BioUpper 2018, anche Ibm nell'acceleratore startup del Med-Tech

Fondazione Cariplo e Novartis: dall'idea all'impresa concreta

    Milano (askanews) - In Italia nascono molte imprese tecnologiche e i giovani talenti sfornano in continuazione idee innovative. Ma le startup rimangono troppo spesso in una fase di incubazione e faticano ad entrare nel mercato. È per superare questo collo di bottiglia che tre anni fa Novartis e Cariplo Factory hanno lanciato BioUpper, un articolato strumento di sostegno ai giovani che vogliono creare, e far crescere, startup nel settore delle Scienze della vita. Una piattaforma di training e accelerazione, di cui da quest'anno fa parte anche il colosso Ibm, rivolta a chi sogna di tradurre un'idea in una vera e propria impresa.

    Ma come funziona BioUpper? Lo spiega l'amministratore delegato di Cariplo Factory, Carlo Mango.

    "Bioupper è stata studiata - ha detto Magno - come iniziativa realizzata per creare opportunità per i giovani innovatori. A loro è dedicata questa iniziativa che vede la collaborazione tra soggetti privati sia profit sia non profit, con l'idea di generare valore economico e di coronare le aspirazioni di questi giovani neo imprenditori".

    Ci sono molte idee innovative, moltissime startup, ma poche riescono ad accedere al mercato. "Questo è un punto chiave. Troppo spesso abbiamo startup che risiedono tantissimo tempo negli incubatori, dove dovrebbero solo nascere e svilupparsi invece restano lì. in molti casi abbiamo giri d'affari limitati. Bioupper - ha aggiunto - vuole dare un contributo sia continuando a sostenere i neo imprenditori sin dall'inizio, ma anche e soprattutto rafforzandoli". "Questo è un po' il compito che ci diamo, perché un sistema forte di startup, di imprese innovative, può essere davvero un fattore di grande competitività per il nostro sistema".

    BioUpper nelle due passate edizioni ha sostenuto nella prima fase di sviluppo oltre 250 progetti, mettendo assieme le competenze dell'intero ecosistema: università, non profit, industria, istituzioni e investitori.

    Ma quali sono le possibili innovazioni del futuro prossimo?

    Ne parla Daniela Scaramuccia, direttore Healthcare e Life Science di Ibm Italia.

    "Le applicazioni possono essere le più disparate - ha detto - dalle tecnologie blockchain per la gestione dei dati dei pazienti, penso ai trial clinici o ai controlli della filiera del farmaco sempre grazie al la tecnologia blockchain, oppure il 'cognitive', l'intelligenza aumentata per scoprire nuove correlazioni che non abbiamo ancora scoperto, per esempio nella genomica o alla gestione delle informazioni. Ma anche cose più semplici, come una app che ci consenta di raccogliere le nostre informazioni, condividerle con i medici e anche contribuire alla ricerca".

    Il 70% dei progetti finalisti delle prime due edizioni di BioUpper ha raccolto finanziamenti per un totale di 2,2 milioni di euro.

    A cura di Askanews