Einstein Telescope, Ricci (Infn): "Italia titolata a ospitarlo"
Anche dall'Olanda forte interesse ad accogliere infrastruttura
Roma, (askanews) - "L'Italia è scientificamente pronta e titolata per ospitare l'Einstein Telescope", l'interferometro di terza generazione per la rivelazione delle onde gravitazionali che il nostro Paese si è candidato a ospitare nella miniera di Sos Enattos in Sardegna. Ne è convinto il fisico Fulvio Ricci, professore alla Sapienza di Roma, ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, già portavoce di Virgo, la collaborazione internazionale che lavora al rivelatore di Cascina (vicino Pisa) e che con la collaborazione statunitense Ligo ha annunciato la prima rivelazione delle onde gravitazionali predette da Einstein. Scoperta premiata con il Nobel per la fisica lo scorso anno.
Fulvio Ricci è in prima fila anche nel progetto per l'Einstein Telescope, con cui l'Europa guarda al futuro dell'astronomia gravitazionale. In cosa si differenzia il futuro interferometro da quelli già in funzione?
"Sono chiamati interferometri di seconda generazione. La prima - spiega il fisico - ha funzionato dal 2007 al 2011 e non abbiamo rivelato segnali. Poi abbiamo fatto un upgrade e a quel punto siamo riusciti a vedere finalmente i segnali gravitazionali dopo una caccia durata 40 anni. Adesso noi ci poniamo il problema, e bisogna porselo oggi perché poi ci vuole molto tempo, di preparare gli interferometri di terza generazione, che devono fare tesoro delle tecnologie sviluppate per gli interferometri di seconda generazione e svilupparne di nuove.
La prima fondamentale è che il nuovo interferometro dovrà essere sotterraneo, perché se si scende a una profondità superiore a 200 metri, il microsisma, il rumore sismico dovuto alle oscillazioni del terreno, viene significativamente abbattuto. Per poter vedere segnali a frequenze ancora più basse rispetto a quelle degli interferometri di seconda generazione dobbiamo andare sottoterra. La seconda caratteristica - prosegue il ricercatore dell'INFN - è che dobbiamo sviluppare un'ottica raffreddata, dobbiamo portare gli specchi a bassa temperatura, a temperature dell'ordine di meno 250-270° C con tecnologie criogeniche che però non distruggano la qualità dell'ottica raffinatissima che abbiamo già sviluppato per gli interferometri di seconda generazione".
L'Italia si è candidata a ospitare l'infrastruttura ET in Sardegna, candidatura ratificata da un protocollo d'intesa firmato a fine febbraio da Miur, Regione Sardegna, INFN e Università di Sassari.
"L'Italia ha avuto un peso determinante nella rivelazione delle onde gravitazionali - sottolinea Fulvio Ricci -. La seconda comunità scientifica, dopo gli Stati Uniti, coinvolta nella prima rivelazione è la comunità scientifica italiana. L'Italia è scientificamente pronta e titolata per ospitare l'interferometro di terza generazione. È chiaro - aggiunge - che non siamo i soli a volerlo. Nello studio preliminare che abbiamo fatto dell'Einstein Telescope, quando abbiamo fatto una serie di misure di qualifica di alcuni siti in Europa, la Sardegna è risultata uno dei migliori se non il migliore dal punto di vista del rumore sismico e del rumore antropico. Noi sappiamo benissimo, dai nostri colleghi di Virgo, che c'è ad esempio un forte interessamento dell'Olanda che sta suggerendo di posizionare i vertici del triangolo (un'altra delle novità di ET è che stiamo pensando a una struttura non a forma di L ma a triangolo) al confine tra Olanda, Belgio e Germania, coinvolgendo così 3 paesi.
"Questo ha un grosso vantaggio politico perché c'è il coinvolgimento immediato di 3 Paesi. La qualità del sito - aggiunge - la vedremo. Mi lasci dire che sospetto che sarà peggiore, visto che soprattutto dal lato tedesco l'attività industriale è piuttosto importante e questo significa rumore antropico. Ma di questo vedremo. E probabilmente non sarà neanche il solo, sappiamo già che ci sono degli ungheresi interessati.
"Alla fine - conclude il prof. Ricci - bisognerà convergere perché questi sono progetti internazionali, quindi dovremo trovare tutti insieme quella che è la soluzione migliore per installare questa nuoiva struttura di ricerca".
A cura di Askanews