Immagini e idee sull'utopia: una mostra fotografica a Modena
La Fondazione Modena Arti Visive in collaborazione con Magnum
Modena (askanews) - L'utopia come meccanismo per innescare la storia, attraverso prima il racconto in presa diretta e poi la sua valutazione più profonda. Di questo tratta la mostra fotografica "A cosa serve l'utopia", che la Fondazione Modena Arti Visive presenta a Palazzo Santa Margherita. Un tema forte, controverso, complesso: e uno dei curatori, Daniele De Luigi, ci ha raccontato come si è scelto di affrontarlo.
"Lo abbiamo declinato - ha detto ad askanews - ricercando tra le collezioni opere che potessero raccontare i diversi sguardi sull'utopia della seconda metà del Novecento da parte degli artisti presenti in collezione. E lo abbiamo fatto affiancando a queste opere fotografiche e video anche alcune immagini dagli archivi Magnum, la più importante agenzia di fotoreportage del mondo".
Così, nell'esposizione modenese, si possono trovare celebri scatti di reporter come Abbas, accanto a lavori più artistici, come quelli di Franco Vaccari. Oppure a un grande pezzo di Josif Kiraly, dedicato a una statua di Lenin che ora, incuranti dell'antica prosopopea rivoluzionaria, dei ragazzi usano come luogo per fare merenda.
Chiara Dall'Olio, seconda curatrice della mostra: "Non c'è un segno di spregio - ci ha spiegato - ma di un'utopia che è passata, è andate e adesso non ha quasi più alcun valore, perché sono altre le utopie a cui questi ragazzi stanno guardando, Quindi questa mostra vuole raccontare come le utopie vanno, vengono e servono ad andare avanti, servono a camminare, come dice il titolo stesso della mostra".
Titolo che, ispirato allo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, rimanda a un'idea di utopia sempre in movimento, mai nei fatti raggiungibile. Che poi, nelle sue realizzazioni storiche, rivela sempre una natura bifronte.
"C'è questo dialogo, soprattuto tra gli artisti - ha concluso De Luigi - sullo scontro tra l'utopia come sogno e aspirazione positiva e, invece, l'utopia come disincanto. E un confronto anche tra due diversi modi di utilizzare l'immagine".
La mostra modenese resta aperta al pubblico fino al 22 luglio.
A cura di Askanews