Fascismo, Emilio Gentile racconta "l'eutanasia" di Mussolini
Il nuovo libro dello storico sul 25 luglio 1943
Roma, (askanews) - Cosa accadde la notte del 25 luglio 1943, quando Mussolini fu sfiduciato dal Gran Consiglio e il regime fascista crollò? Lo racconta un nuovo libro di Emilio Gentile (25 luglio 1943, Laterza), fondato su documenti inediti che, se da un lato non consentono una ricostruzione "definitiva di ciò che effettivamente accadde" quella notte, dall'altro lato permettono di giungere a "una interpretazione abbastanza più prossima a quello che è accaduto".
"Perché - spiega lo storico - attraverso questi documenti nuovi, e una rilettura di tutto quello che è stato scritto in oltre 70 anni, prima di tutto dai protagonisti del 25 luglio, e poi dagli storici che hanno usato le loro testimonianze, possiamo demolire tutto quello che non è stato detto e non è stato fatto durante il Gran Consiglio".
Ciò che è certo comunque, secondo Gentile, è che "nessuno, né coloro i quali come Grandi proposero l'ordine del giorno di sfiducia a Mussolini, né Mussolini stesso, sapevano quale sarebbe stata la conseguenza di quella seduta. L'arresto del duce fu del tutto imprevisto perché fu la conseguenza di un complotto militare, con la complicità del re. Io dunque parlo di 'eutanasia del duce' perché Mussolini aveva moltissimi metodi, anche legali, per impedire che l'esito del Gran Consiglio fosse un voto di sfiducia nei suoi confronti, perché non esisteva votazione, non esisteva la prerogativa del Gran Consiglio di dare la sfiducia a Mussolini, e soprattutto Mussolini poteva chiudere, interrompere, rinviare o non convocare la seduta quando voleva".
"Se non lo fece - conclude Gentile - vuol dire che alla fine si rese conto che aveva perso completamente tutto, non solo il consenso del popolo italiano, ma anche il consenso dei suoi più antichi collaboratori, e a quel punto ha cercato in un modo che non è certo né dignitoso, e neanche coraggioso, di uscire di scena tranquillamente con un voto di sfiducia".
A cura di Askanews