivo del Progetto NeOn, che ha preso il via dopo l'accordo firmato a Milano nella sede centrale della Dompé. L'azienda biofarmaceutica è capofila di un consorzio scientifico che comprende Università Vita Salute San Raffaele, Università degli Studi e Politecnico di Milano, Istituto europeo di oncologia, Istituto di neuroscienze del Cnr, Istituto italiano di tecnologia, e le aziende Proxentia e Neuro-zone.
Sergio Dompé, amministratore delegato e presidente Dompé farmaceutici: "È un progetto che si articola in 30 mesi, e ogni interlocutore cercherà di portare, nell'ambito delle sue competenze, i vantaggi competitivi per approcciare la conoscenza delle patologie nel modo più avanzato possibile".
L'obiettivo del consorzio scientifico è integrare le competenze industriali e accademiche per realizzare una piattaforma innovativa: la linea comune di ricerca punta ad identificare i meccanismi molecolari alla base delle patologie, per poi sviluppare nuovi bersagli terapeutici e identificare agenti efficaci per il trattamento. "Nell'ambito della neurologia lavoreremo nella re-innervazione dell'occhio, poi ci sono elementi importanti per pensare al melanoma. L'obiettivo più generale tende a trovare dei target che possano aiutare il mondo della ricerca, non solo il nostro".
Il valore del progetto è di 7 milioni di euro e si inserisce negli accordi per la ricerca previsti dalla legge regionale 29/16 "Lombardia è ricerca e innovazione": la Regione ha stanziato fondi per 3,9 milioni dai fondi Por Fesr 2014-2020.
Fabrizio Sala, vicepresidente e assessore alla Ricerca Regione Lombardia: "Sono fondi europei, è un bando che è stato aperto nel 2016-17, a novembre ne apriremo uno simile per ampliare l'offerta per aziende, università e istituti di ricerca".
La Lombardia conta 28mila addetti nel settore farmaceutico, è seconda in Europa, nella regione si generano il 45% circa di fatturato e investimenti nazionali e hanno sede 19 Irccs con la conseguente produzione scientifica. "Abbiamo intenzione di proporre la creazione di alcune Zes, zone ad economia speciale in Lombardia: sono previste dal piano Juncker e sono lo strumento migliore per creare l'ambiente in cui aziende e ricercatori possono svilupparsi. Esistono in altre parti d'Europa e sono necessarie per essere competitivi nel mondo".
A cura di Askanews